Chiunque oggi ha utilizzato il motore di ricerca Google ha potuto notare che il Doodle in bianco e nero è dedicato a Charlie Chaplin. Infatti Google, sostituendo il proprio logo, ha voluto fare un omaggio al mitico artista britannico per il suo 122° anniversario dalla nascita. Nel Doodle è rappresentato Charlie Chaplin leggermente coperto da un giornale con su stampato il marchio Google scritto in caratteri dell’epoca. Ma non si tratta di una semplice immagine; infatti la società di Mountain View ha sostituito il logo con un player. Cliccando quindi sopra la freccia si può fare un passo indietro di circa un secolo e vedere un proprio e vero sketch muto, accompagnato dal piano, in cui un imitatore del mitico artista si muove in modo un po’ goffo tra i loghi di Google e buffi personaggi mentre cerca di sfuggire da un poliziotto. Charlie Chaplin è rimasto impresso nella memoria di tutti noi per il suo indimenticabile personaggio Charlot, un gentiluomo inglese contraddistinto per la bombetta e il bastone da passeggio in bambù, vestito di una stretta giacchetta ma con pantaloni e scarpe più grandi della sua misura. Ma ovviamente non possiamo dimenticaci dei suoi tipici baffetti e dell’andatura un po’ ondeggiante. Charlie Chaplin rimane tra gli attori più famosi dalla nascita dell’industria hollywoodiana e recentemente è stato inserito al decimo posto della classifica AFI dei 25 migliori attori di tutta la storia del cinema
Nato a Londra il 16 aprile del 1889, morto a Vevey (Svizzera) il 25 dicembre del 1977
ttore e regista inglese. Vero nome Charles Spencer Chaplin. Conosciuto e amato dal pubblico con il nome di Charlot, è considerato uno dei più grandi interpreti del cinema internazionale del secolo scorso. La sua fortuna se la crea dal nulla. Figlio di un guitto da music-hall, l'artista resta orfano di padre alla tenera età di cinque anni. Anche la madre, che è di origine ebraica e fa la cantante nei locali notturni, lo lascia da solo a vivere per la strada. Il ragazzo, cresciuto tra estremi disagi, muove i suoi primi passi artistici nel mondo del circo. Si afferma come fantasista negli spettacoli itineranti di Fred Karno. Proprio durante una tournée ad Hollywood, questo giovane trasformista viene notato da un certo signor Sennett, il direttore della Keystone, con il quale gira le sue prime comiche.
Ed ecco che, tra il 1914 ed il 1915, da una delle sue più famose macchiette, quella del donnaiolo perdigiorno Chas, Charlot crea il personaggio che lo rende celebre. Quello di Charlie, un tenero vagabondo ai margini della società, con una dignità sensibile e particolare e dai tratti somatici inconfondibili. è un uomo che non appartiene a niente e a nessuno, forse neanche a se stesso, destinato suo malgrado al fallimento. è il perdente per antonomasia ma, nello stesso tempo, è colui che fronteggia ostentatamente la vita crudele. Schiacciato dagli ingranaggi della società, affonda con timido orgoglio. è debole con coraggio, Charlie: con la sua giacchina lisa e stretta, i pantaloni troppo larghi, così come le scarpe abbondanti, l'inconfondibile bombetta ed il bastone di bambù. La grande espressività di Charlot è la forza del suo personaggio. Gli occhi scuri, tristi e profondi, quanto ironici e pungenti parlano sopra due piccoli baffetti neri, di sapore provocatorio.
Regista di se stesso a partire dal suo dodicesimo film, Chaplin passa la sua carriera a perfezionare il suo straordinario personaggio. Insieme al regista David Wark Griffith, Mary Pickford e Douglas Fairbanks fonda, nel 1919, la United Artists.
è infatti del 1921 il suo primo lungometraggio, Il Monello seguito da Il Pellegrino: pungente satira contro una società che cerca di livellare le menti degli individui. Nel 1922 è già ricco e famoso. Nel 1928, con evidenti richiami biografici, scrive, dirige ed interpreta Il Circo: struggente storia di un amore non corrisposto. Per quanto riguarda la sua vita privata è stata tutt'altro che tranquilla. Il suo primo matrimonio, con Mildred Harris, dura solo dal 1918 al 1920: e finisce in sordina. Al contrario, il suo divorzio da Lita Grey, del 1927, finisce sui tabloid di mezzo mondo. La vita matrimoniale con Paulette Goddard si muove discreta dal 1933 al 1941. E, dopo uno scandaloso flirt con l'attrice Joan Barry, che gli fa mantenere un figlio non suo, sposa nel 1943 Oona O'Neil: figlia del grande drammaturgo Eugene.
Tra i suoi tanti capolavori, due pellicole dove rifiuta il sonoro: Luci della città, 1931 e Tempi moderni, 1936. Del sonoro Chaplin diceva che guasta la pantomima e annienta la grande bellezza del silenzio.
L'artista, ormai, passa di successo in successo. Tra le sue pietre miliari, si ricordino una satira sul nazismo intitolata Il grande dittatore, del 1940 e Luci della ribalta, da un soggetto di Orson Welles. Nel 1975 la Regina d'Inghilterra lo insignisce del titolo nobiliare.
A differenza di Freud io non credo che il sesso sia la cosa più importante. è più facile che incidano sulla psicologia il freddo, la fame e la vergogna della miseria.
Grazie all'umorismo siamo meno schiacciati dalle vicissitudini della vita
Non devo leggere libri per sapere che il tema della vita è il conflitto e il dolore. Per istinto tutta la mia comicità si basava su queste cose.
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L'animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca.
Ancora più divertente dell'uomo che è stato reso ridicolo è quello che, quando gli succede qualcosa di bizzarro, si rifiuta di ammetterlo e si sforza di mantenere la sua dignità.
Ci vuole un minuto per notare una persona speciale un'ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, ma poi tutta una vita per dimenticarla
Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore.
Il cinema è solo una moda passeggera. è il dramma in lattina. Il pubblico vuole vedere storie di carne e di sangue rappresentate in palcoscenico.
Il requisito fondamentale per un grande attore è che si piaccia quando recita.
In fondo, tutto è una farsa.
La giovinezza sarebbe un periodo più bello se solo arrivasse un po' più tardi nella vita.
La più triste delle cose che posso immaginare è essere abituati al lusso.
La vita non è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo.
Ritengo che se non possiamo ridere di Hitler di tanto in tanto, allora vuol dire che la nostra condizione è peggiore di quella che crediamo. Ridere fa bene, ridere degli aspetti più sinistri della vita persino della morte. La risata è come un tonico, un sollievo, un rimedio per attenuare il dolore.
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un'opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca priva di applausi.