Correo electrónico:

Contraseña:

Registrarse ahora!

¿Has olvidado tu contraseña?

UN SORRISO PER TUTTI
 
Novedades
  Únete ahora
  Panel de mensajes 
  Galería de imágenes 
 Archivos y documentos 
 Encuestas y Test 
  Lista de Participantes
  
 ◄ ISCRIZIONE AL GRUPPO 
 ___CHAT___ 
 INDICE BACHECHE 
 ◄ BENVENUTO/A 
 GENERALE 
 " TUTTI I MESSAGGI " 
 ۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞ 
  
 ◄◄◄ CHAT 
 ◄ ACCADDE OGGI 
 ◄ OROSCOPO DEL GIORNO 
 ◄ MESSAGGIAMOCI 
 ◄ AIUTO PC 
 ◄ AMORE 
 ◄ AUGURI 
 ◄ CONSIGLI & CURIOSITA´ 
 ◄ ATTUALITA´ 
 ◄ ARTE DI RAIOLUAR 
 ◄ GRAFICA DI ROM* 
 ◄ IL LOTTO DI NANDO 
 ◄ INDIANI D´ AMERICA 
 ◄ RICORDI & FOTO DI GIANPI 
 ◄ UMORISMO 
 ◄ MUSICA ANNI 60 / 70 ♫♪♫ 
 ◄GRUPPI MINORI ANNI 60-70 
  
 ◄ POESIE ISCRITTI 
 ◄ POESIE CLELIA ( Lelina ) 
 ◄ Clelia ♦ RACCONTI ♦ 
 ◄ POESIE & ALTRO NADIA 
 ◄POESIE DI NIKI 
 ◄ POESIE PREDILETTA 
 ◄ POESIE QUATTROMORI 
 ◄ POESIE TONY KOSPAN 
 ◄ ROBYLORD ♥ 
  
 OMAGGIO A KAROL 
 ◄ RICORDANDO EL CID 
 ◄ LEZIONI DI POESIA 
 ◄ SEZIONE SVAGO 
 ◄MATERIALI DA USARE► 
 ◄ CUCINA ITALIANA 
 __________________________ 
 Home Home 
  
 
 
  Herramientas
 
General: PROTESTA DEGLI INDIGNATI ♦ ROMA A FERRO E FUOCO...
Elegir otro panel de mensajes
Tema anterior  Tema siguiente
Respuesta  Mensaje 1 de 7 en el tema 
De: Gemmaverde  (Mensaje original) Enviado: 16/10/2011 04:32

Doveva essere una manifestazione pacifica, quella degli “Indignati“, in cui centinaia di migliaia di persone avrebbero espresso le ragioni del proprio sdegno. Non è stato così. Il corteo, partito alle 14 da Piazza della Repubblica per Piazza San Giovanni, aveva riunito più di centomila persone, anche famiglie con bambini, che con palloncini colorati e striscioni volevano manifestare contro la crisi e le misure adottate dal governo.

Poco dopo la partenza del corteo, intorno alle 15, i manifestanti hanno assistito ad ore di guerriglia urbana nel centro di Roma: caschi in testa e volti coperti, un centinaio di black bloc (o total black, che dir si voglia) hanno devastato, con atti di violenza teppistica, negozi, auto, telecamere di sorveglianza e soprattutto banche.

In Piazza San Giovanni, alle spalle del Colosseo, sono volati sampietrini e petardi, è stato assaltato il palazzo del Ministero della Difesa. La polizia è intervenuta con gli idranti quando un gruppetto di teppisti ha accerchiato un autoblindo e gli dà fuoco quando ancora vi sono dentro due agenti. Il corteo pacifico ha tentato di arginare i black bloc, gridando “vergogna” e “fascisti” contro i violenti che hanno inquinato la manifestazione: un manifestante di Sel ha perso due dita nel tentativo di rimuovere un petardo. Dopo la carica della polizia, gli incappucciati si sono diretti verso via Merulana e Piazza Vittorio: il primo bilancio della serata parla di almeno 70 feriti.

Immediate ed unanimi le reazioni del mondo politico, che oggi si è tenuto ben lontano dalla piazza, intuendo forse di non essere ospite gradito (eccezione fatta per il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, l’ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti, Ferrero di Rifondazione). “Oggi a Roma si sono viste cose incredibili e vergognose. Bisognerà capire come sia possibile che una banda di centinaia di delinquenti abbia potuto tenere in scacco per ore il centro di Roma” dice il leader del Pd, Pier Luigi Bersani. Quasi certamente si chiederà al Ministro dell’Interno Maroni di riferire in Parlamento sugli scontri.

