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General: BUON COMPLEANNO ITALIA
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Respuesta  Mensaje 1 de 22 en el tema 
De: Lelina  (Mensaje original) Enviado: 16/03/2011 15:44




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Respuesta  Mensaje 8 de 22 en el tema 
De: Marika Enviado: 16/03/2011 20:20

Respuesta  Mensaje 9 de 22 en el tema 
De: sempreverde Enviado: 16/03/2011 21:32

Parte dalla Piazza del Quirinale la Maratona Tricolore per il 150° dell’Unità d’Italia

Partirà dalla piazza del Quirinale la Maratona Tricolore che, nella notte tra il 16 e il 17 marzo, idealmente attraverserà tutta l'Italia in attesa della festa dedicata ai 150 anni dell'Unità nazionale.

Prima, nella mattinata, il Capo dello Stato visiterà, al Complesso del Vittoriano,  la Mostra "Alle radici dell'identità nazionale", promossa da Roma Capitale e curata da Marcello Veneziani. Poi, in serata, la "Notte Tricolore" promossa dal Comitato dei Garanti per le Celebrazioni del 150° Anniversario, prenderà avvio dalla piazza del Quirinale con uno spettacolo trasmesso in diretta da Rai Uno, condotto da Fabrizio Frizzi con la partecipazione di Gianni Morandi, Roberto Vecchioni, Giancarlo Giannini, la JuniOrchestra Jung e il Coro di Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Sono previsti collegamenti anche con le "notti tricolore" di Torino, Firenze, Napoli, oltre che con la Stazione Termini di piazza dei Cinquecento di Roma dove sarà issata una bandiera monumentale.


Respuesta  Mensaje 10 de 22 en el tema 
De: Tony Kospan Enviado: 16/03/2011 21:57

 

 

             

 
 
 
 
 
AMATE LA PATRIA
 Giuseppe Mazzini
 

 

 

 


Amate la Patria!

Senza Patria non avete nome né diritti.

La Patria è  la nostra casa; la casa che Dio ci ha dato, ponendovi dentro una numerosa famiglia, che ci ama e che noi amiamo.


 Lavorando per la Patria, noi lavoriamo per l'umanità. La Patria è una cosa indivisibile.


Come i membri di una famiglia non hanno gioia dalla mensa comune se uno di essi è lontano, cosl voi non abbiate gioia e riposo finché vi sia una frazione del territorio, sul quale si parla la vostra lingua, che non faccia parte dello Stato italiano.

 

 
 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN IN FESTA....


Respuesta  Mensaje 11 de 22 en el tema 
De: francesca Enviado: 16/03/2011 23:24
 
AUGURIIIIIIIIIIIIII                                              ITALIAAAAAAAA
 

Respuesta  Mensaje 12 de 22 en el tema 
De: Gemmaverde Enviado: 16/03/2011 23:52

1861: nasce l'Italia

Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d'Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861".

Sono le parole che si possono leggere nel documento della legge n. 4671 del Regno di Sardegna e valgono come proclamazione ufficiale del Regno d'Italia, che fa seguito alla seduta del 14 marzo 1861 della Camera dei Deputati, nella quale è stato votato il progetto di legge approvato dal Senato il 26 febbraio 1861. La legge n. 4671 fu promulgata il 17 marzo 1861 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 del 18 marzo 1861.

In circa due anni, dalla primavera del 1859 alla primavera del 1861, nacque, da un 'Italia divisa in sette Stati, il nuovo regno: un percorso che parte dalla vittoria militare degli eserciti franco-piemontesi nel 1859 e dal contemporaneo progressivo sfaldarsi dei vari Stati italiani che avevano legato la loro sorte alla presenza dell'Austria nella penisola e si conclude con la proclamazione di Vittorio Emanuele II re d'Italia.

camera

Tra il 1859 e il 1860 non ci fu un vero scontro tra l'elemento liberale e le vecchie classi dirigenti ma una rassegnata accettazione della nuova realtà da parte di queste ultime. Solo nel regno meridionale si manifestò una qualche resistenza, dopo la perdita della Sicilia e l'ingresso di Garibaldi a Napoli (7 settembre), senza colpo ferire, con la battaglia del Volturno e la difesa di alcune fortezze. Il nuovo Stato non aveva tradizioni politiche univoche (insieme ad un centro nord con tradizioni comunali e signorili, c'era un mezzogiorno con tradizioni monarchiche fortemente accentrate a Napoli) ma si basava su una nazione culturale di antiche origini che costituiva un forte elemento unitario in tutto il paese, uno Stato - come scrisse all'indomani della conclusione della seconda guerra mondiale un illustre storico svizzero, Werner Kaegi - che cinque secoli prima dell'unità aveva "una effettiva coscienza nazionale" anche se priva di forma politica. Nel rapidissimo riconoscimento del regno da parte della Gran Bretagna e della Svizzera il 30 marzo 1861, ad appena due settimane dalla sua proclamazione, seguito da quello degli Stati Uniti d'America il 13 aprile 1861, al di là delle simpatie per il governo liberale di Torino, ci fu anche un disegno, anche se ancora incerto, sul vantaggio che avrebbe tratto il continente europeo dalla presenza del nuovo regno.

