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De: ○●MAX●○ (Mensaje original) |
Enviado: 21/03/2011 04:13 |
Ascoltalo nel vento
C'è un sorriso sul mio viso con lo sguardo perso nei sogni. Ho le ali ai piedi, volo sulle strade, cammino nel vento, ho desiderio di respiri lontani. Ho la sensazione di leggere la mia mano , di vedere il futuro lontano. Sono trappole di immagini... forse solo seduzioni di occhi e di incantevoli intese. Impossibile non seguire queste distese. Sono nuvole, parole o limiti irraggiungibili, sono follie proibite da destini divisi, sono solo sensazioni fragili separate dal tempo allontanate nello spazio... Oggi non è il tempo delle certezze nemmeno la confusione della verità, il mio sguardo attraversa la memoria persa. Oggi è il mio cammino è l'attimo più vicino quasi un desiderio dei sensi un bisogno di perfetta complicità uno scherzo della vita uno sbandamento del destino. Quasi un suono silenzioso sospeso sotto la fitta trama del cielo una pausa nella riflessione lo specchio di un momento il ricordo in un frammento, quasi il tuo viso che tocca la mia pelle... ...le mie labbra sentono il respiro quasi un sentimento... ...ascoltalo nel vento...
Anna Nardelli
Il vostro Max
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un bacio ed una carezza e buona giornata di primavera a voi tutti
Melien
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De: solidea |
Enviado: 21/03/2011 07:03 |
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De: Nando1 |
Enviado: 21/03/2011 08:16 |
Buona Settimana a tutto il gruppo
Nando |
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Al mattino al primo risveglio, aprire gli occhi e ritrovare il contatto con se stessi e' bellissimo... regalarsi dieci minuti davanti a un buon caffe'...Un risveglio lento che ci permette di pianificare la gionata e di entrare con dolcezza nella corrente della Vita...
Benvenuta primavera con le tue mattine ancora fredde, i tuoi caldi pomeriggi e le tue tiepide serate, con quel miscuglio di colori, di fiori, di foglie e di frutti con i tuoi profumi ed odori che fluttuano invisibili nell'aria stuzzicando le narici, con quella contrastante sensazione di torpore e voglia di sonnecchiare,ma anche quella frivolezza di amanti amati vogliosi di gioia e spensieratezza.Bentornata primavera...
Non ti porterò dei fiori
ma ti prenderò per mano e ti porterò dai fiori
Ti donerò la primavera
Ostara, Estia, Vesta la festa di questa divinità coincideva con l'equinozio di primavera
"...il suo potere è aprire, la sua promessa non può mai venir meno.
Lei risveglia tutti i semi dormienti. L'arcobaleno è il suo simbolo. Adesso il potere dell'inverno ha ceduto il passo, con la forza dell'amore tutte le catene sono state spezzate.
Tutto ciò che è stato perduto viene ritrovato in una nuova forma, in un nuovo modo..."
(da La danza a Spirale di Starhawk, Macro Edizioni)
...e ufficialmente siamo entrati in primavera, speriamo di esserlo anche meteorologicamente...
Sento la Primavera avvicinarsi, i fiori cercano il sole, come gli animali, il rinnovameto tocca la Natura,
Il Grande Orso esce dalla sua tana alla ricerca di nuova Medicina di nostra Madre Terra il cambiamento ed il Dono della Farfalla è ora più acessibile... tocco la terra e prego....
Io chiamo il Grande Falco Bianco, affinchè possiate vedere lontano, Io chiamo la Signora dei Cieli, L'Aquila, affinchè vi faccia assaporare la carezza del Grande spirito, sento il richiamo del Lupo ed il branco si unisce per scambiarsi la saggezza appresa, ascolto ancora la Madre Terra, la sua energia.... il potere del Serpente e l'Antico Drago.... ascolto nel silenzio e vedo.... il Ragno tesse la sua tela ed il suo più grande dono, quello di farci comprendere che siamo tutti collegati da questa rete, la tela del Wird. Daiko - White Fearn (Lupo Bianco)
La Primavera
Primavera è ritornata col vestito a più colori, ha la testa inghirlandata e un gran cesto di bei fiori. Nidi e trilli lieta porta e un festoso cinguettare: la natura, che era morta, si ridesta al suo passare. Con la voce più sincera ogni cuore ti saluta, chiara e dolce Primavera: - Benvenuta, benvenuta!…
Primo giorno di Primavera!
Sandro Botticelli:Primavera.
La Primavera è un dipinto tempera su tavola (203x314 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1482 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Si tratta del capolavoro dell'artista, nonché di una delle opere più famose del Rinascimento italiano. Vanto della Galleria, faceva forse anticamente pendant con l'altrettanto celebre Nascita di Venere, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici. Il suo straordinario fascino che tuttora esercita sul pubblico è legato anche all'aura di mistero che circonda l'opera, il cui significato più profondo non è ancora stato completamente svelato.
Descrizione:
I personaggi e l'iconografia generale vennero identificati nel 1888 da Adolph Gaspary, basandosi sulle indicazioni di Vasari, e, fondamentalmente, non sono più stati messi in discussione.
