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General: IL LAVORO DELLA DONNA
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Respuesta  Mensaje 1 de 8 en el tema 
De: Marika  (Mensaje original) Enviado: 07/03/2011 09:45
La nostra amica Brubel mi ha fatto conoscere stamattina nei post relativi al Buongiorno questa bella e riflessiva storia, che credo debbano leggere tutti...
 
De: Brubel Enviado: 07/03/2011 10:16
Un giorno, un uomo rientrando dal lavoro trova il caos che regna nell'abitazione.
I figli, ancora in pigiama, giocano nel fango del giardino. Sul prato, tutto intorno alla casa, ci sono scatole di cibi congelati e confezioni di succhi frutta gettati a terra. Quando entra in casa, è ancora peggio: le stoviglie sporche sono sparpagliate in tutta la cucina, il cibo del cane è rovesciato sul suolo, la finestra è rotta e le schegge di vetro sono sparse dappertutto e c'è della sabbia sul pavimento, sulla tavola e sui mobili. Nel soggiorno sono sparsi dappertutto dei giochi, vestiti e una lampada è rovesciata per terra.
A questo punto, l'uomo impaurito pensa al peggio: sua moglie ha avuto un malore.
Si precipita al secondo piano e, stupefatto, trova sua moglie ancora in pigiama, stesa sul letto, assorta a leggere un libro.
Si gira sorridendo e domanda al marito:
- Come è stata la tua giornata?
- Ma che cosa è successo oggi?!? Una catastrofe!!!
E lei, sempre sorridente...
- Sai, ogni giorno quando rientri, mi chiede cosa ho fatto durante la giornata e quando ti rispondo che mi sono occupata della casa e dei bambini ... TU mi dici: "Tutto qui?" Ecco, oggi, non ho fatto nulla!

in essa si può capire il lavoro che fa una donna che si occupa della casa e della famiglia, che spesso molti "maschietti" sottovalutano...
 
E domani è l´ 8 Marzo, festa della donna
 
Tanti auguri a tutte le donne
 
che dovrebbero essere festeggiate tutto l'anno e non solo un giorno all'anno
 
Marika


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Respuesta  Mensaje 2 de 8 en el tema 
De: Marika Enviado: 07/03/2011 10:20
Auguri a tutte le donne del mondo
 
 
Marika

Respuesta  Mensaje 3 de 8 en el tema 
De: Marika Enviado: 07/03/2011 10:28
La donna va festeggiata sempre in tutti i giorni di ogni settimana
Uniamoci tutti agli auguri
 
Buona Festa della DonnA
 
 
 
 
 
 
 
 
Marika
 

Respuesta  Mensaje 4 de 8 en el tema 
De: Serenella Enviado: 07/03/2011 16:47

Il lavoro delle donne

"Le donne consacrano la maggior parte del tempo ai lavori domestici informali e non remunerati. Ciò significa che la parte essenziale del loro lavoro non compare nelle abituali misurazioni economiche". Il lavoro non remunerato "che occupa la posizione preminente nella vita delle donne, sottolinea il grande numero di servizi fondamentali al funzionamento della società che esse forniscono e, quindi, il ruolo centrale che vi giocano". […]

"Le donne producono almeno la metà del cibo consumato nel mondo. Ciò è dovuto essenzialmente alla modalità di produzione alimentare nei paesi poveri, dove ad esse viene affidata, nella stragrande maggioranza, la coltivazione e la raccolta dei prodotti della terra, in un’economia di tipo spesso familiare. Anche nei casi in cui le donne vengono remunerate per il loro lavoro nei campi, esse percepiscono ovunque i salari più bassi e si trovano relegate ai livelli inferiori della gerarchia sociale. Più generalmente, il loro lavoro nei campi non viene remunerato, in quanto effettuato in un ambito di tipo familiare. […]

"A partire dagli anni ’70, il tasso di attività femminile è aumentato ovunque nel mondo, tranne in Africa, mentre quello maschile è diminuito.