Quella che doveva essere una manifestazione pacifica si è trasformata in uno dei peggiori episodi di violenza degli ultimi anni, tanto da richiamare alla memoria gli scontri di Genova durante il G8 del 2001. In realtà si trattava di una manifestazione talmente legittimata che perfino Mario Draghi, Presidente in pectore della Bce e bersaglio delle proteste di Milano dei giorni scorsi, aveva espresso comprensione per i giovani (“hanno ragione ad essere indignati” ha dichiarato da Parigi) che vedono nel mondo finaziario il capro espiatorio della loro condizione di difficoltà. Per poi esprimere rammarico per l’esito della manifestazione: “gran peccato per le violenze”. Già, gran peccato davvero.





Primer  Anterior  2 a 7 de 7  Siguiente   Último  
Respuesta  Mensaje 2 de 7 en el tema 
De: Gemmaverde Enviado: 16/10/2011 04:44
 Roma in preda al caos dopo gli incidenti scatenati da alcune centinaia di incappucciati nel grande corteo delle decine di migliaia di indignati partito poco prima delle 14 da piazza della Repubblica diretto a San Giovanni. Fino a sera via Cavour, via Labicana, viale Manzoni, San Giovanni, via Merulana, piazza Vittorio e le strade limitrofe sono state teatro di scorribande e scontri durissimi. Le forze dell'ordine sono riusciti a riprendere il controllo solo intorno alle 20. La massa degli indignati ha sostenuto l'azione degli agenti, arrivando anche a bloccare e consegnare alcuni violenti.

Venti fermati, 12 in arresto. A fine giornata il bilancio parlava di venti persone fermate, 12 delle quali sono state arrestate: tra loro, giovani di Bari, Trento, Catania, Siracusa, Brindisi e Napoli. Sequestrate venti bottiglie incendiarie già complete di stoppino fissato con nastro isolante e piene di benzina, lungo via Cavour all'altezza del civico 211, all'interno di un borsone nero. In piazza San Francesco di Paola sono state sequestrate 4 assi di legno munite di nastro adesivo e numerosi sampietrini. In piazza di Spagna, invece, una guardia giurata ha trovato nascoste in un angolo della via numerose spranghe in ferro e pietre.

Dopo un inizio pacifico, già alle 14,30 sono entrati in azione gli incappucciati, strappando e bruciando bandiere, assaltando banche e negozi, incendiando auto e un edificio dell'Esercito, il cui tetto è crollato. I gruppi di violenti si sono via via ingrossati, raggiungendo secondo la polizia le 500 unità. Le forze dell'ordine sono intervenute alla fine di un lungo percorso di devastazioni, su via Labicana. Da quel momento è stato per ore un crescendo di scontri, con i violenti che hanno preso di fatto il controllo di piazza San Giovanni, attaccando le forze dell'ordine da tre fronti.

Un blindato dei carabinieri è stato bloccato e dato alle fiamme. I due militari a bordo sono riusciti a fuggire prima che il mezzo venisse incendiato. Solo dopo le 18 le forze dell'ordine hanno ripreso il controllo della piazza, spingendo i violenti verso l'obelisco e via Merulana, dove i teppisti hanno eretto una nuova barricata.

Il gruppo che aveva bruciato il blindato dei carabinieri si è diretto in via Matteo Bonardo, dando alle fiamme auto, motorini e cassonetti. Una grande nuvola di fumo nero ha avvolto la strada, poi presidiata dai reparti delle forze dell'ordine, mentre continuavano a bruciare lamiere e motorini rovesciati e dati alle fiamme.

Via Merulana in fiamme. I teppisti sono arretrati verso via Merulana, costruendo barricate all'incrocio con viale Manzoni. I lacrimogeni vengono tirati indietro verso gli agenti con fionde e mani. Gli incappucciati si sono lasciati dietro una scia di distruzione, dando alle fiamme cassonetti, usati per barricate e il ponteggio di un palazzo.

Le forze dell'ordine hanno caricato i manifestanti asserragliati dietro le barricate. La carica è stata lanciata con dei blindati che hanno sfondato le barricate. Dopo aver divelto le barricate le forze dell'ordine hanno inseguito i manifestanti che sono fuggiti verso piazza Santa Maria Maggiore. Nelle via attorno a via Merulana c'è stato un fuggi fuggi generale.

Alcune centinaia di teppisti hanno tentato di incendiare una pompa di benzina in via Merulana, ma sono stati respinti dal lancio di lacrimogeni e dall'avanzare dei blindati.

Barricate in fiamme anche a piazza Vittorio. Tre cassonetti sono stati ribaltati e incendiati, spazzati via dai blindati. Roghi anche nelle vie limitrofe. Intorno alle 20 è tornata la calma, anche se viene segnalato un gruppo di incappucciati pronti a nuovi blitz.

