|
De: Nando1 (Mensaje original) |
Enviado: 01/12/2011 06:12 |
per mese e anno
Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009
Gennaio 2010 Febbraio 2010 Marzo 2010 Aprile 2010 Maggio 2010 Giugno 2010 Luglio 2010 Agosto 2010 Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010 Dicembre 2010
Gennaio 2011 Febbraio 2011 Marzo 2011 Aprile 2011 Maggio 2011 Giugno 2011 Luglio 2011 Agosto 2011 Settembre 2011 Ottobre 2011 Novembre 2011 Dicembre 2011
Gennaio 2012 Febbraio 2012 Marzo 2012 Aprile 2012 Maggio 2012 Giugno 2012 Luglio 2012 Agosto 2012 Settembre 2012 Ottobre 2012 Novembre 2012 Dicembre 2012
Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 Anno 2019 Anno 2020 Anno 2021
PASQUA ECLISSI SOLARI STAGIONI ECLISSI LUNARI ONOMASTICI PROVERBI PER MESE
PIANETI: MERCURIO VENERE MARTE GIOVE SATURNO URANO NETTUNO PLUTONE
|
DICEMBRE 2011 Mese dedicato alla Vergine Maria Immacolata
|
SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio |
Alba
|
Tram.
|
Luna (lev./tram.) |
1
|
GIOVEDI' 335/30 (49) S. ANSANO (Per Sant'Ansano, uno sotto e uno in mano)
|
7.18
|
16.40
|
11.51 (lev.) 23.25 (tram.)
|
2
|
VENERDI' 336/29 S. BIBIANA , S. SAVINO (Luna: primo quarto alle ore 10.53)
|
7.19
|
16.40
|
12.17 (lev.)
|
3
|
SABATO 337/28 S. FRANCESCO SAVERIO (In dicembre prendi legna e dormi)
|
7.20
|
16.39
|
0.26 (tram.) 12.41 (lev.)
|
4
|
DOMENICA 338/27 II D'AVVENTO - S. BARBARA, S. GIOVANNI DAM. (Ogni legno ha il suo tarlo)
|
7.21
|
16.39
|
1.25 (tram.) 13.06 (lev.)
|
5
|
LUNEDI' 339/26 (50) S. GIULIO M. (Se dicembre è bello, non lo è poi l'anno novello)
|
7.22
|
16.39
|
2.24 (tram.) 13.32 (lev.)
|
6
|
MARTEDI' 340/25 S. NICOLA VESCOVO (Apogeo lunare alle ore 2 - distanza: km. 405.410)
|
7.23
|
16.39
|
3.22 (tram.) 14.00 (lev.)
|
7
|
MERCOLEDI' 341/24 S. AMBROGIO VESCOVO (Gli uomini non si misurano a canne)
|
7.24
|
16.39
|
4.21 (tram.) 14.31 (lev.)
|
8
|
GIOVEDI' 342/23 IMMACOLATA CONCEZIONE (Dicembre variante inverno incostante)
|
7.24
|
16.39
|
5.20 (tram.) 15.07 (lev.)
|
9
|
VENERDI' 343/22 S. SIRO (La morte non guarda in faccia a nessuno)
|
7.25
|
16.39
|
6.18 (tram.) 15.50 (lev.)
|
10
|
SABATO 344/21 N.S. DI LORETO (Eclisse di luna alle ore 15.31. Luna piena alle ore 15.38)
|
7.26
|
16.39
|
7.12 (tram.) 16.38 (lev.)
|
11
|
DOMENICA 345/20 III D'AVVENTO - S. DAMASO PAPA (Trulli, trulli, chi li ha fatti li trastulli)
|
7.27
|
16.39
|
8.03 (tram.) 17.33 (lev.)
|
12
|
LUNEDI' 346/19 (51) S. GIOVANNA F. (Amici cari e borsa del pari)
|
7.28
|
16.39
|
8.48 (tram.) 18.34 (lev.)
|
13
|
MARTEDI' 347/18 S. LUCIA V. (Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia)
|
7.29
|
16.39
|
9.28 (tram.) 19.38 (lev.)