L'opera è ambientata in un boschetto di aranci (il giardino delle Esperidi) e va letta da destra verso sinistra, forse perché la collocazione dell'opera imponeva una visione preferenziale da destra.
Zefiro (o Boreo), vento di primavera che piega gli alberi, rapisce per amore la ninfa Cloris, fecondandola;
da questo atto ella rinasce trasformata in Flora, la personificazione della stessa primavera rappresentata come una donna dallo splendido abito fiorito che sparge a terra le infiorescenze che tiene in grembo.
A questa trasformazione allude anche il filo di fiori che già inizia a uscire dalla bocca di Cloris durante il suo rapimento. Al centro campeggia Venere, inquadrata da una cornice simmetrica di arbusti, che sorveglia e dirige gli eventi, quale simbolo neoplatonico dell'amore più elevato.
Sopra di lei vola il figlio Cupido, mentre a sinistra si trovano le sue tre tradizionali compagne vestite di veli leggerissimi, le Grazie, occupate in un'armoniosa danza in cui muovono ritmicamente le braccia e intrecciano le dita.
Il Carillon, un oggetto romantico e melodioso che ha sempre affascinato adulti e bambini con il suo ritmo dolce e coinvolgente che accompagna piccoli personaggi danzanti che incantano chi li osserva. Un vero e proprio strumento musicale automatico che è in grado di produrre musica facendo vibrare delle sottili lamine di acciaio disposte a pettine, poste su un cilindro o un disco rotante. Il carillon ha generalmente dimensione assai ridotte, sono rarissimi gli esemplari di particolare grandezza, anzi, rappresentano delle incredibili eccezioni e sono generalmente esposti come opere d'arte. Il carillon oggi ha varie facce, considerato sia un oggetto per bambini molto piccoli sia un articolo di antiquariato, affascinante ed antico, sul mercato è disponibile sotto forma di vari esemplari, dai più classici di legno o ferro, con bambole o cavalli danzanti, ai più moderni, con personaggi più attuali, per poi terminare con quelli per i più piccini, generalmente in tessuto, da porre al di sopra della culla, oppure da usare come peluche per giocare e coccolare. Girovagando per i negozi è possibile acquistareanche lo scheletro del carillon, ossia semplicemente lo strumento musicale che ruotando una manovella è in grado di emettere la melodia scelta tra le tante disponibili, dalle canzoni più moderne sino alle nenie più classiche.
ODE ALLA PACE by Pablo Neruda
Sia pace per le aurore che verranno, pace per il ponte, pace per il vino, pace per le parole che mi frugano più dentro e che dal mio sangue risalgono legando terra e amori con l’antico canto; e sia pace per le città all’alba quando si sveglia il pane, pace al libro come sigillo d’aria, e pace per le ceneri di questi morti e di questi altri ancora; e sia pace sopra l’oscuro ferro di Brooklin, al portalettere che entra di casa in casa come il giorno, pace per il regista che grida al megafono rivolto ai convolvoli, pace per la mia mano destra che brama soltanto scrivere il nome Rosario, pace per il boliviano segreto come pietra nel fondo di uno stagno, pace perché tu possa sposarti; e sia pace per tutte le segherie del Bio-Bio, per il cuore lacerato della Spagna, sia pace per il piccolo Museo di Wyoming, dove la più dolce cosa è un cuscino con un cuore ricamato, pace per il fornaio ed i suoi amori, pace per la farina, pace per tutto il grano che deve nascere, pace per ogni amore che cerca schermi di foglie, pace per tutti i vivi, per tutte le terre e le acque. Ed ora qui vi saluto, torno alla mia casa, ai miei sogni, ritorno alla Patagonia, dove il vento fa vibrare le stalle e spruzza ghiaccio l’oceano. Non sono che un poeta e vi amo tutti, e vago per il mondo che amo: nella mia patria i minatori conoscono le carceri e i soldati danno ordini ai giudici. Ma io amo anche le radici del mio piccolo gelido paese. Se dovessi morire mille volte, io là vorrei morire: se dovessi mille volte nascere, là vorrei nascere, vicino all’araucaria selvaggia, al forte vento che soffia dal Sud. Nessuno pensi a me. Pensiamo a tutta la terra, battendo dolcemente le nocche sulla tavola. Io non voglio che il sangue torni ad inzuppare il pane, i legumi, la musica: ed io voglio che vengano con me la ragazza, il minatore, l’avvocato, il marinaio,il fabbricante di bambole e che escano a bere con me il vino più rosso. Io qui non vengo a risolvere nulla. Sono venuto solo per cantare e per farti cantare con me.
Il 21 marzo 2010 è la giornata dedicata dall'UNESCO alla poesia.
La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente. La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all'espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace.
L'UNESCO negli anni ha voluto dedicare la giornata all'incontro tra le diverse forme della creatività, affrontando le sfide che la comunicazione e la cultura attraversano in questi anni. Tra le diverse forme di espressione, infatti, ogni società umana guarda all'antichissimo statuto dell'arte poetica come ad un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica.
Fonte Web.
Le cose più belle del mondo,
non possono essere viste e nemmeno toccate.
Bisogna sentirle col cuore.
H.KELLER
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Buona giornata con un bacino...
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