"Quando uomini e donne lavorano, non rivestono né gli stessi impieghi né le stesse responsabilità. In generale si può parlare di segregazione, dato che le donne sono condensate in un numero limitato di impieghi. Il numero crescente di donne nella popolazione attiva remunerata non ha affatto modificato questo grado di segregazione. […] I salari femminili sono inferiori a quelli maschili. Nei paesi dei quali disponiamo dati certi, gli scarti salariali vanno dal 30 al 40%. Le donne sono segregate in attività altamente femminilizzate, dove le remunerazioni sono scarse, e una forte percentuale di esse sono impiegate a tempo parziale. Se questi scarti salariali tendono globalmente a ridursi [ma perché vi è da un ventennio, in Occidente, a partire dagli Usa, la tendenza al lento calo dei salari maschili –n.], questo non avviene ovunque. [In Giappone] si è fatto più profondo a partire dalla metà degli anni ’70. […] Nella maggior parte dei paesi industrializzati, gli scarti sussistono nonostante i divieti legali. Essi sono amplificati là dove esiste una segregazione su base razziale o etnica, come negli Stati Uniti, dove le donne di colore guadagnano meno rispetto alla maggioranza bianca, ma la minoranza ispanica meno delle nere.

"La flessibilità scaturita dalla mondializzazione dell’economia ha aumentato l’importanza del lavoro a domicilio, che riguarda in primo luogo le donne. Molteplici i vantaggi per il datore di lavoro: minori costi salariali, nessuna legislazione da rispettare in materia di salute e ambiente professionale, minimi rischi di confronto con i sindacati.

"Nella maggior parte dei paesi industrializzati, il lavoro a domicilio, segnatamente femminile, conosce un forte aumento. In Inghilterra e nel Galles 500.000 donne lavorano a casa propria. Se da un lato ciò permette loro di conciliare attività professionale e domestica, dall’altro esse rappresentano la categoria di lavoratori meno pagati, e anche maggiormente isolati, quindi peggio difesi nei loro diritti e nelle loro rivendicazioni."

Evviva le pari opportunità!

Da Atlas des femmes dans le monde di Toni Seager, Editions Autrement, Paris, 1998


Respuesta  Mensaje 5 de 8 en el tema 
De: Serenella Enviado: 07/03/2011 16:51

Respuesta  Mensaje 6 de 8 en el tema 
De: Serenella Enviado: 07/03/2011 17:20
Cosa vuol dire essere donna?
 

Questa domanda vive nel cuore femminile dagli antichi tempi in cui per la donna era semplice operare all'interno del proprio clan, del gruppo sociale o della famiglia, dai tempi in cui il legame con la Terra, l'Acqua e la Luna pulsava in armonia con la vita e con lo spirito che la pervade. Allora la donna trovava in sè le risposte, poiché queste le erano fornite dallla vita stessa, dall'esempio delle altre donne e dal rispetto che il mondo maschile aveva per lei.
La donna guidava la sua stessa vita e quella degli altri fidandosi della propria intuizione, dell'innata saggezza, percorrendo il sentiero interiore già tracciato dalla madre e da tutte le madri che erano venute prima di lei. Conosceva i ritmi della terra, l'insegnamento degli animali, i poteri curativi di piante ed erbe, la ciclicità della vita, accettava le tappe del cammino iniziatico femminille con sincerità e devozione. Così il menarca, la maternità, e la menopausa erano sempre vissuti come momenti sacri, momenti in cui la Divinità entrava più profondamente nel corpo e attraverso il corpo manifestava il suo potere creativo, il potere di dare la vita e con esso la magia della Creazione.
 

Ma cosa accade oggi quando una donna si chiede cos'è una donna? Sembra che di fronte a questa domanda la donna avverta sulle prime come un risuonare nella mente di un'eco lontana, e senta poi quest'eco scenderle al cuore e poi al ventre, e poi il risalire a spirale di un'energia potente lungo la colonna vertebrale. E mentre l'energia risale, l'eco si trasforma in migliaia di voci pulsanti che chiamano la donna per nome. Ma al momento di darsi la risposta non le escono più le parole, e il battito dell'universo appena percepito sembra cessare.
Eppure quel battito esiste, laggiù, nello strato profondo della psiche, sepolto da secoli e secoli di regole, impedimenti, convenzioni, pregiudizi, "buona educazione". Non è stato solo il mondo maschile a recludere il femminile laggiù, ma le donne stesse, ormai sradicate dal loro Sé al punto da non riconoscere più le forze che lo animavano mentre si adeguavano ad un modello sociale piatto e repressivo.
I recenti movimenti femministi hanno aperto alcune strade, hanno scardinato con grinta e con rabbia i cancelli della libertà sociale e della parità dei diritti, ma questa lotta impetuosa non è stata in grado (non per debolezza, ma perché nella lotta non può ancora esserci equilibrio) di recuperare il seme antico, la luce antica, la verità antica, l'antica bellezza che ogni donna porta con sé...

