Se qualcuno chiedesse con gentilezza chi sono
ora e come sto, lo porterei davanti alla finestra
quella bianca che dà sul giardino
e gli direi guarda la pazienza della federa
fiorita ad asciugare, ma ormai sono passati i giorni
la federa è nel letto e sopra riposa
il capo quietamente di quelli che amo,
di quelli che mi amano basterà allora che tu,
ma qui non c'è nessuno basterà che tu ascolti
la goccia che cade uguale nell'acquaio
e intorno c'è la casa, i piatti le lenzuola
tovaglie, poltrone, i libri chiusi questa sono io
a scrivere di fretta a vivere di getto
oltre le note della spesa in un italiano scorretto
cercando di correggere la rotta e non mi basta,
non mi bastano i travicelli e la tinteggiatura
il giardino gli alberi verdi il pavimento antico
la cena il forno per il pane, non ci sono diari
di giorni che passano e mi lasciano uguale
e questa casa fatta di calce e sassi
fatta di acqua e sabbia
questa casa che amo è
la mia casa
(boveglio)