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De: Serenella (Mensaje original) |
Enviado: 22/05/2011 06:43 |
Auguro a tutti una bellissima e serena
Felice Domenica
&
Un augurio sincero di
Buon Onomastico
a chi si chiama
Rita
con tanto affetto
Serenella |
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A santa Rita, modello di vita
Santa Rita da Cascia, modello delle spose, delle mamme di famiglia e delle religiose, io ricorro alla tua intercessione nei momenti più difficili della mia vita. Tu sai che spesso la tristezza mi opprime, perché non so trovare la via d'uscita in tante situazioni dolorose.
Ottienimi dal Signore le grazie di cui ho bisogno, specialmente la serena fiducia in Dio e la calma interiore. Fa´ che io imiti la tua dolce mitezza, la tua forza nelle prove e la tua eroica carità e chiedi al Signore che le mie sofferenze possano giovare a tutti i miei cari e che tutti possano essere salvi per l'eternità.
Buona Domenica e auguri a tutte le Rita.
Serenella
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La Santa degli impossibili ...
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De: Lelina |
Enviado: 22/05/2011 11:35 |
Santa Rita è una delle Sante più amate oggi, oggetto di una straordinaria devozione popolare, perché amata dal popolo che la sente molto vicina per la sua stupefacente "Normalità" dell'esistenza quotidiana da Lei vissuta, prima come sposa e madre, poi come vedova e infine come monaca agostiniana. La venerazione per questa piccola suora di Cascia non accenna a diminuire, anzi s’intensifica con il tempo, accompagnata da guarigioni, conversioni, profumi e altro ancora.
A Santa Rita la vita non le risparmiò nulla:
- Giovanissima fu data in sposa ad un uomo iroso e brutale col quale ebbe due figli, tuttavia con il suo tenero amore e passione riuscì a trasformare il carattere del marito e a renderlo più docile.
- Santa Rita condivise la dura vita della gente del suo piccolo borgo.
- Il marito fu assassinato e nel giro di poco tempo anche i figli lo seguirono nella tomba.
- Ella però non si abbandono al dolore, alla disperazione, al rancore o al desiderio della vendetta, anzi riuscì in modo eroico a sublimare il suo dolore attraverso il perdono degli assassini del marito. Si adoperò instancabilmente per riappacificare la famiglia del marito con gli assassini, interrompendo cosi la spirale di odio che si era creata.
- Entrò in convento e lì visse gli ultimi 40 anni di vita in assidua contemplazione, penitenza e preghiera, completamente dedita al Signore.
- Santa Rita, 15 anni prima di morire, ricevette la singolare "spina" di quella piaga che le si stampò dolorosa sulla fronte, che incessantemente le procurò i terribili dolori e le sofferenze inaudite della coronazione di spine.
La Sua fu una vita segnata dalla croce, sopportò il morso del dolore che le stringeva l'anima e le lacerava le carni perché comprese la sapienza della Croce. Tramutò cosi il dolore in una incredibile espressione di amore che dona senza chiedere e lo trasformò in una forza travolgente di elevazione spirituale. Divenne quell'amore che loda Dio nonostante le sofferenze: in una forma più pura e più alta della carità.
Santa Rita diffuse la gioia del PERDONO immediato e generoso, della PACE amata e per questo perseguita come bene supremo, dell'AMORE fraterno intenso e sincero, della estrema FIDUCIA in Dio piena e filiale, della CROCE portata con Cristo e per Cristo. Ella ci esorta quindi a fidarci di Dio perché si compiano in noi i disegni divini.
La forza di Santa Rita sta nella capacità di parlare ad ogni cuore, di partecipare a tutti i nostri problemi. Per quanto ti possa sentire infelice, rivolgiti con fiducia a Lei che non mancherà di trasformare le tue preghiere in suppliche ardenti e gradite al Signore. La Sua intercessione è cosi potente che il popolo devoto la chiama "Santa dei casi impossibili, avvocata dei casi disperati".