|
14
|
MERCOLEDI' 348/17 S. GIOVANNI D.CR., S. POMPEO (Chi è sfortunato al gioco è fortunato in amore)
|
7.29
|
16.39
|
10.03 (tram.) 20.44 (lev.)
|
15
|
GIOVEDI' 349/16 S. VALERIANO (Sciame meteoritico delle Geminidi)
|
7.30
|
16.40
|
10.35 (tram.) 21.51 (lev.)
|
16
|
VENERDI' 350/15 S. ALBINA (Grassa cucina, magro testamento)
|
7.31
|
16.40
|
11.04 (tram.) 22.59 (lev.)
|
17
|
SABATO 351/14 S. LAZZARO (Chi non sa fingere, non sa regnare)
|
7.32
|
16.40
|
11.33 (tram.)
|
18
|
DOMENICA 352/13 IV D'AVVENTO - S. GRAZIANO VESCOVO (Luna: ultimo quarto alle ore 01.49)
|
7.32
|
16.40
|
0.08 (lev.) 12.02 (tram.)
|
19
|
LUNEDI' 353/12 (52) S. FAUSTA , S. DARIO (Chi è causa del suo mal pianga sé stesso)
|
7.33
|
16.41
|
1.19 (lev.) 12.33 (tram.)
|
20
|
MARTEDI' 354/11 S. LIBERATO MARTIRE (Dicembre innevato, contadin fortunato)
|
7.33
|
16.41
|
2.32 (lev.) 13.08 (tram.)
|
21
|
MERCOLEDI' 355/10 S. PIETRO CANISIO (Per conoscere un furbo, ci vuole un furbo e mezzo)
|
7.34
|
16.42
|
3.45 (lev.) 13.49 (tram.)
|
22
|
GIOVEDI' 356/9 S. FRANCESCA CABRINI (Solstizio d'inverno alle ore 6.31)
|
7.35
|
16.42
|
4.58 (lev.) 14.37 (tram.)
|
23
|
VENERDI' 357/8 S. GIOVANNI DA K., S. VITTORIA (Sciame meteoritico delle Ursidi)
|
7.35
|
16.43
|
6.07 (lev.) 15.34 (tram.)
|
24
|
SABATO 358/7 S. DELFINO (Luna nuova alle ore 19.08)
|
7.35
|
16.43
|
7.08 (lev.) 16.38 (tram.)
|
25
|
DOMENICA 359/6 NATALE DEL SIGNORE (Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi)
|
7.36
|
16.44
|
8.00 (lev.) 17.46 (tram.)
|
26
|
LUNEDI' 360/5 (53) S. STEFANO PROTOM. (Il miglior condimento è l'appetito)
|
7.36
|
16.45
|
8.44 (lev.) 18.56 (tram.)
|
27
|
MARTEDI' 361/4 S. GIOVANNI AP. (Dicembre gelato non va disprezzato)
|
7.37
|
16.45
|
9.20 (lev.) 20.04 (tram.)
|
28
|
MERCOLEDI' 362/3 SS. INNOCENTI MARTIRI (Nella coda sta il veleno)
|
7.37
|
16.46
|
9.51 (lev.) 21.09 (tram.)
|
29
|
GIOVEDI' 363/2 S. TOMMASO BECKET (San Tommè, cresce il dì quando il gallo alza un piè)
|
7.37
|
16.47
|
10.18 (lev.) 22.12 (tram.)
|
30
|
VENERDI' 364/1 S. EUGENIO V. , S. RUGGERO (Dicembre imbacuccato, raccolto assicurato)
|
7.37
|
16.47
|
10.44 (lev.) 23.13 (tram.)
|
31
|
SABATO 365/0 S. SILVESTRO PAPA (Per san Silvestro tieni pieno il canestro)
|
7.38
|
16.48
|
11.08 (lev.)
| |
| |
|
Primer
Anterior
2 a 8 de 8
Siguiente
Último
|
|
De: Nando1 |
Enviado: 01/12/2011 06:26 |
TRADIZIONI E FESTIVITA' DEL MESE DI DICEMBRE
Il mese di dicembre ci fa pensare inevitabilmente al Natale, il periodo scelto dalla chiesa per commemorare la nascita del figlio di Dio, proprio nei giorni in cui si festeggiava la rinascita del Sole nei culti pagani. Nell'antica Roma in quel periodo si festeggiavano i Saturnali, festività della religione romana dedicata al dio Saturno e alla mitica età dell'oro e si svolgevano dal 17 al 23 dicembre. I Saturnali iniziavano con libagioni, sacrifici, orge; i partecipanti usavano scambiarsi auguri e doni come facciamo ancor oggi il 25 Dicembre.
