BUON GIORNO
UNA VECCHIETTA CHE SI CHIAMAVA ITALIA
Quando nacqui, settanta
anni fa, al piano terra, nel vicolo Mantello, della città delle terme
stabiane e dei maestosi, prolifici Cantieri, mi si fece incontro,
lentamente, all’inizio della vita in questa terra, una vecchietta di
ottant’anni, lacera, rugosa, col volto martoriato, coi segni
inconfondibili della truce, iniqua e disumana guerra. “ Sei capitato in un
momento inopportuno, tra gente armata fino ai denti, che, come una
squallida partita a carte, devono decidere i vincitori ed i perdenti. Ci
saranno vedove, orfani, mutilati, morti dissepolti dalla scoppio di
granate, donne vestite a lutto col volto triste e spento rese sole da un
odio antico in un momento. Ti volevo portare almeno un tozzo di pane, ma
le mie ricerche sono risultate vane. Un grande dono ti ho portato in
quantità: una sacchetto pieno di amore e d’Italiana
Dignità.”
Catello
Nastro
BUON
GIORNO E
BUON FINE
SETTIMANA
AMICI
Colgo col mio errare le ferite che ne
giungono...
Teodoro
Lombardo
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