Oggi voglio far onore al nostro amato caffè. Se facessi a tutti voi la domanda "Cos'è la prima cosa che desiderate fare appena svegli?" Sono sicura che molti di voi risponderanno " Un buon caffè!" E' proprio così!! Ancor prima di dare il bacio del buongiorno alla propria metà, lo/a tradiamo con quella bevanda nera fumante, squisita, che ci avvolge col suo aroma inebriante, facendoci affrontare meglio il duro risveglio del mattino. E' il nostro primo amore, mattutino, fedele e costante, della nostra vita, che ci aiuta a rimettere i neuroni in movimento. Man mano che lo assaporiamo ci trasmette positività facendoci ritrattare sulla negatività che pensiamo ci prospetti la giornata in corso. E' grazie a questo elisir, nero bollente, che alla fine decidiamo di vestirci di colori, sia dentro di noi, che fuori. Affrontiamo l'inizio giornata con uno spirito migliore e con l'alito ancora intriso del suo buon aroma, lo trasmettiamo a chi ci stà vicino. Il rito dell'alba non è l'unico, prosegue con la capatina al bar a metà mattina, negli orari di pausa lavoro, se ci è permessa la libera uscita, altrimenti ci accontentiamo della macchina distribuitrice che eroga un caffè più scadente ma altrettanto soddisfacente al palato e all'umore, in quanto ci permette di staccarci per qualche minuto dalla postazione lavorativa e di fare una chiaccherata liberatoria e perché no, una spettegolata, verso chi ci ha fatto innervosire.
Ma purtroppo, da alcuni è definito un vizio che viene associato a quello dell'alcol, del fumo, ecc. Ma, io voglio difenderlo mannaggia! Penso che se qualsiasi cosa non è utilizzato in modo scorretto, ma con parsimonia, nulla credo sia sbagliato. Viviamo in una società pesante che ci riempie di responsabilità e se ogni tanto ci prendiamo le nostre piccole soddisfazioni trovo che sia giusto. In realtà tutto ciò di cui si abusa può far male, anche cibi innocui come la pasta, pane e dolci. All'inventore di questa idilliaca bevanda, che ho enfatizzato, forse esagerando, come di solito faccio per tutto ciò che adoro, credo che bisognerebbe innalzargli una statua
La caffettiera napoletana è uno dei tanti simboli che sta lentamente scomparendo dalle case dei napoletani sostituita dalla più pratica e veloce caffettiera moka oppure dalle eleganti macchine per l’espresso dal costo sempre più abbordabile.
L’uso della cosidetta “macchinetta” napoletana non è affatto complesso, basta fare soltanto un pò di pratica all’inizio. Il gusto invece è decisamente diverso da quello di un espresso o di un caffè preparato con la moka e trattando di gusti si entra nell’ambito dello strettamente soggettivo e quindi ognuno il proprio giudizio.. Si ottiene un caffè da un gusto più “lungo” rispetto alla moka, meno aromatico dell’espresso, ma più complesso... difficile spiegare un gusto a parole, la cosa migliore è provare, poi riprovare più volte per fare esperienza nell’uso ed infine tirare le proprie conclusioni. Dove invece è possibile fare un confronto immediato è nei tempi di preparazione. Decisamente la caffettiera napoletana è quella che richiede il maggior impegno di tempo e la maggiore dedizione..Ecco come Eduardo de Filippo, nella sua commedia Questi Fantasmi, scritta nel 1945, ci descrive la preparazione del caffè con la caffettiera napoletana:
«Sul becco io ci metto questo "coppitiello" di carta ... il fumo denso del primo caffè che scorre, che è poi il più carico non si disperde. Come pure ... prima di colare l'acqua, che bisogna farla bollire per tre quattro minuti, per lo meno, ... nella parte interna della capsula bucherellata, bisogna cospargervi mezzo cucchiaino di polvere appena macinata, ... in modo che, nel momento della colata, l'acqua in pieno calore già si aromatizza per conto suo.»