Almeno settanta i feriti, sia tra gli agenti che tra i manifestanti. Di questi 45 sono stati portati negli ospedali San Giovanni, Umberto I e Fatebenefratelli. Gli altri sono stati medicati sul posto. Tre persone sono state ricoverate in codice rosso: un manifestante di Sinistra e Libertà che ha perso due dita per l'esplosione di un petardo; un poliziotto colpito al torace e una terza persona che ha riportato traumi multipli.

Il corteo era partito in anticipo e pacificamente perchè «piazza della Repubblica non ci conteneva tutti». «People of Europe: rise up», è lo striscione che apre il corteo, al grido di «Noi la crisi non la paghiamo».

I primi a entrare in azione sono stati quattro manifestanti mascherati da Guy Fawkes, saliti sulla tettoia dell'hotel Atlantico, che con un fumogeno hanno dato fuoco a una bandiera italiana e a una europea, lanciando volantini con su scritto «è arrivata la rivoluzione precaria».

Poi un gruppo di incappucciati ha sfondato la vetrata di una banca colpendola più volte con un cartello stradale. Subito dopo è stata sfondata la vetrina di un'altra banca e un supermercato è stato distrutto e saccheggiato, mentre una macchina è stata data alle fiamme. Incendiate pochi minuti dopo altre due auto. A fuoco cassonetti, mentre i violenti attaccano il distributore di benzina in fondo a via Cavour, su largo Corrado Ricci. Danneggiato lo sportello bancomat di un ufficio postale.

I gruppetti dei violenti erano vestiti completamente di nero, con il volto travisato. Inizialmente erano trenta-quaranta, poi le loro fila si sono ingrossate. La loro sembra una divisa studiata: felpe nere, caschi neri, occhiali da sole o bandane ma comunque volto coperto. Al passaggio su via Cavour hanno sollevato un grosso striscione «Vendetta precaria» attaccandolo ai cavi della luce. Tra i teppisti anche un uomo con un bambino di circa 10 anni, presumibilmente padre e figlio. Anche il bambino aveva il volto travisato con una kefiah. I due si spostavano all'interno dello spezzone in nero. Tra i manifestanti in nero le bandiere dei No Tav, Autonomia Contropotere e in testa al blocco una bandiera rossa e nera.

Pietre contro i vigili del fuoco. A via Cavour sono arrivati i vigili del fuoco per spegnere i roghi facendosi spazio tra i manifestanti, molti dei quali impauriti per le esplosioni dei serbatoi delle auto e per le colonne di fumo nero che si innalzavano. I pompieri sono stati bersagliati con lancio di oggetti dai teppisti.

Una parte dei manifestanti ha tentato di bloccare il gruppo di violenti, lanciando bottiglie contro il gruppetto in nero che però non ha desistito. «Siete dei vigliacchi, tiratevi su i caschi. Questo è il nostro corteo», è la voce che si è levata dallo spezzone dei Cobas, di fronte al Colosseo, contro i manifestanti autori dei danneggiamenti. «Andate via! Andate via! non vogliamo la vostra violenza»: così un gruppo di manifestanti ha allontanato dal corteo, all'incrocio tra via Cavour e via dei Fori Imperiali, un gruppo di giovani manifestanti con caschi e cappucci che volevano andare verso piazza Venezia. Anche lungo via Cavour c'era stato un battibecco tra manifestanti pacifici e i neri, con in mano bottiglie, bastoni e anche martelli.

In via Cavour un uomo di circa sessant'anni, militante dei Cobas, è stato aggredito dai teppisti e colpito con una bottiglia al volto, riportando una ferita a un orecchio. Aveva tentato di fermare un lancio di bottiglie verso i vigili del fuoco intervenuti per domare le fiamme di un'auto.

Militante Sel aggredito perde due dita. Ha perso due dita di una mano per l'esplosione di un petardo all'angolo tra via Labicana e via Merulana, dove ci sono stati violenti scontri sia tra forze di polizia e manifestanti, sia tra gli stessi partecipanti al corteo. E' un militante di Sel «aggredito da un gruppo di incappucciati» mentre stava sfilando «pacificamente in via Cavour e protestava contro i violenti», dice Massimo Cervellini, coordinatore romano di Sinistra Ecologia e Libertà.

Tre incappucciati sono stati bloccati dai manifestanti in via Cavour. I tre sono stati presi e portati alle forze dell'ordine.