La festa, dedicata a Saturno quale dio della fertilità, serviva anche ad augurare la fecondità della terra. Inoltre, a causa dell’identificazione di Saturno con il dio greco Crono, patrono della mitica età dell’oro, i Saturnali celebravano anche l’epoca primordiale in cui si riteneva che la proprietà delle terre e dei beni fosse comune e che non esistessero né il lavoro né i conflitti sociali né la guerra. Durante questa festa era ribaltato l'ordine sociale e gli schiavi potevano considerarsi per la durata dei Saturnali degli uomini liberi.
Fra gli aspetti più significativi dei Saturnali, possiamo elencare: la libertà concessa agli schiavi di trattare i loro padroni da pari a pari e persino di rinfacciare loro vizi e difetti e di insultarli; la presenza di grandi banchetti cui era consentito a tutti di partecipare, indipendentemente dalla propria estrazione sociale e culturale; le danze, le feste, gli spettacoli e il gioco d’azzardo, solitamente proibito; una certa rilassatezza dei costumi.
In questi mesi in campagna i lavori agricoli sono fermi, si raccolgono gli ultimi frutti e negli orti rimangono solo le colture invernali. Possiamo trovare tra la frutta di stagione mandarini, arance, mele, pere, caki, nespole, sorbe, le ultime castagne, mentre tra le verdure cicorie e radicchi, finocchi, cavoli, verze, puntarelle e cime di rapa.
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Saturnali"
Il mese di dicembre è segnato da un’altra festività importante: Yule, la festa del solstizio d'inverno nella tradizione germanica precristiana, che oggi viene celebrata il 21 dicembre. Yule è anche un termine arcaico per il Natale (con questo significato viene riportato, per esempio, nei dizionari della lingua inglese; il termine appare ancora in alcuni canti natalizi ed è tuttora usato in alcuni dialetti scozzesi). L'etimologia della parola "Yule" (Jól) non è del tutto chiara. Nei linguaggi scandinavi, il termine Jul ha entrambi i significati di Yule e di Natale, e viene talvolta usato anche per indicare altre festività di dicembre. Il termine si è diffuso anche nelle lingue finniche (e indica il Natale), sebbene tali lingue non siano di ceppo germanico.
Non si sa molto sulla festa di Yule nella tradizione norrena. è certo che la celebrazione avveniva durante il solstizio invernale in epoca precristiana.Nonostante vi siano numerosi riferimenti a Yule nelle saghe islandesi, vi si trovano solo pochi e parziali resoconti circa la natura delle celebrazioni. Si trattava comunque di un periodo di riposo e danze, che in Islanda continuò a essere celebrato per tutto il medioevo, fino all'epoca della riforma. Si sa anche che durante la festa avveniva il sacrificio di un maiale in onore del dio norreno Freyr, una tradizione che è rimasta nella cultura scandinava, in cui a Natale si consuma carne di maiale.
Quando i missionari iniziarono la conversione dei popoli germanici, adattarono alla tradizione cristiana molti simboli e feste locali (fu lo stesso Gregorio Magno, tra gli altri, a suggerire apertamente questo approccio alle gerarchie ecclesiastiche). La festa di Yule venne quindi trasformata nel Natale, mantenendo però alcune delle sue tradizioni originarie. Fra i simboli moderni del Natale che parrebbero derivare da Yule compare, fra l'altro, l'uso decorativo del vischio e dell'agrifoglio. Così come gli alberi da frutta, anche i sempreverdi sono un elemento fondamentale delle celebrazioni del solstizio invernale. L'albero sempreverde, che mantiene le sue foglie tutto l'anno, è un ovvio simbolo della persistenza della vita anche attraverso il freddo e l'oscurità dell'inverno. Birra e pane venivano offerti agli alberi in Scandinavia. L'albero di Yule rappresentava la fortuna per una famiglia così come un simbolo della fertilità dell'anno che sarebbe arrivato.