Santa Rita prosegui in questo cammino entusiasmante alla scoperta di questa umile donna che col suo esempio è ancora oggi la nostra grande maestra. Chiediamogli che interceda per le nostre tribolazioni, i bisogni e le angosce, ma innanzitutto che ci insegni l'accettazione della sofferenza senza compromessi, la capacità di perdonare di cuore e ci spinga a fissare il pensiero e il cuore in Dio "affinché tra le cose mutabili del mondo i nostri cuori siano fissi là dove c'è la vera gioia"
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De: Lelina |
Enviado: 22/05/2011 11:55 |
S.Rita da Cascia
L'anno 1381 è, per molti, la data di nascita di Margherita Lotti in Roccaporena da Antonio e Amata Ferri. Da giovinetta desiderava consacrarsi a Dio, ma i genitori, avanti nell'età, prima di morire, vollero vedere sistemata quell'unica loro figlia. Rita mite e obbediente, non volle contrariare i suoi genitori, e, giovanissima, andò in sposa a Paolo Mancini. L'indole rissosa di Paolo non impedì a Rita, con ardente e tenero amore di sposa, di aiutarlo a cambiare il suo spigoloso carattere.
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Dall'amore di Paolo e Rita nacquero due gemelli: Giacomo Antonio e Paola Maria che ebbero tutta la tenerezza, l'amore e le cure di Rita. Il periodo, forse, più bello della vita coniugale di Rita, fu tragicamente spezzato con l'assassinio del marito, avvenuto in piena notte, presso il mulino di Remolida da Poggiodomo nella valle, sotto le balze di Collegiacone. Ragioni di avversità politiche, vecchie vendette potevano essere la causa del delitto. Le ultime parole di Paolo furono d'amore verso Rita e i suoi figli. Il messaggio del perdono è l'espressione più alta della sapienza della croce e, nell'animo di Rita si accese una sconfinata pietà verso coloro che le avevano ucciso il marito. Intraprese subito un'azione efficace per raggiungere la pacificazione, incominciando dai propri figli, che sentivano come un dovere vendicare la morte del padre. I sentimenti di perdono e di mitezza di Rita non riuscivano a persuaderli. Allora Rita pregò il signore offrendo la vita dei suoi figli, pur di non vederli macchiati di sangue fraterno. "Essi morirono a meno di un anno dalla morte del padre". Rita ormai sola, e con il cuore straziato da tanto dolore, si adoperò alle opere di misericordia e, soprattutto, a gesti di pacificazione della parentela verso gli uccisori del marito, condizione necessaria per essere ammessa in monastero, a coronazione del grande desiderio che Rita serbava in cuore sin da fanciulla. Rinfrancata dalla preghiera e dalla fiducia in Dio, Rita bussò alla porta del monastero di Santa Maria Maddalena in Cascia. Per ben tre volte bussò a quella porta, e per ben tre volte quella stessa porta rimase chiusa. Ma il buon Dio realizza sempre la sua volontà. Nel 1417 fu accolta nel monastero ed ivi rimase per 40 anni nella preghiera, per servire con amore Dio e i suoi fratelli. Rita divenne ben presto un amante della croce e fece di quest'amore il segreto della sua santità.
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La sera di un Venerdì Santo, dopo la tradizionale processione del Cristo Morto, avvenne il prodigio:"Rita ricevette in dono una spina sulla fronte" e la portò per quindici anni, come un sigillo d'amore. Rita ne sopportò il dolore con gioiosa ed eroica fortezza, ne fece una sorgente preziosa di fruttuoso apostolato per i fratelli. Salvo una breve parentesi, in occasione della visita a Roma per acquistare le indulgenze romane, la ferita rimase aperta sulla fronte di Rita fino al termine della sua vita terrena