«Questo non è giusto, siamo cittadini come voi», è stato il grido della proprietaria della seconda auto data alle fiamme in via Cavour. Mentre i vigili del fuoco domavano le fiamme la signora romana, una disoccupata, non tratteneva la propria rabbia per l'episodio di cui è vittima. «L'auto è di mio marito - spiega - questo non è giusto. Come è stato possibile. Chi sono questi?».

Due troupe di Sky Tg24 sono state aggredite durante la manifestazione, ha riferito la stessa emittente televisiva.

Il caos in via Labicana. Un gruppo di teppisti ha sfondato le vetrine ed è entrato in una sede dell'agenzia di lavoro interinale Manpower. Dopo averla devastata ed avere acceso fumogeni, i teppisti se ne sono andati. Un fumogeno e una bomba carta sono stati lanciati contro la ex sede Agenzia delle entrate. Alcuni manifestanti hanno urlato «buffoni» contro i teppisti ma questi non hanno desistito e ad un certo punto i manifestanti sono fuggiti per paura di «vendette» e ritorsioni da parte dei violenti.

Cinque bomba carta contro una sede dell'Esercito in via Labicana insieme a fumogeni. I gruppi in nero hanno sfondato un portone e tirato le bombe carta. Sono andati a fuoco due piani. è anche crollato il tetto dell'edificio. L'edificio ospita il Centro Rifornimento di Commissariato dell'Esercito e due appartamenti abitati da militari in pensione. All'interno di uno dei due alloggi erano presenti gli inquilini che sono riusciti a scappare. Nell'altro appartamento, al momento non agibile, fortunatamente non c'era nessuno. Sono intervenuti i vigili del fuoco per le operazioni di spegnimento e soccorso. Incendiate diverse auto. In una manciata di metri i neri hanno distrutto vetrine, forzato portoni e lanciato fumogeni contro una banca. Fumogeni e bomba carta anche contro l'assessorato delle politiche sociali. Il gruppo si aiutava con pali della segnaletica stradale usati come ariete.

Cariche a via Labicana e viale Manzoni. Un gruppo di manifestanti ha eretto una barricata e lanciato petardi, bombe carta e bottiglie contro le forze di polizia. Altre bombe carta e bottiglie sono state lanciate all'indirizzo di reporter e cittadini. Il corteo si è spaccato. La polizia ha caricato i teppisti a viale Manzoni. Dopo un lancio di lacrnmogeni i contingenti hanno caricato i teppisti, spingendoli verso viale Emanuele Filiberto.

Le forze dell'ordine hanno inseguito i teppisti fino a San Giovanni, dove si era concentrato il grosso pacifico del corteo, scatenando il caos. L'odore acre dei lacrimogeni ha appestato l'area che fino a dieci minuti prima era festosa e pacifica. Migliaia di Indignati si sono assiepati dietro le transenne della basilica di San Giovanni. Un mezzo delle forze dell'ordine è finito contro un chiosco. Il gruppo di violenti è tornato indietro verso la barricata di viale Emanuele Filiberto.

La battaglia di San Giovanni. Alcune centinaia di teppisti si sono asserragliati nei giardini, mentre le forze dell'ordine cercavano di spingerli lontano dalla piazza e dalle migliaia di manifestanti pacifici. Le cariche sono state violentissime, con un nutrito lancio di lacrimogeni. Tanti i blindati e gli idranti sul posto. Circa 200 manifestanti pacifici si sono arroccati sotto la statua di San Francesco urlando «no violenza» all'indirizzo dei teppisti. In molti applaudivano quando i violenti vengono fermati.

Piazza San Giovanni spaccata in due. I teppisti dalla parte di via Emanuele Filiberto dietro barricate di fuoco, poi l'anima vera del corteo che si trova verso la basilica e sotto la statua di San Francesco. Al centro i blindati delle forze dell'ordine e i contingenti.

I cancelli del vicariato sono stati aperti per permettere ai manifestanti pacifici di trovare riparo. Sono centinaia le persone che in un primo momento avevano trovato riparo dietro le transenne che cingevano la basilica. Visto che la guerriglia sta invadendo quasi l'intera piazza famiglie, giovani, bambini, anziani hanno trovato rifugio nei cancelli adiacenti all'ingresso principale della basilica. Un gruppo di sacerdoti e novizi sta distribuendo acqua alle persone che via via entrano per trovare riparo dentro l'Università pontificia.

Nei pressi del Colosseo i partecipanti al corteo rimasti in coda, sono stati dirottati dalle forze dell'ordine verso piazza Vittorio. Una parte è stata dirottata anche verso il Circo Massimo.