Attualmente, con Beltane e Samhain, Yule è una delle principali festività neopagane. In alcune tradizioni si commemora la morte dello Holly King ("Re Agrifoglio") che simbolizza l'anno vecchio ed il sole al declino, per mano del suo successore, Oak King ("Re Quercia"), che simboleggia l'anno nuovo ed il sole che inizia la sua ascesa. In altre tradizioni si celebra la nascita del nuovo dio Sole, che presenta elementi in comune con l' antica festività Romana del Sol Invictus. Il rituale tradizionale è una veglia celebrata dal tramonto all'alba successiva (la notte più lunga dell'anno) per assicurarsi che il sole sorga nuovamente.
Oggi invece ci accontentiamo di una grande abbuffata e di qualche giro a tombola, seguito dallo scambio di doni forzato e messa di mezzanotte un po’ ipocrita, sovraffollata, perché almeno ci si va una volta all’anno e la coscienza è a posto. Quest’anno offrirò del pane e della birra agli alberi del mio giardino, con profonda gratitudine.
|
|
|
|
De: Nando1 |
Enviado: 01/12/2011 06:29 |
|
|
Giovedì, 01 Dicembre 2011 |
|
|
|
|
1937: |
Nasce Erasmo Damato, meglio conosciuto come Mino Damato. Personaggio origianale, anticonformista e "scomodo", dopo aver condotto programmi di successo, come Domenica In e Alla Ricerca Dell'Arca, dedicherà la sua vita ai bambini malati e bisognosi di aiuto. |
altri... |
|
1455: |
all'età di 77 anni Lorenzo Ghiberti, scultore |
altri... |
|
1887: |
prima apparizione di Sherlock Holmes nel romanzo "A Study In Scarlet" |
altri... |
|
|
Giornata Mondiale contro l'AlDS - istituita nel 1988 per volontà dell'OMS. (Organizzazione Mondiale della Sanità) |
altri... |
|
|
ROMA: Calendae - Il primo giorno di ogni mese era consacrato alla dea Giunone. Corrispondente alla dea greca Era, considerata la dea che presiedeva alla fedeltà coniugale. La celebrazione della Calendae derivava dall'antica celebrazione del giorno della luna nuova |
altri... | |
|
|
|
Eligio Le sue origini non sono chiare, potrebbe derivare dal latino eligere, con il significato di "eletto", oppure dall'antico germanico Alois, con il significato di "nobile guida". Onomastico 1 Dicembre
|
|
|
|
Al primo di Dicembre Sant'Ansano; il quattro Santa Barbara beata; il sei San Niccolò che vien per via; il sette Sant'Ambrogio da Milano; l'otto la Concezione di Maria; per il nove mi cheto il dieci, la Madonna di Loreto; il dodici convien che digiuniamo perché il tredici c'è Santa Lucia; il vent'un sal Tommé la chiesa canta; il venticinque vien la Pasqua Santa e poi ci sono i Santi Innocentini; alla fine di tutto lesto lesto, se ne vien San Silvestro
|
|
|
|
A ogni uomo spettano di diritto soddisfazioni intense come i suoi dolori. [Rex Stout]
|
|
|
|
Dicembre Il nome Dicembre deriva dal nome Decembris, decimo mese del Calendario Arcaico Romano |
|
|
|
TERRA 2003 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 della Scala Richter colpisce la zona di Xinjiang, Cina. 11 le vittime accertate.
|
| |
|
|
|
Ciao Nando...sempre disponibile e attento
a fornirci aggiornamenti e notizie del mese!
Bacioni
|
|
|
|
De: Nando1 |
Enviado: 01/12/2011 06:36 |
Il mese di Dicembre, tra curiosità e tradizioni
Il mese di dicembre è molto probabilmente il periodo dell’anno nel quale convergono maggiormente le tradizioni di moltissime religioni che hanno origine molto antica, con i loro rituali arcaici profondamente radicati nei popoli. Il tema principale è sempre legato alla luce ed alle tenebre, al solstizio d’inverno ed all’eterno passaggio da una condizione all’altra, dalla fine di un ciclo all’inizio di quello nuovo.
