Profilo biografico di Aldo Capitini

Aldo Capitini nasce a Perugia nel 1899 come un secondo figlio di una famiglia modesta (il padre era il custode della vecchia torre del Comune e la madre era un sarto). Self-made studioso, nel 1924 entrò nella prestigiosa Scuola Normale Superiore di Pisa, dove nel 1928 prese il MD in Filosofia (110 e lode) e poi divenne segretario. Lui era vicino a studenti antifascisti – tra cui un obiettore di coscienza rara – e professori, divenne vegetariano.

Nel 1933 gli è stato chiesto dal Presidente della Scuola, il filosofo G. Gentile, prendere la tessera del partito fascista, ha rifiutato di essere ispirati da Gandhi. Di conseguenza, ha perso la posizione, è tornato alla famiglia a Perugia ed è sopravvissuto per mezzo di lezioni private. Era molto attivo in copertura, l’antifascismo di propaganda tra i giovani del Centro Italia. Ha scritto un libro di ^uno in cui ha sottolineato le potenzialità infinite insite in ogni laico, in quanto una grande esperienza di liberazione può partire da un processo interiore, pur oppressa da un sociaty negativo, una dichiarazione caratteristico di questo periodo è: “Dio non è verità, Dio è quello di scegliere “. Anche se non appartengono ad alcun partito politico, la sua vita divenne un esempio tra i antifascisti italiani,.

Durante la guerra fu imprigionato cinque mesi, come misura cautelative della politica. Ha progettato un nuovo partito, la cui ideologia era una sintesi di entrambi liberalismo e socialismo., Perché il suo primo obiettivo era quello di promuovere una radicale riforma della politica in termini etici, al di fuori della lotta generale di ogni Parte prevalente per le parti avversario e su il popolo. Eppure, proprio nei giorni della sua costituzione (settembre 1943), i suoi amici rilevante ha scelto di mediare con il quadro politico dominante per fondare un partito politico (Partito d’Azione). Non essendo rappresentante di qualche partito politico, è stato ingiustamente escluso dalla Costituente e tutte le responsabilità politiche nella nuova vita democratica. Ciò nonostante questa esclusione, è stato molto attivo nella vita politica italiana; trhough un numero fìgreat di attività sul campo.

Ha apprezzato molto le motivazioni etiche di tutti i resistenti, sebbene siano stati hegemonised dal Partito comunista. Infatti, i partiti politici ha suggerito la stessa dinamica della Resistenza. Eppure, se Resistenza, come si dice, è stato nel complesso un riscatto etico degli italiani dal fascismo, il suo ispiratore principale era sicuramente Capitini.

Ha fermamente suggerito l’attivo non-collaborazione come mezzo per sconfiggere sia il fascismo e il nazismo, il suo appello non sembra essere seguita dagli italiani, con la sua grande sufference -. Eppure, ha ignorato quello che è venuto apparente successive reasearches storico, cioè durante la Resistenza al nazismo (settembre 1943 – aprile 1945), popolo italiano ha suscitato una moltitudine di episodi di azioni non armate e nonviolente, anche, e soprattutto nei campi di concentramento in Germania da 600,000 soldati e 20.000 fuori 28,000 officiers rifiutato di collaborare con la Repubblica di Salò (governo di Mussolini, che è stato sostenuto dal nazismo).

Nel luglio1944 halanciato l’iniziativa del COS (Centri di orientamento sociale) – il cui slogan era “Per sentito dire e discutere”, di non decidere, dato che l’obiettivo principale è stata la partecipazione, e non il processo di prevalere sugli altri ‘opinione. L’iniziativa ha avuto molto successo in Italia centrale, lungo un breve periodo di due anni, poi anche i partiti di sinistra erano ostili. E alla fine, nel1948 l’esclusione dei partiti di sinistra da parte del governo italiano radicalizzato le divisioni politiche in Italia, come Capitini conseguenza fu emarginata a tutti.

Dopo la Liberazione (aprile 1945) è diventato per due anni il Rettore dell’Università per stranieri di Perugia. Ha promosso conferenze internazionali sulla riforma religiosa, un collegamento tra Est e Ovest del mondo, non violenza. Ha lanciato anche il CDR (Centri di orientamento religioso). Ha motivato e sostenuto il primo obiettore di coscienza in Italia, Pietro Pinna, che è stato condannato a quattro anni di carcere. Da allora, fu riconosciuto come il più autorevole persona non violenta in Italia, il “padre della nonviolenza in Italia”. Agli inizi della sua attività non violenta in Sicilia, Danilo Dolci ha Capitini come la persona di riferimento, da corrispondere con lui.

Nel 1955 hacurato il suo libro più importante della sua proposta su religione e politica ( Religione Aperta , Guanda, Parma), fu bandito dalla Chiesa cattolica, un grande scandalo seguito tra la gente. Il suo attivismo ha superato anche questo ostacolo. Carica di una cattedra (pedagogia a Cagliari, molto lontano da Perugia) ha lanciato ADESSPI (Associazione per entrambe le scuole pubbliche e la riforma difenderli dalla Chiesa cattolica). Ha scritto diversi libri su argomenti diversi: riforma religiosa, politica, non violenza, l’educazione, la poesia. ²

Nel1961 halanciato una marcia della pace Perugia – Assisi (28 km). Per la prima volta nel marzo raccolti assieme tutti gli amici eminenti di pace, anche se provenienti da ideologie molto diverse. (Filosofi come N. Bobbio e A. Calogero erano i suoi amici intimi). Questo evento ha iniziato una tradizione italiana: la marcia della pace è stato ribadito più volte (ad esempio, due volte nel ’99) come l’azione più importante della pace nazionale.

Nel 1964, alcuni anni dopo la nascita della filiale italiana di IFOR,. egli, insieme P. Pinna, ha iniziato una rivista mensile, Azione nonviolenta , e alla fine ha lanciato a livello nazionale il Movimento Nonviolento. Da allora, sia questo movimento e la filiale italiana di IFOR perseguito attivamente una collettiva e non violenta della politica in Italia. Durante le lotte sociali del ’60, Capitini ha cercato di introdurre un programma politico non violento all’interno del movimento degli studenti attraverso una nuova recensione ( Il Potere e di Tutti , Tutti gli uomini hanno il potere), ma in ottobre 1968 un intervento mal eseguito chirurgica ha concluso la sua la vita.

Il capo del Partito Socialista Italiano, Pietro Nenni, scrisse nel suo diario che un amico gli annuncia la morte di Aldo Capitini: “una straordinaria figura di studioso scarsamente …. io lo conoscevo personalmente … Capitini era contro-corrente durante il periodo del fascismo e di nuovo nel post-fascismo tempo. E ‘troppo per una vita umana, ma è divertente “.