Roma - Digitando la data dell’11 Maggio 2011 in un qualsiasi motore di ricerca su internet si possono fare scoperte agghiaccianti, si viene colti dal panico, perché la profezia della fine del mondo sembra davvero sul punto di avverarsi. In questa data un terremoto catastrofico dovrebbe colpire la città di Roma. Naturalmente una simile previsione è scientificamente insostenibile e priva di qualsiasi altro tipo di fondamento.
Qualcuno aveva lanciato questo allarme oramai due anni fa, ma il 20 gennaio scorso la Protezione civile di Ciampino è stata costretta a sporgere denuncia contro ignoti e a diramare un comunicato stampa. Alcuni volantini affissi per il centro storico della città, e firmati Protezione Civile, avvisavano i cittadini dell'arrivo di un "terremoto di notevoli proporzioni". In prossimità dell’11 Maggio i cittadini venivano pertanto invitati "a dormire fuori dalle proprie case".
Nessun volantino del genere era mai stato autorizzato ed è stato quindi evocato un caso di “procurato allarme”, reato punibile dalla legge italiana.
In tutta questa storia il particolare più agghiacciante è forse questo: l’annuncio del terremoto non è stato fatto sulla base di un’antica profezia. Qualcuno ha inventato e diffuso una previsione formulata su basi scientifiche non ancora verificate. La cosa ha avuto un effetto dirompente, perché il personaggio a cui la previsione è stata attribuita è perfetto per la parte.
Scienziato nello stile di vita e nella ferrea dedizione alla ricerca, ma privo di qualsiasi titolo universitario, Raffaele Bendandi è stato astronomo e sismologo autodidatta. Colpito dalla catastrofe del terremoto di Reggio e Messina del 1908, l’intagliatore in legno nato a Faenza nel 1893 aveva deciso di investire tutta una vita nel tentativo di comprendere la natura dei sismi. "L’origine dei terremoti secondo la mia teoria è prettamente cosmica. Secondo dati da me raccolti e controllati il sisma avviene quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l’azione del nostro satellite va a sommarsi a quella degli altri pianeti". Sono la Luna, il Sole e gli altri Pianeti a provocare rigonfiamenti della superficie terrestre. In questo modo si spiegano i movimenti tellurici, i terremoti sono assolutamente prevedibili.
I sismografi da lui costruiti ed utilizzati sono stati poi venduti in tutto il mondo. Grazie ai dati raccolti ha potuto formulare previsioni di terremoti che si sono spesso sorprendentemente avvicinate a quanto accaduto. Il terremoto del gennaio 1915 che ha investito la Marsica, quello di Senigallia nel 1924 e quello del 1976 nel Friuli ne sono solo alcuni esempi. In questi ed in altri casi le previsioni da lui pubblicate sui giornali, oppure comunicate direttamente alle autorità di pubblica sicurezza, sembravano aver colto la data del sisma, anche se rimanevano troppo vaghe nell’indicazione del luogo. Nonostante ciò, vari quotidiani fra i quali il Corriere della Sera ed il Messaggero le hanno date per confermate degli eventi.
I sismologhi accademici hanno però sempre visto sotto una cattiva luce il suo operato: posto che il tentativo di formulare previsioni su un fenomeno come quello dei terremoti può portare con sé effetti ben più pericolosi di quelli legati alle previsioni del tempo, il vero problema è sempre stato quello della fondatezza della teoria da lui elaborata. Anche se in linea di principio tutti i pianeti del sistema solare esercitano un’influenza gravitazionale sulla terra, le energie in gioco sono troppo piccole per riuscire a scatenare terremoti.
Bendandi non ha mai voluto rivelare il metodo con cui elaborava le sue previsioni. Egli temeva che coloro che avevano “studiato all’università” avrebbero potuto risolvere immediatamente il problema della localizzazione e rubargli la paternità della scoperta. Fermo ed ostinato nella sua volontà, ha così facilitato molto la vita di quanti ancora oggi lo considerano un ciarlatano. Nonostante ciò gli esperti e gli appassionati dell’associazione “La Bendandiana”, che oggi studiano i suoi scritti e i suoi macchinari, credono che sia doveroso arrivare ad una qualche verità sulla sua vicenda.
Il 13 Ottobre 2010 Bendandi è stato reso noto al grande pubblico attraverso uno speciale della trasmissione Voyager di Rai Due. In quell’occasione Paola Lagorio, presidente della Bendandiana, è stata intervistata ed ha rivelato che «Bendandi aveva deciso di bruciare i suoi manoscritti, ma poi ha avuto un ripensamento. E proprio alcuni dei documenti con le sue previsioni per il 2011 erano stati prima gettati nel fuoco e poi salvati. Non si sa chi lo abbia fatto, ma la persona si è pentita del suo gesto e quei documenti sono quindi giunti fino a noi". Detto questo ha poi aggiunto che "Nei documenti relativi al 2011 non si trova nessun riferimento a luoghi o date precise, come quelle che sono state riportate su Internet. Le notizie su un presunto terremoto previsto per l’11 maggio 2011 a Roma sono quindi destituite di ogni fondamento".
Con la Bendandiana collabora Cristiano Fidani dell’INFN di Perugia, un ricercatore che si occupa di studi sull’attività sismica terrestre attraverso l’uso di satelliti geostazionari. Dopo aver stilato un catalogo completo delle previsioni di Bendandi egli sta cercando arrivare progressivamente ad una loro verifica. Il problema è che non esiste un archivio globale al quale attingere per confrontarle con gli eventi sismici registrati nel secolo scorso, e l’opera procede lentamente.
Il lavoro condotto da Fidani permette di sgombrare i dubbi sulla faccenda del terremoto di Roma. In primo luogo non esistono previsioni compiutamente formulate da Bendandi che riguardino periodi successivi al 1977. In secondo luogo, le previsioni che egli formulava con precisione sulla data e sul luogo avevano un anticipo massimo di due settimane, mentre se erano più a lungo termine i margini apparivano molto più incerti. Non esistono inoltre previsioni formulate con un anticipo superiore ad un anno. Raffaele Bendandi, morto nel novembre del 1979, non avrebbe mai potuto prevedere un terremoto per l’11 maggio 2011.
L’allarme che si è diffuso sembra quindi assolutamente ingiustificato. C’è tuttavia un indizio che andrebbe verificato: sembra che l’annuncio del terremoto dell’11 maggio sia stato scritto da qualcuno nell’autunno del 2009 sulla pagina di Wikipedia dedicata a Raffaele Bendandi.
Il metodo con cui Bendandi faceva le sue previsioni è ancora sconosciuto. L’Osservatorio Astronomico dell’INAF di Brera segnala che proprio il prossimo 11 maggio Mercurio, Venere e Giove saranno visibilmente allineati ad ovest nel cielo, un evento davvero interessante per gli appassionati di astronomia. L’allineamento di tali pianeti è solo una causa della prospettiva attraverso cui li guardiamo. Sembrano vicini ma sono invece enormemente distanti nello spazio. Gli astrofisici tengono d’occhio questi eventi per lo studio delle forze di marea dovute all’interazione gravitazionale mutua fra i pianeti. Dato però che eventi simili avvengono spesso nel cielo nessuno di essi vede il motivo di prevedere alcun tipo di conseguenza.