Attacchi e contrattacchi. Nuovo lancio di bombe carta contro le forze dell'ordine in piazza San Giovanni. I blindati, schierati alla fine di via Emanuele Filiberto, sono stati costretti a indietreggiare. Gli incappucciati hanno formato alcune barricate e un'auto è stata incendiata. I blindati sono intervenuti poi per spazzare via le barricate di auto in fiamme e cassonetti costruite dai teppisti. Questo per agevolare le cariche delle forze dell'ordine. Il gruppo di violenti, attestato all'estremità della piazza rispetto alla basilica, lanciava oggetti e sanpietrini contro gli agenti. Un mezzo delle forze dell'ordine che aveva forzato le barricate è stato assaltato dai teppisti. Il mezzo è stato preso a calci e colpito con mazze, e poi è riuscito ad andare via. Un cordone delle forze dell'ordine avanza al centro di Piazza San Giovanni. I teppisti si sono ritirati verso via dell'Amba Aradam costruendo barricate ma i blindati avanzavano spazzandole via. I blindati, una decina, venivano regolarmente assaltati e costretti ad indietreggiare. I violenti attaccano le forze dell'ordine da tre lati: da via Carlo Felice, da piazzale Appio e da viale San Giovanni. I teppisti lanciavano pietre e petardi contro gli agenti, ritirandosi e avanzando. Le forze dell'ordine rispondevano con lacrimogeni e cariche di alleggerimento.

I manifestanti pacifici urlano “Vergogna” alle forze di polizia perchè non caricavano i violenti che stanno attaccando all'incrocio tra via Emanuele Filiberto e San Giovanni. Le forze dell'ordine, per ora, si stanno limitando a cariche di alleggerimento.

Un minorenne è stato fermato dagli agenti in via Emanuele Filiberto. Il ragazzo in lacrime urlava «Vi prego, vi prego non ditelo ai genitori». Il ragazzo è stato portato verso una camionetta.

Gli indignati hanno preso di mira una parrocchia nei pressi di San Giovanni, San Marcellino e Pietro, tra via Labicana e via Merulana, tentando di sfondare la porta della chiesa e distruggendo alcuni arredi sacri. In parrocchia, nel momento dell'assalto, non c'erano fedeli, ma il parroco, don Pino Ciucci e diversi sacerdoti. «Sono sconcertato - afferma Walter Insero, portavoce del vicariato - abbiamo visto scoppiare la protesta dalle finestre della parrocchia. Dei giovani incappucciati hanno divelto la porta della sala utilizzata per il catechismo, sono entrati, hanno affisso un manifesto e hanno distrutto quello che c'era dentro. Poi hanno preso una statua della Madonna di Lourdes e un crocefisso, li hanno portati in strada e li hanno frantumati. Un gesto blasfemo di profanazione che non ha alcun senso. Hanno tentato anche di sfondare la porta d'ingresso della chiesa, ma non ci sono riusciti fortunatamente. Poi si sono spostati verso San Giovanni. Non ci aspettavamo atti così violenti contro simboli religiosi nè ci aspettavamo una situazione così grave, anche se erano scattate misure preventive e la basilica di San Giovanni e l'area attigua sono state chiuse».

A Roma erano arrivati 750 pullman da 80 province italiane. Le rappresentanze più folte da Milano, Genova, dall'Emilia Romagna e dalla Toscana. Gli organizzatori stimavano tra le 100 mila e le 200 mila persone. Piazza della Repubblica si è riempita man mano. Migliaia i manifestanti giunti con treni e pullman. Tra gli striscioni esposti uno recita: «Quando l'ingiustizia diventa legge ribellarsi è un dovere». «Una sola soluzione: la rivoluzione», campeggiava su uno striscione firmato Red Block. Mentre un altro promette: «15 ottobre: scenderemo in piazza a milioni».

Alle 12 era scattata la chiusura delle strade del centro e di quattro stazioni della metropolitana (barberini, Spagna, Cavour e Colosseo). Erano 500 i vigili urbani in servizio mentre per garantire la sicurezza c'erano in campo 1500 uomini delle forze dell'ordine. L'Atac ha annunciato la deviazione di 39 linee bus. Off limits i siti archeologici centrali come Colosseo, Fori Imperiali, Foro Romano, Mercati Traianei e Colle Oppio.

Alcuni manifestanti hanno devastato due carrozze di un treno regionale proveniente da Caserta, all'altezza di Cassino, nel Frusinate. Una persona è stata arrestata e 4 sono state denunciate per danneggiamento dalla Polfer. Sono tutti residenti in provincia di Caserta, tra i 20 e i 22 anni. I cinque si sono accaniti sui due vagoni frantumando i vetri, strappando le tappezzerie, scardinando i sedili, attivando gli estintori e rompendo le luci. I due vagoni hanno riportato danni per migliaia di euro e sono stati fermati perché non più agibili.
 