Nell’antica tradizione romana erano i “Saturnalia” le feste di dicembre, dove si ribaltavano i ruoli tradizionali e gli schiavi comandavano e venivano serviti dai padroni. Ciò avveniva per ricordare “l’età dell’oro”, un tempo molto remoto che aveva come regnante del Lazio l’antico dio Saturno, giunto dal mare e accolto con amicizia dall’ancor più arcaico dio Giano, che gli insegnò a coltivare la terra. Il periodo in cui Saturno regnò sul territorio, fu molto felice, sia per la pace che per il miglioramento del tenore di vita della popolazione, che godeva dell’assoluta uguaglianza tra gli individui. Quando il dio sparì improvvisamente come era venuto, Giano gli dedicò il luogo in cui si era manifestato ed una ricorrenza sacra da cui si pensa che abbiano avuto origine le feste dei Saturnali.
Ma a questa leggenda se ne intrecciano e sovrappongono altre. Secondo una di esse il popolo dei Pelasgi, giunto nelle terre di Saturno obbedendo ad un oracolo, si scontrò con gli abitanti del luogo, vincendoli. Per celebrare la conquista, iniziò a praticare sacrifici umani, dedicando le teste delle vittime al dio degli inferi Ade. Ercole venuto a contatto con i discendenti dei Pelasgi cercò di dissuaderli da questa pratica feroce, e li convinse a dedicare statuette di creta a forma di uomo e lumi accesi a quel dio, al posto delle teste umane usate nel rito.
Da questi arcaici miti, gli antichi romani presero l’abitudine di regalarsi durante questa festa candele di cera, e di portare agli altari statuette di argilla in espiazione dei loro peccati.
La statua del dio Saturno che si trovava nel suo tempio, era di norma cinta da una fascia di lana, ma durante i Saturnali veniva liberata per permettere il ritorno simbolico della sua età dell’oro. Il periodo di Saturno, situato in un spazio di tempo in cui il sole apparentemente muore per poi rinascere, corrisponde alla liberazione del dio che in questa occasione poteva, con la sua forza benefica, fondare nuovamente il cosmo. La sua statua però alla fine dei festeggiamenti veniva nuovamente legata e quindi il dio era simbolicamente imbavagliato ed ucciso, perché l’età dell’oro è ciclica, e sarebbe ritornata di nuovo soltanto alla fine del ciclo cosmico, per permetterne l’inizio di un altro.
Anche la tradizione induista sembra avere qualche contatto con i miti romani, oltre che la tradizione biblica. Esiste un dio chiamato Satyavrata (notevole la radice linguistica comune a Saturno), uno dei dodici figli del Sole raggiante, che riceve da Vishnu l’incarico di salvare l’umanità dalla distruzione di un cataclisma realizzando un’arca in cui salvare la forza vitale del mondo. Dopo la catastrofe Satyavrata rivelerà agli uomini la “Parola divina”, cioè il Veda e ricreerà così nuovamente il mondo. C’è quindi una coincidenza con il Saturno come passaggio di creazione di ogni nuovo ciclo cosmico, e quindi rinascita dal caos e dal buio delle acque primordiali, approdando alla sponda ed al chiarore del nuovo.
Feste orgiastiche, divertimenti sfrenati, caos, rovesciamenti dei ruoli, caratterizzavano quindi questo periodo nell’antichità: allegria, confusione, rumore, luminarie e piccoli eccessi lo caratterizzano attualmente.
Legata a questa particolare visione è la festa di Santa Lucia, che cade il 13 dicembre, data che fino al 1500, causa lo sfasamento del calendario di Giulio Cesare, coincideva con il solstizio d’inverno. Il nome stesso di Lucia è legato alla luce, e tutte le tradizioni di questo periodo fanno sempre riferimento a questa caratteristica, più che alla sua storia di martire. Tradizionalmente nei paesi scandinavi, una processione di ragazze vestite di bianco e con in testa una corona formata da sette candele accese, si sposta di casa in casa cantando e portando doni.