La natura femminile non è quella dell'obbedienza nel silenzio, nè quella di vivere una parità che strozza l'anima con irruenza, ma quella di vivere in sé il proprio mistero, impregnarsi della propria Luce, godere della propria canzone, impossessarsi del Nume e farlo vibrare.
Non occorre più parlare, abbiamo parlato abbastanza, non occorre più fare, abbiamo fatto abbbastanza. Occorre Essere, essere Donna, essere Dono.
I termini "donna" e "dono" sono così simili nel suono da evocare il medesimo simbolo del dare. Ma "dare" non è quell'obbligatorietà a cui siamo state educate, quel cercare un perfezionismo che soddisfi l'idea di noi che ci siamo costruite, o che altri hanno contribuito a farci costruire, per sentirci dire che "così va bene", "così sei brava", in altre parole per poter meritare un pò di amore. Essere dono non vuol dire solo donare, ma fare della propria natura femminile un dono, al punto da essere luce per gli altri in modo assolutamente naturale, senza ostentazione, senza sforzo. Luce che arriva dal profondo per il semplice fatto che arriva, per il semplice fatto che c'è e che può manifestarsi così com'è...

..il femminile non è il femminismo. Il femminile è "ciò da cui tutto deriva", eppure non se ne vanta. Il femminile ama il maschile perché le è complementare. La donna che è donna desidera l'uomo, ama, gode, partorisce, soffre, cura, difende, sorride, condivide, crea, dona. Non separa, non allontana, non dice mai al maschile: io sono meglio di te, o sono più di te, o sto bene anche senza di te. La donna unisce, crede, persevera, aspetta. La donna ha pazienza e sa aspettare perché grande è il suo amore...

Quando ci si incontra insieme tra donne con il fine comune di condividere un cammino di conoscenza, con l'unico scopo di riappropriarsi della corrente sacra e istintuale che permea l'essere, accade una cosa strana: la percezione del fuoco interiore... quando la donna esprime se stessa, libera, con altre donne, emerge una forza straordinariamente calda, avvolgente, lucente, un'energia capace di sconvolgere ordini, leggi, istituzioni, sistemi, di andare oltre qualsiasi limite, di scardinare le porte d'acciaio di secoli di repressione, di far vivere la fata e la strega nello stesso momento. E ciò può accadere senza grida, senza collera, può avvenire con gentilezza e amore, con libertà e rispetto, poiché è attraverso l'abbandono a sè stessa che la donna può sentire quanto è grande il potere che porta in sé....

La donna ha mani dal tocco leggero e potente, mani in grado di tessere tele infinite d'amore e pazienza e compassione e perdono. La donna ha piedi ancorati al suolo per attingere l'energia della Madre Terra e distribuirla ad altri, piedi che sanno camminare e camminare e camminare per trovare le Verità più nascoste e che sanno poi danzare per condividere le verità con il cielo. La donna ha un ventre che può generare, accogliere, nutrire e partorire, ha un ventre caldo e magico che è stato scelto per deporvi il seme della vita. La donna ha seni morbidi che danno cibo, calore, riposo, coccole e gioia, seni in cui l'anima neonata può ritrovare l'abbraccio divino appena perduto. La donna ha un corpo che canta la vita e i suoi continui passaggi di gioia e dolore, di morte e rinascita, un corpo che sa, da sempre sa, che in questa fusione di opposti è il potere della Luce nascosta, quella che può conquistare qualsiasi amante, nutrire quasiasi figlio, ripartorire la vita fisica, psichica e spirituale ogni qualvolta sia necessario.
La donna sa, se solo vuole sapere, sa.

 

Tratto da "La via della Luce femminile" di Loretta Martello


Respuesta  Mensaje 7 de 8 en el tema 
De: Marika Enviado: 08/03/2011 16:20
 


 
ELLA FALLECIÓ EN MISIÓN CON LOS CASCOS AZULES









Respuesta  Mensaje 8 de 8 en el tema 
De: Elisetta Enviado: 08/03/2011 20:30
image
 
Offro a tutte le donne questi fiori,
anche se ritengo che non sia solo oggi
la festa delle donne,
 ma per tutto l'anno...
 Le donne sono una festa
per chi le sa apprezzare
Elisa


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