Ciao Niki, scusami se ho riscritto tutto il tuo post, ma sinceramente non si leggeva bene con tutto quel blu di sfondo...
Complimenti tuttavia per aver condiviso con noi questa tua prima parte del tuo romanzo... ora aspettiamo il seguito...
Grazie Mariasole
Massa14/09/2000. Volti stravolti) (01) inizio Doc 29/05/98.
Per conoscere il motivo, quindi scrivo questo triste racconto, di grande
Sofferenza, dovrò anch’io immaginare i limiti dell'amore nonché la soglia dell'
Essere (normali) nella normalità. la storia incomincia in un paese della
Sicilia nel 1920, quando gli italiani stanchi di solite non mantenute cerca
la fortuna in america.
Appunto uno di questi uomini che mi hanno fatto sentire, un tuffo al cuore, sentendo la sua storia dai vicini snobbati da lui da molti
anni, sia per l'isolamento, sia che negli anni si era formato accanto a se, ma non alterigia, bensì per amore, il suo unico e grande amore d'oltre oceano. Amore che lui quando le veniva in mente, si trasformava e ovunque si trovasse doveva in qualche modo poter raffigurare in un volto scolpito, dipinto, era per il nostro innamorato, il suo modo di amare, dato che la "sua" gennifer, molto lontana dall'altra parte del mare, verso est c'era quella terra che gli era stata ostile, così con vocazione si dedicava alla scultura sui sassi che gli capitavano in quei momenti di "trance"per questo i curiosi e le malelingue si dedicavano volentieri a suo discapito, essendo solo per sua scelta, stava, isolato intere settimane, e senza scendere in paese, che più il tempo passava e più si allontanava dalle vicende e critiche di cui, si sa ogni rione tiene banco nella vita di tutti i giorni.
Gli italiani dopo la prima guerra mondiale, si svegliarono, diversi, più aperti al nuovo che avanzava, a loro stessi avevano giurato (basta fame) che a detta del mio nonno paterno (pasquale) la fame si tagliava con coltello (riferito) alla nostra penisola distrutta comprese le isole come appunto il luogo dove il (picciotto Filippo) era partito con un suo amico verso il benessere che sentiva dire alle americhe, o meglio, all’america, poiché i governanti di allora, come oggi promettevano e basta, partì con l'amico in cerca di fortuna o più semplicemente, in cerca di (riempire almeno lo stomaco).
Salutò anche il cane dicendogli: d'ora in poi sarai solo tu così magro, e con orgoglio di chi ha finito di soffrire la fame dei suoi 18, anni, chiuse gli occhi, per non vedere la bellezza che lo circondava, a Messina si nascose sul fondo del bastimento, e non riuscì a convincerlo neanche il suo amico a vedere. La bellezza a lui famigliare dei luoghi dove era cresciuto, credendo che sì potesse giocare ancora a mosca cieca, si nascose dietro delle paretìe dell’immensa nave, che gli sembrò troppo grande anche per un tipo come lui.
Ecco dunque come promesso il racconto a puntate: Prima puntata