Qualche consiglio sull’uso e la preparazione del caffè con la “macchinetta” napoleana:
- Usare un caffè macinato per la napoletana (se si ha nelle vicinanza di casa una torrefazione è possibile chiedergli di macinare il caffè per tale uso specifico o comunque molto fine. Non so se esistano in commercio caffè confezionati “per napoletana”) - Riempire la caldaia dell’acqua fino a mezzo centimetro sotto al forellino - Riempire generosamente il filtro del caffé compattando la polvere con un cucchiaino e poi fare sulla superficie un paio di foretti. - Girare la caffettiera quando dal forellino fuoriescono le prime gocce d’acqua (quando cioè l’acqua comincia a bollire) - Effettuare la rotazione in un solo colpo secco afferrando la caffettiera per i due manici. Durante tale operazione uscirà uno zampillo d’acqua dal forellino, questo è normale. - Dopo la rotazione, chiudere il beccuccio col “coppetiello”, cioè un cono di carta di giornale simile a quello dei fruttivendoli, per non far uscire l’aroma del caffè durante la lunga fase di filtraggio (almeno 3-4 minuti).
Nei prati ormai sono sbocciate
mile e mille margherite;
sono disposte in piccoli gruppi
come piccole famiglie,
e si parlano tra loro,
si raccontano del tempo,
quando arriverà la pioggia,
se il sole sarà oscurato dalle nuvole.
Attendono folate di vento per poter
parlare con gli altri gruppi di margherite,
ed in quel momento il loro chiacchericcio
sembra quasi una dolce melodia.
Al tramonto i petali si richiudono
e la luna dall'alto vede
nel prato verde
solo piccoli puntini bianchi addormentati...
Buona giornata.
Quando manca l'amore (fonte non specificata) L'onestà di coscienza senza amore diventa intransigenza. La forza di volontà senza amore diventa prepotenza. La franchezza senza amore diventa insolenza. L'amabilità senza amore diventa diplomazia. La precisione senza amore diventa pedanteria. La competenza senza amore diventa saccenza. L'autorità senza amore diventa arbitrio. Il potere senza amore diventa dittatura. La dignità senza amore diventa disprezzo. La ricchezza senza amore diventa cupidigia. La religiosità senza amore diventa fanatismo. La prudenza senza amore diventa scaltrezza. La semplicità senza amore diventa imprudenza. La vita senza amore diventa notte assurda.
A da aprile c’è tanta bellezza della natura intorno a noi,è un invito a passeggiare tra le aiuole e gli alberi in nuovi fiori…… ci sono tanti proverbi riferito a questo dolce mese..solo alcuni, molto veritieri:
· D'aprile non ti scoprire.
· Aprile temperato non è mai ingrato.
· Aprile, dolce dormire.
· D'aprile ogni goccia un barile.
Quante volte da bambini ci siamo divertiti dopo aver insaponato ben bene le mani ad unire indice e pollice per formare un cerchio poi con un soffio leggero creavamo la nostra bolla vederla sollevarsi ballonzolando al nostro soffio colorata dai raggi di luce era una vera emozione. Con il crescere ci si è dimenticati di quel piacere La vita e le sue vicessitudini giornaliere ci hanno fatto dimenticare quel pezzo di sapone basterebbe riprenderlo insaponarsi le mani poi soffiare delicatamente in quella bolla insufflando tutte le negatività. La vedremo ingrandirsi pian piano per poi finalmente scoppiare Si...la vita è proprio come una bolla di sapone le sue apparenze positive o negative prima o poi scoppiano, lasciando solo una piccola goccia, ma prima dello scoppio saranno riuscite a creare in noi una nuova emozione, che resterà a ballonzolare nei nostri ricordi.. ( Savino Metta )
A un anno esatto dal terribile terremoto che
sconvolse l’Abruzzo,
l’Italia si ferma per non dimenticare...!!!
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