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De: gianpi (Mensaje original) |
Enviado: 03/03/2011 22:39 |
Guardate le malefatte che ha combinato la Bora ieri... Questo è il nostro giardino: Questi sono danni minori.... qualcuno meno fortunato: e uno decisamente sfortunato:
per chi vuol documentarsi: http://it.wikipedia.org/wiki/Bora Ciaooo. Gianpi |
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De: Nando1 |
Enviado: 04/03/2011 08:16 |
Postato alle 22:30 di mercoledì, 02 marzo 2011
Per tutta la notte il sonno dei triestini ha avuto come sottofondo l'ululato della bora, arrivata verso le 6 di stamattina a 172 Km/h. La velocita' media del vento che spira da Nordest e' di 90 Km/h e oggi si prevede un'altra giornata difficile, con bora oltre i 130 km/h e forse l'arrivo della neve a Trieste e provincia. Eventualita' molto temuta questa, perche' significherebbe tormenta e formazione di ghiaccio al suolo. Non si contano i danni e le persone cadute a causa del vento. I vigili del fuoco sono oberati di lavoro da due giorni per alberi, camini, coperture di tetti, ecc., volati via, non solo a Trieste, ma anche in altre localita' della regione. A Trieste, nelle strade piu' esposte alla bora, i cassonetti delle immondizie si sono rovesciati e alcune automobili sono state danneggiate da alberi schiantati dal vento. le vie del capoluogo regionale sono dissiminate di scooter rovesciati. I pochi passanti fanno fatica a camminare a causa delle raffiche, che fanno ondeggiare i semafori e scuotono le automobili. Una novantina di persone, in gran parte anziani, ieri sono state soccorse dai sanitari del 118 per le cadute. Solo ieri i pompieri sono intervenuti oltre un cantinaio di volte e oggi la giornata si prospetta analoga, dato che la bora non si attenuera'. Anche a Monfalcone e Gorizia la bora ha causato molti danni, cosi' come in Friuli, dove il vento ha toccato i 70 Km/h a san pietro al natisone e i 95 km/h a Lignano. alle porte di Udine, in una frazione di tavagnacco, il vento ha scoperchiato un condominio di quattro piani portandosi via 150 metri quadrati di copertura. Problemi anche nella vicina slovenia, dove oggi la bora potrebbe toccare i 180 km /h nelle zone piu' esposte, come la Valle del Vipacco. Da stamattina, i vigili del fuoco di Trieste hanno gia' compiuto una cinquantina di interventi di soccorso, a causa dei danni provocati dalla fortissima bora. Altri 300 interventi sono gia' in coda e nel frattempo il centralino dei vigili del fuoco e' in tilt. Personale che oggi non avrebbe dovuto essere di servizio e' stato richiamato, e i pompieri di Trieste sono aiutati anche da colleghi delle altre tre province della regione: Udine, Pordenone e Gorizia. I danni provocati dalla bora sono sempre gli stessi: tetti scoperchiati, cornicioni, alberi e camini divelti, vetri rotti, automobili danneggiate e molto altro ancora. Il pontone Ursus, la gru su piattaforma galleggiante che ha rotto gli ormeggi a Trieste a causa della bora, e' stata trainata dai rimorchiatori nello specchio d'acqua dentro le dighe, di fronte al porto franco nuovo. Si trova vicina alla banchina dell'Arsenale, dove sta per essere ormeggiata. Invece l'Audax, il vecchio rimorchiatore che a sua volta ha rotto gli ormeggi che lo legavano all'Ursus, e' sempre alla deriva, seguito dal rimorchiatore Belrorie, che sta tentando di agganciarlo. L'Audax si trova a circa 9 miglia dalla costa, piu' vicino a Grado che a Trieste. La situazione, precisa la capitaneria di porto, e' comunque sotto controllo, anche se le operazioni di recupero non sono affatto semplici. La forza del mare al largo e' 6-7, che significa burrasca, con onde dai 5 ai 7 metri. Gli uomini della capitaneria di porto confidano in un, seppur lievissimo, calo della bora. Il vento oggi continuera' a soffiare incessante e una diminuzione piu' sensibile della velocita' del vento da nord-est e' prevista solo dalla notte di domani. Il traffico nel porto di Trieste continua a essere paralizzato, la decina di navi commerciali al largo di Umago (Croazia) e' al riparo di Punta Salvore e attende condizioni migliori di vento e di mare per poter entrare nel porto di Trieste.
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De: Nando1 |
Enviado: 04/03/2011 08:35 |
La sua caratteristica è di essere un vento "discontinuo", ovvero di manifestarsi con forti raffiche, intervallate da raffiche meno intense.
A Trieste soffia con raffiche, dette "refoli", specialmente in inverno, ed è denominata "bora chiara" in presenza di cielo prevalentemente sereno e "bora scura" con cielo coperto o con pioggia o neve.
L'aria artica continentale, relativamente densa e secca, scende da più varchi ("porte") sull'Adriatico: in particolare, fluendo attraverso la "porta di Postumia" o "porta della Bora" per antonomasia - una depressione della catena alpina nelle Alpi Giulie, tra l'altopiano carsico del Monte Nanos, detto anche Monte Re (Nanos-Hrušica) e il gruppo del Monte Nevoso (Snežnik-Javornik) - investe il settore triestino, attenuandosi al di fuori di una ristretta fascia di scorrimento limitata a nord ovest dal Monfalconese e a sud est dalla parte settentrionale dell'Istria bianca.
Nel golfo di Trieste la bora mantiene la direzione principale ENE-WSW, causando un vivace moto ondoso e di deriva. Sia pure notevolmente indebolita, si fa sentire sino a Venezia, a Chioggia, ed oltre. Nel semestre invernale questo tipo di vento può raggiungere e superare velocità di 35-40 m/s e può durare per diversi giorni. Sempre a Trieste, a causa delle frequenti giornate di bora (circa 1 giornata su 4 all'anno nei mesi invernali, in media), il tempo locale varia in modo repentino e caratteristico.
Uno dei record di velocità a Trieste degli ultimi anni è stato toccato il 10 marzo 2010 (152 km/h ), mentre gli strumenti (posizionati non a norma WMO) dell'Istituto Nautico hanno registrato una raffica a 188 km/h. Altro record il 2 marzo 2011, con raffiche a 173 km/h.
Il record ufficiale è stato tuttavia registrato nel 1954 dall'Istituto Talassografico con 171 km/h (prima che la forza del vento spaccasse l'anemometro)[4]. In alcune località della Slovenia e della Dalmazia la Bora ha, negli eventi più estremi, superato i 220/250 km/h[5]. (da verificare)
Un antico detto dei vecchi della Venezia Giulia, soprattutto fiumani e triestini, recita che "la Bora nasce a Segna (Senj), si sposa a Fiume e muore a Trieste".
Un altro detto tipicamente triestino dice:la Bora nassi in Dalmazia,la se scadena a Trieste e la mori a Venessia (la bora "vive" 3 giorni,il primo giorno nasce in Dalmazia,il secondo giorno raggiunge il massimo a Trieste,il terzo giorno finisce a Venezia).
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