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Buona Domenica
con un abbraccio per tutti
e un rinnovo augurale
per tutte le Rite
Auguri Rita
Buon Onomastico |
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Il 22 maggio si festeggia
S. Rita da Cascia.
Buon Onomastico
a tutte le donne che si chiamano
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Le rose di Santa Rita
La rosa fu scelta come rappresentazione della santificazione, dalla stessa santa. Racconta la leggenda che, costretta a letto da quasi quattro anni, Rita fu visitata da una sua cara parente la quale, nel congedarsi, le domandò se desiderasse qualcosa da casa sua. Rita rispose che desiderava una rosa dal suo orticello di Roccaporena, desiderio quasi impossibile da esaudire, stante il fatto che si era nel rigido mese di gennaio.La parente trovò invece con sua sorpresa una bella rosa fiorita e fresca in mezzo al rosaio dell’orto di Roccaporena. Si premurò allora di portarla alla Santa che, dopo averla odorata, ringraziò il Crocifisso e ne fece dono alle sue consorelle, stupite di tanta gentilezza, per ringraziarle di tante premure durante la sua malattia. Da quel dì al maggio susseguente il tempo fu breve. Essa sarebbe volata al cielo per divenire un petalo della "candida rosa".
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Santa Rita da Cascia
Vorrei raccontarti la storia di una donna che visse tra il 1371 ? e il 1447 visse come una persona normale con gioie ed affanni, eppure ha lasciato un ricordo indelebile in molti cuori. Questa donna nata in un epoca in cui i matrimoni si combinavano tra genitori e non servivano carte bollate per contrarre un matrimonio da minorenne. Pur desiderando la vita del monastero, fu suo malgrado costretta a contrarre matrimonio a soli 15 anni. Lo sposo era una persona irascibile, ma lei lo aiutò a diventare più tranquillo e dal momento che in quel tempo si ammazzavano trà loro per futilità, il marito fù ucciso ancor prima di mostrare a tutti il suo cambiamento. I loro 2 figli, cresciuti con il rancore e spirito vendicativo spinti dall’odio dei parenti, decisero di vendicare il padre, ma la donna preferì la loro morte piuttosto che vederli assassini. Pregò Dio che esaudisse il suo desiderio e presto fatto, una malattia li portò via entrambe. Ancora giovanissima, dopo tali eventi, desiderò appagare l’antico suo sogno di entrare nel convento, ma per ben 3 volte si è sentia respinta dal momento che aveva avuto una vita da donna e madre. Raminga, vagava fuori dal convento per notti e notti e tutti dicevano che aveva perso il senno per il dolore dei tristi eventi. Rita voleva solo entrare a far parte di quella vita nel convento e un giorno addormentatasi fuori da quell’ingresso negatole, si risvegliò all’alba dal vociare delle suore che curiose l’avevano trovata che dormiva nello spiazzale del convento e le domandarono come era entrata? ..La donna non ne uscì più. Adorava le rose e prima di morire, espresse il desiderio di avere una rosa..quella del suo roseto, ma fuori era tutto un manto di neve e le fù risposto che non era possibile trovarvi una sola rosa con quel tempo. Sbigottimento generale e la rosa era germogliata trà il candore della neve e in questa ricorrenza, le rose benedette in nome suo, vengono distribuite ai malati e bisognosi affinchè possano essere “toccati” da un miracolo. Oggi SANTA RITA! la ricordiamo come la Santa degli impossibili proprio perché ha reso l’impossibile.
La sera di un Venerdì Santo, dopo la tradizionale processione del Cristo Morto, avvenne il prodigio:"Rita ricevette in dono una spina sulla fronte" e la portò per quindici anni, come un sigillo d'amore. Rita ne sopportò il dolore con gioiosa ed eroica fortezza. Salvo una breve parentesi, in occasione della visita a Roma per acquistare le indulgenze romane, la ferita rimase aperta sulla fronte di Rita fino al termine della sua vita e morì beata in giorno di sabato, il 22 maggio del 1457.
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Auguri di Felice Compleanno
a tutte le amiche che portano il bellissimo nome di
Rita
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