Sabato 15 Ottobre 2011 - 10:15    Ultimo aggiornamento: Domenica 16 Ottobre - 00:18

Respuesta  Mensaje 3 de 7 en el tema 
De: Acquario Enviado: 16/10/2011 05:46
Trasformare una manifestazione pacifica e giusta in guerriglia fa veramente male a tutti e soprattutto al popolo... chi ci rimette siamo sempre noi, che verremo tassati ulteriormente per rimettere a posto  le malefatte di un gruppo di esaltati...

Respuesta  Mensaje 4 de 7 en el tema 
De: Acquario Enviado: 16/10/2011 05:48
 
per ulteriori aggiornamenti leggere in
ATTUALITA´
 
UN CLICK SUL LINK
 

Respuesta  Mensaje 5 de 7 en el tema 
De: Acquario Enviado: 16/10/2011 05:50


Respuesta  Mensaje 6 de 7 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 16/10/2011 09:24

Roma si è risvegliata nel silenzio surreale della domenica mattina. A poche ore dagli scontri della zona di San Giovanni, dalla vera e propria guerriglia scatenata da circa duecento giovani teppisti che, con casco e volto coperto, non hanno permesso il regolare svolgimento del corteo degli
 Indignati

FONTE: CORRIERE ROMANO


Respuesta  Mensaje 7 de 7 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 16/10/2011 13:49

Roma. – Era partito come previsto da piazza della Repubblica il corteo nazionale degli indignati e si stava svolgendo in modo pacifico. Poi un gruppetto di Black bloc ha cominciato a sfondare vetrine e incendiare auto. Gli incidenti sono iniziati in via Cavour e poi proseguiti in piazza San Giovanni. A fuoco un blindato, illesi i due carabinieri a bordo. Manifestanti applaudono le cariche ai violenti.

POLIZIA CARICA SU VIA MERULANA – Le forze dell’ordine hanno caricato i manifestanti del corteo di Roma che si erano asserragliati in via Merulana innalzando barricate. La carica è stata lanciata con dei blindati che hanno sfondato le barricate.
Dopo aver divelto le barricate le forze dell’ordine hanno inseguito i manifestanti che stanno scappando verso piazza Santa Maria Maggiore. Nelle via attorno a via Merulana è in corso un fuggi fuggi generale di manifestanti inseguiti dalle forze dell’ordine.
Alcune centinaia di teppisti stanno tentando di incendiare una pompa di benzina, in via Merulana, ma sono stati, per ora, bloccati dalle forze dell’ordine. I teppisti sono stati respinti dal lancio di lacrimogeni e dall’avanzare dei blindati. I manifestanti sono stati inseguiti dalle forze dell’ordine anche nelle vie circostanti.

BLINDATI ASSALTATI, MEZZO CC IN FIAMME
- I militari all’interno del mezzo dei carabinieri incendiato a San Giovanni sono riusciti a fuggire. Gli altri blindati si sono nuovamente ritirati dopo la carica e l’assalto violentissimo da parte dei teppisti. La situazione resta di stallo: i teppisti sempre arroccati nei giardini della basilica, le forze dell’ordine all’incrocio tra via Carlo Felice e la piazza. Un fumo denso, che sale dal mezzo ormai divorato dalle fiamme, avvolge la piazza e oscura la vista della Basilica e dell’Obelisco.

ALMENO 20 FERITI MANIFESTANTI-FORZE ORDINE - Ci sarebbero circa venti feriti tra forze ordine, manifestanti e teppisti negli scontri di oggi a Roma. Tutti sono stati trasportati all’Umberto I e al San Giovanni e sono stati medicati per contusioni e lievi ferite. Tra i feriti anche un ufficiale dei carabinieri, colpito da una pietra ed un agente di polizia.

BOTTIGLIA INCENDIARIA CONTRO IDRANTE POLIZIA – La violenza dei teppisti continua a Roma. La polizia non riesce ad avanzare. I blindati vengono assaltati: una bottiglia incendiaria è stata lanciata contro un idrante. Ormai in piazza San Giovanni sono scontri, atti di teppismo e cariche. Molti manifestanti se sono andati via e i pochi sono arroccati sotto la basilica.

Un mezzo delle forze dell’ordine che aveva forzato le barricate è stato assaltato dai teppisti. Il mezzo è stato preso a calci e colpito con mazze, e poi è riuscito ad andare via. Gli idranti sono ancora in azione contro i violenti.

ALCUNI MANIFESTANTI FERMANO TEPPISTI – Ora sono i manifestanti ad aiutare le forze dell’ordine per bloccare i violenti nel corteo degli Indignati a Roma. A piazza San Giovanni alcuni manifestanti hanno bloccato dei violenti. In molti hanno applaudito più volte all’entrata in azione dei mezzi speciali con idranti. Anche le cariche vengono accolte da sollievo e applausi.