Cominciò infatti a diffondersi la convinzione che l'Italia unita avrebbe potuto costituire un elemento di stabilità per l'intero continente. Invece di essere terra di scontro tra potenze decise ad acquistare una posizione egemonica nell'Europa centro-meridionale e nel Mediterraneo, l'Italia unificata, cioè un regno di oltre 22 milioni di abitanti, avrebbe potuto rappresentare un efficace ostacolo alle tendenze espansioniste della Francia da un lato e dell'impero asburgico dall'altro e, grazie alla sua favorevole posizione geografica, inserirsi nel contrasto tra Francia e Gran Bretagna per il dominio del Mediterraneo. 


Respuesta  Mensaje 13 de 22 en el tema 
De: Gemmaverde Enviado: 16/03/2011 23:55
 
Auguri Italia!!!

Respuesta  Mensaje 14 de 22 en el tema 
De: RaiodeLuar Enviado: 17/03/2011 02:54

 


Respuesta  Mensaje 15 de 22 en el tema 
De: ○●MAX●○ Enviado: 17/03/2011 05:27









O Patria Mia



 

O patria mia, vedo le mura e gli archi
E le colonne e i simulacri e l'erme
Torri degli avi nostri,
Ma la la gloria non vedo,
Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi
I nostri padri antichi. Or fatta inerme
Nuda la fronte e nudo il petto mostri,
Oimè quante ferite,
Che lívidor, che sangue! oh qual ti veggio,
Formosissima donna!
Io chiedo al cielo e al mondo: dite dite;
Chi la ridusse a tale? E questo è peggio,
Che di catene ha carche ambe le braccia,
Sì che sparte le chiome e senza velo
Siede in terra negletta e sconsolata,
Nascondendo la faccia
Tra le ginocchia, e piange.
Piangi, che ben hai donde, Italia mia,
Le genti a vincer nata
E nella fausta sorte e nella ria.
Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive,
Mai non potrebbe il pianto
Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno;
Che fosti donna, or sei povera ancella.
Chi di te parla o scrive,
Che, rimembrando il tuo passato vanto,
Non dica: già fu grande, or non è quella?
Perchè, perchè? dov'è la forza antica?
Dove l'armi e il valore e la costanza?
Chi ti discinse il brando?
Chi ti tradì? qual arte o qual fatica
0 qual tanta possanza,
Valse a spogliarti il manto e l'auree bende?
Come cadesti o quando
Da tanta altezza in così basso loco?
Nessun pugna per te? non ti difende
Nessun de' tuoi? L'armi, qua l'armi: io solo
Combatterà, procomberò sol io.
Dammi, o ciel, che sia foco
Agl'italici petti il sangue mio.
Dove sono i tuoi figli?. Odo suon d'armi
E di carri e di voci e di timballi
In estranie contrade
Pugnano i tuoi figliuoli.
Attendi, Italia, attendi. Io veggio, o parmi,
Un fluttuar di fanti e di cavalli,
E fumo e polve, e luccicar di spade
Come tra nebbia lampi.
Nè ti conforti e i tremebondi lumi
Piegar non soffri al dubitoso evento?
A che pugna in quei campi
L'itata gioventude? 0 numi, o numi
Pugnan per altra terra itali acciari.
Oh misero colui che in guerra è spento,
Non per li patrii lidi e per la pia
Consorte e i figli cari, Ma da nemici altrui
Per altra gente, e non può dir morendo
Alma terra natia,
La vita che mi desti ecco ti rendo.
Oh venturose e care e benedette
L'antiche età, che a morte
Per la patria correan le genti a squadre
E voi sempre onorate e gloriose,
0 tessaliche strette,
Dove la Persia e il fato assai men forte
Fu di poch'alme franche e generose!
lo credo che le piante e i sassi e l'onda
E le montagne vostre al passeggere
Con indistinta voce
Narrin siccome tutta quella sponda
Coprir le invitte schiere
De' corpi ch'alla Grecia eran devoti.
Allor, vile e feroce,
Serse per l'Ellesponto si fuggia,
Fatto ludibrio agli ultimi nepoti;
E sul colle d'Antela, ove morendo
Si sottrasse da morte il santo stuolo,
Simonide salia,
Guardando l'etra e la marina e il suolo.
E di lacrime sparso ambe le guance,
E il petto ansante, e vacillante il piede,
Toglicasi in man la lira:
Beatissimi voi,
Ch'offriste il petto alle nemiche lance
Per amor di costei ch'al Sol vi diede;
Voi che la Grecia cole, e il mondo ammira
Nell'armi e ne' perigli
Qual tanto amor le giovanette menti,
Qual nell'acerbo fato amor vi trasse?
Come si lieta, o figli,
L'ora estrema vi parve, onde ridenti
Correste al passo lacrimoso e, duro?
Parea ch'a danza e non a morte andasse
Ciascun de' vostri, o a splendido convito:
Ma v'attendea lo scuro
Tartaro, e l'ond'a morta;
Nè le spose vi foro o i figli accanto
Quando su l'aspro lito
Senza baci moriste e senza pianto.
Ma non senza de' Persi orrida pena
Ed immortale angoscia.
Come lion di tori entro una mandra
Or salta a quello in tergo e sì gli scava
Con le zanne la schiena,
Or questo fianco addenta or quella coscia;
Tal fra le Perse torme infuriava
L'ira de' greci petti e la virtute.
Ve' cavalli supini e cavalieri;
Vedi intralciare ai vinti
La fuga i carri e le tende cadute,
E correr fra' primieri
Pallido e scapigliato esso tiranno;
ve' come infusi e tintí
Del barbarico sangue i greci eroi,
Cagione ai Persi d'infinito affanno,
A poco a poco vinti dalle piaghe,
L'un sopra l'altro cade. Oh viva, oh viva:
Beatissimi voi
Mentre nel mondo si favelli o scriva.
Prima divelte, in mar precipitando,
Spente nell'imo strideran le stelle,
Che la memoria e il vostro
Amor trascorra o scemi.
La vostra tomba è un'ara; e qua mostrando
Verran le madri ai parvoli le belle
Orme dei vostro sangue. Ecco io mi prostro,
0 benedetti, al suolo,
E bacio questi sassi e queste zolle,
Che fien lodate e chiare eternamente
Dall'uno all'altro polo.
Deh foss'io pur con voi qui sotto, e molle
Fosse del sangue mio quest'alma terra.
Che se il fato è diverso, e non consente
Ch'io per la Grecia i mororibondi lumi
Chiuda prostrato in guerra,
Così la vereconda
Fama del vostro vate appo i futuri
Possa, volendo i numi,
Tanto durar quanto la, vostra duri.