In tutti i territori sotto il dominio della Repubblica Veneziana di un tempo, tra cui anche Bergamo, è Santa Lucia a portare i regali ai bambini buoni, e una verga a quelli cattivi per ammonirli. I piccoli lasciavano sulla finestra le loro scarpe e un po’ di fieno per l’asinello che l’accompagnava, oltre a qualche piccolo dolce per lei.
In Sicilia le usanze non sono legate ai doni, ma alla vita della santa martirizzata a Siracusa, che viene venerata localmente con curiose tradizioni, come quella del divieto di mangiare pane nel giorno della sua festa, a ricordo di una carestia che nel XVIII sec., che terminò per grazia della santa con l’arrivo di numerose navi cariche di frumento, o al contrario di mangiare un piatto a base di grano cotto, come si fa a Leonforte. Lucia però rimane simbolo di luce anche per il cristianesimo, infatti la storia ci narra della sua decisione di strapparsi gli occhi per non cedere alla richiesta di matrimonio del pretendente pagano. La sua iconografia ce la raffigura sempre molto radiosa e regale, per renderla espressione della luce divina.
Qualche giorno prima di Lucia, per esattezza il 6 dicembre, cade la festa di un altro tradizionale portatore di doni: San Nicola. Figura storica leggendaria ed in parte misteriosa, su di cui convergono incredibili leggende, da cui si diramano le più curiose rielaborazioni delle tradizioni di dicembre. San Nicola, vescovo di Mira, città dell’Asia Minore, morì intorno al 350 d.C. e lì fu sepolto. Alcuni marinai baresi rubarono le sue spoglie, portandole nella loro città, dove venne eretta una basilica per onorare le sue reliquie. Patrono del marinai, dei sofferenti, dei viaggiatori, degli oppressi, a lui sono attribuiti miracoli incredibili: placare le tempeste, bloccare le carestie, salvare e liberare alcuni ufficiali imperiali condannati a morte dall’imperatore Costantino, donare nascostamente borse piene d’oro per la dote ad alcune fanciulle povere, resuscitare tre bambini uccisi, affettati e messi in salamoia in un barile da un oste che li aveva accolti nella sua locanda dove si erano rifugiati. La figura del Santo resta legata ai bambini ai quali porta doni, ma lo si ricorda anche per un’usanza che i seminaristi espletano nel suo giorno, eleggendo fra di loro un “piccolo vescovo” che parodiava in maschera le funzioni vescovili nella festa dei Santi Innocenti alla fine del mese di dicembre, retaggio comico delle feste romane dei Saturnali.
La grandissima popolarità del culto di San Nicola si allarga oltre i confini italici e la figura del vescovo di Nicea si inserisce profondamente nei riti antichi, mescolandosi ancora una volta alle tradizioni pagane di alcune regioni alpine, dove diventa il vincitore del “Krampus”, divinità diaboliche che cercano di superarlo in una continua lotta tra il bene ed il male. La sua iconografia nordica si esprime così sempre in compagnia di un diavolo rosso e con le corna, da lui beffato e regolarmente vinto.
Un’ultima curiosità infine, il Sanctus Nicolaus venerato ormai anche nel centro e Nord Europa, viene portato negli Stati Uniti come tradizione locale dagli emigranti di etnia germanica. In America modifica il suo nome divenendo Santa Claus, e muta il tradizionale mantello vescovile indossando una giubba orlata di pelliccia bianca ed un cappuccio a punta al posto della mitria. Ai primi del Novecento, il colore del suo costume che era inizialmente verde secondo le tradizioni germaniche, si trasforma in rosso per volontà pubblicitaria della Coca Cola, che ne fa un’icona ancora oggi utilizzata. Santa Claus perde per strada l’asinello che lo accomunava a Santa Lucia, e guadagna una slitta trainata da renne… dimentica le origini orientali e si stabilisce per sempre nei paesi scandinavi, assumendo le fattezze del Santa Claus dei freddi paesi nordici e polari, ma continua a portare regali ai bambini, anche se lo fa con un po’ di ritardo… verso la fine del mese, in occasione del Natale.
|
|
|
|
De: Nando1 |
Enviado: 01/12/2011 06:42 |
Un grazie a te, cara amica Daniela,
sempre attiva e disponibile a partecipare
Per te una rosa e l'augurio di
Buon mese di Dicembre
Clelia e Nando
|
|
|
|
De: Nando1 |
Enviado: 01/12/2011 06:47 |
Buon Dicembre
a tutti gli Amici e le Amiche di
UN SORRISO PER TUTTI
cin cin
Auguriiiiiiiiiii
Clelia e Nando |
|
|
|
De: Lelina |
Enviado: 01/12/2011 16:27 |
Bellissimo il post inerente il mese di Dicembre dell'Amica Angela, messo nel "Buongiorno" di oggi e che riporto qui...
