Se ce
l’hai, non l’apprezzi come dovresti, vedi qualche pregio e molti
difetti. Quello che fa è normale, sempre. Se esce dagli schemi ti
insospettisci, o peggio. Se ride, quasi disturba. Se piange, decisamente
ti indispone. Se parla va bene, ma che duri poco. Se non lo fa, meglio. Se
prende iniziative deve sentire il tuo parere. Se non le prende, sei
tranquillo. Se è bella sei geloso. Se non è bella, ma solo carina, vai
sicuro, quasi sempre. Quando fai l’amore, spesso sembra per
dovere.
Stella cometa senza desiderio. Sole senza calore.
Se
non ce l’hai, la elevi all’infinito. Col pensiero, e rifletti… Occhi che
illuminano. Bocca che racconta. Sorriso che contagia. Cuore che
riscalda. Seno che conforta. Fianchi che fanno sognare. Gambe che
inebriano. Simbolo d‘amore.
La stella va fatta brillare. Il sole va
rifornito di energia vitale.
Magari avessi una donna… Per vivere in
due Per ridere in due Per piangere in due Per amarsi, per guardarsi
negli occhi, per tenersi per mano…
La lode del “se” ha la vita
corta, E troppe volte conduce il timone della nostra
vita.
Il tempo che passa.. e tu a volerlo fermare..lo afferi e vorresti inchiodarlo a te... Gli regali..parole..note... il tuo cuore dolci sensazioni.. che rimangono in te...come un eterno rifluiredelle onde del mare.. Da esse ti lasci dolcemente cullare....dormi infine... abbandonato a quella dolce armonia.. che il dondolio dell'acqua... provoca in te... Dormi... e culli i tuoi pensieri..arrivando sino alla fine.. .a quell'infinito che sa di vita... raggiungerlo vorresti...con tutto il tuo essere perchè... in fondo a quell'infinito..senza limiti.......scorgi quei visi....in cui perderti vorrestie.......un altro giorno arriva..
Ogni giorno è un nuovo giorno che porta con se tante cose, come un pacco regalo. Aprilo! Di sicuro c'è qualcosa di bello.
Per un felice giorno..odoroso di rose pieno di dolci e piacevoli cose..con tutto il mio cuore... con tutto il mio affetto.. ANGELA
È arrivato Carnevale! meno male con il caldo, con il freddo, se sei brutto, oppure bello, con la pioggia, o con il vento, ridi sempre Sei contento! Non esiste il malumore la tristezza qui non vale; la gioia hai nel cuore, è arrivato Carnevale!"
Venezia e' in pieno fermento in questo periodo, affollata di miglialia di turisti, molti dei quali mascherati per il carnevale, disseminati tra le innumerevoli Calli, in dosso la semplice mascherina sugli occhi o i sontuosi ed elegantissimi costumi, propri della tradizione, che hanno fatto di questo antico carnevale il primo al mondo per eleganza e raffinatezza.
Venezia, una citta'-palcoscenico, dove i protagonisti sono le maschere ed i volti misteriosi che vi si celano dietro. Il fascino, la malizia sono protagonisti assoluti e i fotografi tentano invano di carpire il segreto del mistero che avvolge questa magica citta'... Dietro la maschera bisogna anche sorridere. Questo è lo spirito autentico del Carnevale in ogni parte del mondo.. Riuscire a conservare dentro di se' un briciolo di ironia e' la formula per vivere decisamente meglio. Costruiamo dunque con cura la nostra vita, perche' se volessimo potremmo rendere questo mondo un luogo meraviglioso...ne abbiamo le capacita'...il futuro in fondo e' come un quaderno bianco in cui si può scrivere cio' che si vuole.
Sant' Adriano di Cesarea Martire
Subì il martirio con Eubulo il 5 o 7 marzo 309, «sesto anno della persecuzione», secondo la testimonianza di Eusebio. Essendo venuti ambedue a Cesarea in Palestina per aiutare i martiri di quella città, i due santi furono scoperti e, per aver confessato la loro fede, furono condannati alle belve. Adriano, dopo essere stato gettato in pasto ad un leone, fu finito con la spada. Nei sinassari greci il giorno 7 o 8 maggio è celebrata la festa dei ss. mm. Eubulo e Giuliano, ma è chiaro, come ha acutamente osservato il Delehaye, che sotto questo secondo nome si nasconde una corruzione del nome di Adriano. Qualche cosa di analogo è accaduto nel Martirologio Geronimiano, dove fra i santi ricordati il 5 marzo sono menzionati Adriano ed Euvolo, il cui nome appare corrotto nei codd. secondo la pronunzia bizantina.