Giacomo Leopardi


 
 



 
 








Il vostro Max
 
 




 
 
 
 
 

Respuesta  Mensaje 16 de 22 en el tema 
De: solidea Enviado: 17/03/2011 07:36

Buongiorno Amici

cerchiamo nel possibile di esser felici,

se il giorno è grigio rendiamolo splendente

abbracciamoci virtualmente.

Sentiamoci orgogliosi di essere Italiani

 teniamoci stretti con le mani.

I guai ci restano ma saranno più leggeri

se a tanti amici avremo sinceri.

Viva L' Italia e tutti gli Italiani

Lucia


Respuesta  Mensaje 17 de 22 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 17/03/2011 08:18

 
Buon Compleanno
alla nostra terra
che ci ha dato i natali
e che ci unisce sotto una sola bandiera
il tricolore, da 150 anni



Auguri Italia!
 
Nando

Respuesta  Mensaje 18 de 22 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 17/03/2011 08:30
 

Respuesta  Mensaje 19 de 22 en el tema 
De: Lelina Enviado: 17/03/2011 17:34
 

Respuesta  Mensaje 20 de 22 en el tema 
De: Lelina Enviado: 17/03/2011 17:40

Respuesta  Mensaje 21 de 22 en el tema 
De: Brinetta Enviado: 17/03/2011 17:48
Dolce ed amatissima nostra Italia !
 

Respuesta  Mensaje 22 de 22 en el tema 
De: Acquario Enviado: 17/03/2011 23:58
Una festa bellissima, che ho seguito in tutte le manifestazioni trasmesse in TV (oggi da me pioveva e sono rimasta a casa) cominciando dalla visita al Vittoriano a Roma fino al Nabucco trasmesso in serata... un suggestivo bagno di folla, che ha veramente emozionato
Viva l' Italia , la nostra bella patria...
Gli Italiani  si sentono veramente uniti sotto il vessillo del nostro tricolore...
ancora: AUGURI  ITALIA!!
 


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