Circa 200 manifestanti del corteo degli Indignati a Roma si sono arroccati sotto la statua di San Francesco e urlano ‘no violenza’ all’indirizzo dei teppisti. Continuano le cariche e l’uso degli idranti contro le frange violente. In molti applaudono quando i violenti vengono fermati con idranti.

Le cariche degli agenti sono violentissime e c’é un nutrito lancio di fumogeni contro i teppisti. Tanti i blindati che stanno arrivando sul posto. Per disperdere i manifestanti gli agenti usano idranti.

BOTTIGLIE CONTRO FORZE ORDINE
- Bottiglie contro le forze dell’ordine a via Labicana. Dopo un nutrito lancio di bottiglie contro i poliziotti c’é stato un lancio di fumogeni. A quel punto i teppisti sono fuggiti e si sono arroccati dietro la barricata in fiamme.

Un agente è rimasto ferito nel corso degli scontri a Piazza San Giovanni a Roma. Il poliziotto, con una grave frattura alla gamba, è stato soccorso e trasportato in ospedale dal personale del 118.

PRIMA CORTEO DENUNCIATI 4 ANARCO-INSURREZIONALISTI – Quattro anarco-insurrezionalisti sono stati denunciati nella tarda mattinata di oggi alla periferia di Roma, a poche ore dell’inizio del corteo degli indignati. In via E. Parisi, in località Castel di Leva, una pattuglia dei Carabinieri ha fermato, dopo un breve inseguimento, un’auto con a bordo 4 persone, tutte appartenenti all’area anarco-insurrezionalista. All’interno dell’auto, i Carabinieri hanno trovato zaini contenenti caschi da motociclista, maschere antigas, mefisti, parastinchi, mazzette da muratore, piede di porco, 500 biglie di vetro, una fionda professionale di grosse dimensioni e bottiglie di vetro.

MANIFESTANTE FERITO ALLA MANO DA PETARDO – Un manifestante è stato portato in ospedale con gravissime ferite ad una mano provocate dallo scoppio di un petardo. nel corso del corteo degli Indignati a Roma. Non è chiaro se il manifestante avesse lui il petardo o gli sia arrivato addosso. L’incidente è accaduto all’angolo tra via Labicana e via Merulana, dove per ci sono stati violenti scontri sia tra forze di polizia e manifestanti, sia tra gli stessi partecipanti al corteo.

MANIFESTANTI ALLONTANANO ‘INCAPPUCCIATI’ – “Andate via! Andate via! non vogliamo la vostra violenza”: così un gruppo di manifestanti ha allontanato dal corteo, all’incrocio tra via Cavour e via dei Fori Imperiali, un gruppo di giovani manifestanti con caschi e cappucci che volevano andare verso piazza Venezia, dove sono schierate le forze dell’ordine. Anche lungo via Cavour, dove sono state incendiate due auto, c’era stato un battibecco tra manifestanti pacifici e i “neri”, con in mano bottiglie, bastoni e anche martelli. Tra i due gruppi c’é stato anche un contatto e un militante dei Cobas, che stava facendo allontanare la gente dalle auto bruciate, è stato colpito alla testa da una bottiglia.

DOPO VIA CAVOUR ATTI TEPPISMO IN VIA LABICANA - Dopo via Cavour via Labicana, la direttrice che parte dal Colosseo, è diventata oggetto della violenza dei teppisti. In una manciata di metri hanno distrutto vetrine, devastato uffici del ministero della difesa, forzato portoni, incendiato almeno due auto e lanciato fumogeni contro una banca. Fumogeni e bomba carta anche contro l’assessorato delle politiche sociali. Il gruppo si aiuta con pali della segnaletica stradale usati come ariete. Sembrano le stesse scene del 14 dicembre ma lontano da via del Corso.

UN UOMO LIEVEMENTE FERITO A VIA CAVOUR – Stava tentando di fermare un lancio di bottiglie contro i vigili del fuoco intenti a domare il rogo di un Suv, dato alle fiamme da alcuni teppisti, quando è stato aggredito. Così un uomo di circa 60 anni è rimasto lievemente ferito al volto. Il fatto è avvenuto a via Cavour, già teatro di atti di teppismo nel corso del corteo degli Indignati.

TESTA CORTEO ARRIVATA A PIAZZA SAN GIOVANNI - E’ arrivato in piazza S.Giovanni il corteo degli Indignati, partito quasi due ore fa da piazza della Repubblica, a Roma. La testa del lungo serpentone di decine di migliaia di persone si è fermata dietro lo striscione che recita: ‘People of Europe: rise up-Solleviamoci!’.

