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De: Acquario (Mensaje original) |
Enviado: 03/12/2011 03:43 |
3 Dicembre 2012, una data da ricordare e che Google vuole celebrare con un Doodle in onore di Nino Rota. Giovanni Rota Rinaldi, in arte Nino Rota, nacque il 3 Dicembre 1911 e fu un noto compositore italiano a cui sono stati attribuiti grandi riconoscimenti, come BAFTA alla migliore colonna sonora (1973), Golden Globe per la migliore colonna sonora originale (1973), Oscar alla migliore colonna sonora (1975), David di Donatello per il miglior musicista (1977).
Alcuni elementi importanti della sua vita, riguardano il periodo in cui, dopo aver realizzato l’ accompagnamento musicale per il film Zazà di Renato Castellani nel 1944, incontra, successivamente, Federico Fellini impegnato a produrre Lo sceicco bianco. Da allora tra i due artisti si instaura un’amicizia lunga trent’anni e una collaborazione per numerosi film. Nel 1972 compose le musiche del film Il padrino, Due anni dopo, però, riuscì a vincere l’ambito premio con le musiche del film Il padrino – Parte II. Nel 1977 vince il David di Donatello per il miglior musicista per il film Il Casanova di Federico Fellini.
Di Rota, infatti, sono note moltissime colonne sonore di film famosi e spesso divenuti cult nel mondo del cinema, oltre a molte composizioni classiche. Nino Rota si spense il 10 Aprile 1979 a Roma e a lui è dedicato, a Monopoli, il Conservatorio Nino Rota, in origine nato su iniziativa dello stesso compositore come sezione staccata di quello barese, e oggi sede autonoma. A lui è pure dedicato l’auditorium del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari.
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bellissime le sue musiche ...
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De: Ver@ |
Enviado: 03/12/2011 08:34 |
Giovanni Rota Rinaldi, noto con il suo nome d'arte Nino Rota, nasce a Milano il
3 dicembre 1911 da una famiglia di musicisti. Il nonno Giovanni Rinaldi è un
eccellente pianista e sin da piccolo è evidente la passione di Nino per la
musica. Grazie alla madre Ernesta comincia a suonare il pianoforte a soli
quattro anni e a comporre ad appena otto anni. Le sue prime composizioni
infantili, un commento musicale ad una favola che ha scritto "Storia del mago
doppio", attirano l'attenzione di un professore di conservatorio che prende il
piccolo Nino come uditore in una delle sue classi.
La carriera di
compositore inizia a soli undici anni, mentre a quindici compone la sua prima
vera e propria opera teatrale intitolata il "Principe porcaro". Negli anni dal
1924 al 1926 segue le lezioni di composizione all'Accademia di Santa Cecilia con
il maestro Alfredo Casella, punto di riferimento per la musica contemporanea.
Per superare l'esame finale si prepara con il professore Michele Cianciulli, che
rimane suo fraterno amico per tutta la vita, e che lo inizia a quelle pratiche
esoteriche di cui si può ritrovare traccia nelle sue composizioni musicali. Da
questo momento inizia anche la sua passione da collezionista: Nino Rota
colleziona migliaia di volumi di opere di contenuto esoterico, oggi donate
all'Accademia dei Lincei. Come testimonia il regista e scrittore Mario Soldati, Rota comunica con l'aldilà. Lo
stesso Fellini, con cui Rota lavora per molti anni, lo definisce un amico magico
proprio per questa sua anima esoterica.
La carriera di Nino Rota ha una
svolta grazie all'appoggio di Arturo Toscanini, che gli permette di andare
a studiare a Philadelphia dal 1931 al 1933. Grazie alla lezione americana si
avvicina alla musica popolare e impara ad amare Gershwin, Cole Porter, Copland e Irving
Berlin. Di ritorno dagli Stati Uniti e con la nuova lezione musicale appresa,
Rota accetta di comporre una sigla orecchiabile per un film dal titolo "Treno
popolare" (1933). La colonna sonora però non ha alcun successo e per tutti gli
anni '30 abbandona il genere musicale delle colonne sonore.
Si laurea
intanto in lettere moderne per avere un mestiere di riserva, come dice sempre e
ricomincia ad appassionarsi alla composizione nel 1939 quando approda al
conservatorio di Bari, di cui dieci anni dopo diventa direttore. Negli anni '40
inizia il sodalizio con il regista Castellani e il primo successo che è la
colonna sonora di "Zazà". Inizia così la sua lunga carriera come compositore
cinematografico, resa fortunata anche dalla sua intuizione di dover comporre
delle musiche al servizio delle immagini.
Negli anni '50 diventa
l'autore delle principali musiche di scena del teatro di Eduardo De Filippo tra cui quelle per "Napoli
milionaria". Rota alterna la composizione di colonne sonore con la composizione
di musica operistica e la consacrazione in questo campo avviene nel 1955 con
l'opera "Il cappello di paglia di Firenze" messo in scena alla Piccola Scala con
la regia di Giorgio Strehler. Negli stessi anni inizia
anche l'amicizia e il sodalizio artistico trentennale con Federico Fellini, per il quale musica film
come: "Lo sceicco bianco", "Otto e mezzo", "La dolce vita", "La strada", "Il
bidone", "Fellini Satyricon", "Le notti di Cabiria", "Il Casanova", "I Clowns", "Giulietta degli
spiriti", "Amarcord".
Rota collabora con i più grandi registi
dell'epoca. Scrive per Mario Soldati le musiche di "Le miserie di
Monsù Travet", "Jolanda la figlia del corsaro nero", "Fuga in Francia", per King
Vidor le musiche di "Guerra e Pace", per Luchino Visconti le musiche de "Il
gattopardo" e "Senso", per Franco Zeffirelli quelle di "Romeo e
Giulietta" e di "La bisbetica domata", per Lina Wertmuller le musiche delle undici
puntate de "Il Giornalino di Giamburrasca" tra cui la famosissima "Pappa col
pomodoro", per Francis Ford Coppola le musiche de "Il
padrino II" con cui vincerà l'Oscar, per Stanley
Kubrick quelle per "Barry Lindon", anche se purtroppo la rigidità del
regista induce il compositore a rescindere il contratto senza comporre neanche
un brano.
Intanto Rota continua a scrivere anche musica operistica,
musica sacra e lavori orchestrali, tra cui: "La notte di un neurastenico",
"Aladino e la lampada magica", "Lo scoiattolo in gamba", "La visita
meravigliosa", "I due timidi", "Torquemada", "Ariodante".
Negli ultimi
anni accusa maggiormente le critiche rivolte alla sua musica e provocate anche
dal suo assenso a comporre tanta musica nazional popolare. Proprio quando sta
progettando una messa in scena lirica delle musiche composte per "Napoli
milionaria" di Eduardo De Filippo, Nino Rota muore a Roma
il 10 aprile 1979, all'età di 67 anni
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