Novembre e ormai passato portandosi con se un triste bilancio...le alluvioni in molte zone d'Italia con le vittime che ha causato...il cambio di governo e la crisi che ci attanaglia sempre più....insomma un mese che ci ha lasciato solo brutti ricordi.... Ma.. Oggi è 1° Dicembre... come dicono.. il mese del freddo, delle giornate più corte, delle lunghe sere passate davanti al camino acceso che emana profumo di resina e di alloro, delle strade illuminate dalle mille luci colorate e dalle vetrine scintillanti. Ma è anche il mese della speranza, e della rinascita che arriva con l'avvento del Natale....
Dicembre arriva con i suoi venti i suoi racconti dei mesi precedenti arriva anche il primo giorno del nuovo inverno arriva dicembre ti porge le mani piene di doni dei giorni passati ti porta le luci del nuovo Natale e feste da raccontare. Dicembre arriva senza voltarsi indietro e la fiamma che brilla dentro il camino arriva e ti porge la mano ti racconta le storie del tuo anno che è andato via. Dicembre porta sempre qualche nostalgia...
Tutti iniziano ad organizzarsi..si affrettano ad allestire gli alberi natalizi..pensare a cosa fare durante il periodo festivo.. preparare i presepi..fare le letterine con i bimbi..ecc..ecc..ecc...
Sereno giovedì amici del cuore!!!!!
Un sorriso speciale per voi..
SERENITA’ E’… –
“Serenità è aprirsi al mondo ed alla vita col cuore terso e puro come i cieli incontaminati d’altissima montagna quando il sole splende, o i mari che mai nessuna nave abbia solcato… Serenità è la bellezza del potere guardar negli occhi le persone senza abbassar lo sguardo e del poter andare a testa alta, forti dell’onestà verso gli altri e se stessi, e di una cos...cienza pulita ed appagata, unico usbergo ed unica ricchezza che veramente conta. Serenità è assaporare goccia a goccia, istante a istante, i giorni e le ore che, come onde del mare, giungono e passano e che, sulla spiaggia o sugli scogli della nostra vita, alcune tracce lasciano ed altre le cancellano. I giorni e le ore a volte scivolano dolci e piani come piccole onde gentili bagnate dal sole, ed altre invece si abbattono come marosi con forza di schiuma… ma anche le tempeste marine poi si placano e il mare della vita si calma, e quando è trasparente riesce sempre e comunque a far vedere o intravedere il fondale ed a serbare, incontaminati, i veri tesori che riserva a noi… Serenità è vivere con consapevole onestà verso noi stessi e gli altri, la vita, che è una ed è nostra…”
senza titubanza , far entrare il nuovo giorno nella dimora del nostro io
tra la carne fresca del nuovo giorno, sopiti pensieri abbandonati nella brina mattutina freschi obbiettivi nel nuovo tempo che scorre esisti tu rosa che con il tuo essere rappresenti arcobaleno lungo questo sentiero
A volte ti dimentichi le chiavi del cassettino “Entusiasmo” e ti disperi.
In quei momenti ti serve solo qualcuno che ti prenda
e ti faccia ripercorrere mentalmente tutti i posti
in cui sei stata prima di perderle.
Non ti sei dimenticata di niente!
è che semplicemente non ti eri fermata a cercarle nei posti giusti
e i posti giusti sono spesso nelle spalle degli altri,
degli altri che chiamiamo
Amici
Grazie a te, dolce Angela
Buon Dicembre
unitamente a tutto il gruppo
Lely
| |
|
|
Primer
Anterior
2 a 8 de 8
Siguiente
Último
|