A VIA CAVOUR AUTO IN FIAMME E ESPLOSIONI – Auto in fiamme, esplosioni, colonne nere di fumo. E’ uno scenario di guerra quello che si presenta a via Cavour, nel centro di Roma. I vigili del fuoco sono arrivati per spegnere i roghi di auto facendosi spazio tra i manifestanti, molti dei quali impauriti per le esplosioni dei serbatoi delle auto.

TROUPE SKY TG24 AGGREDITA
- Una troupe di Sky tg24 è stata aggredita nel corso del corteo degli Indignati a Roma. Lo riferiscono i giornalisti di Sky nel corso della diretta dalla Capitale.

A DECINE ‘OCCUPANO’ AREA ARCHEOLOGICA FORI
- Occupati simbolicamente i Fori all’altezza della Basilica di Massenzio: alcuni hanno scavalcato la recinzione e sono entrati dentro. Per motivi di sicurezza i Fori, assieme ad altre aree archeologiche, sono off limits per i manifestanti.

DA MANIFESTANTI BOTTIGLIE CONTRO VIOLENTI – Una parte dei manifestanti ha tentato di bloccare il gruppo di violenti autori degli atti di teppismo durante il corteo degli Indignati a Roma. I manifestanti hanno lanciato bottiglie contro il gruppetto ‘in nero’ che però non ha desistito. Molti, per paura, sono però fuggiti.

QUELLI ‘IN NERO’ AUTORI BLITZ VIOLENTI – Sono vestiti completamente di nero, hanno il volto travisato e non parlano con nessuno. Sono un gruppetto nutrito di manifestanti, almeno trenta-quaranta, che sta sfilando a Roma all’interno del corteo degli Indignati. La loro sembra proprio una divisa studiata: felpe nere, caschi neri, occhiali da sole o bandane ma comunque volto coperto. Se interrogati non parlano né si definiscono. Muti per loro parla lo striscione che espongono: “se ci prendono il presente noi ci rubiamo il futuro”.

DATE ALLE FIAMME BANDIERE ITALIA E UE
- Alcuni manifestanti hanno bruciato le bandiere dell’Italia e dell’Unione Europea che sventolano sul tetto di un hotel mentre il corteo degli indignati sfila per via Cavour a Roma. I manifestanti indossando maschere bianche come quella di Guy Fox, il protagonista di ‘V come Vendetta’. Dopo il blitz sono stati lanciati volantini: ‘E’ la vendetta Precaria’.

SFONDATA VETRINA BANCA CON PALO SEGNALETICO - Un gruppo di manifestanti ha sfondato la vetrina di una banca a via Cavour a Roma usando un palo della segnaletica stradale precedentemente divelto. Il gruppo, mimetizzato tra i manifestanti, si è staccato e rapidamente ha devastato la vetrina della banca. Poi dopo il blitz si è dileguato.

L’I-DAY A ROMA
Oggi a Roma si svolge l’I-Day, la ‘Giornata della rabbia’ contro la finanza e le politiche economiche. La manifestazione è partita da piazza della Repubblica intorno alle 14. Zaini e sacchi a pelo, canti e balli caratterizzano questa prima fase dell’iniziativa lanciata dal movimento, con striscioni come ‘La passione politica non ha prezzo, per tutto il resto c’é Berluscard‘. Gran parte dei manifestanti sono arrivati con i pullman: ne sono previsti 750 da oltre 80 province italiane.

Altri sono arrivati con i treni alla stazione Termini: un gruppo consistente è giunto da Livorno e da altre città della Toscana. A Cassino, nel Frusinate, un gruppo di ragazzi proveniente da Caserta ha danneggiato due carrozze del treno regionale che li portava a Roma: un giovane è stato fermato e altri quattro sono stati denunciati dalla polizia.

Alle 12 a Roma è scattato il dispositivo di sicurezza approntato dalla questura, con la chiusura al traffico dei varchi lungo il percorso del corteo. Molte le linee di autobus deviate, quattro fermate della metropolitana sono state chiuse. In campo 1500 uomini delle forze dell’ordine con una ‘blindatura nascosta’, pronta ad essere rimodulata in caso di incidenti. Off-limits i principali siti archeologici. La manifestazione romana si inserisce in una giornata all’insegna dello slogan ‘United for Global Change‘, che vedrà in piazza gli Indignati in quasi mille città del mondo.

Fonte Ansa



Primer  Anterior  2 a 7 de 7  Siguiente   Último  
Tema anterior  Tema siguiente
 
©2024 - Gabitos - Todos los derechos reservados