DECALOGO PER UNA SPESA INTELLIGENTE (o meno stupida)
Da un gruppo di amici mi è arrivato un “decalogo” per sostenere uno stile di vita più sobrio, più giusto e solidale; meno improntato alla logica del consumismo volgare ad ogni costo. Per recuperare (recuperarsi) in una dimensione meno egoistica, meno dispendiosa, più responsabile. E dire che sino una quindicina d'anni fa, in ambito ecclesiale, si parlava e si rifletteva (e si agiva) molto di più di consumo critico, di stile di vita sobrio, di opzione preferenziale per i poveri e di povertà. Più di ventanni or sono con alcuni amici abbiamo messo in piedi un'associazione e una bottega (una delle prime in Italia) di commercio equosolidale; più in là nel tempo ci si ritrovava ad acquistare prodotti di consumo quotidiano guardando al risparmio oltre che alla genuinità e all'aspetto etico (eravamo antesignani degli odierni GAS -Gruppi di Acquisto Solidali) Ci si interrogava, laici e religiosi, pochi vescovi (anche allora non erano tanti quelli maggiormente "audaci") e semplici sacerdoti, su un ritorno alla povertà evangelica, sulla logica del possesso, su un avere ingordo. Si incoraggiavano scelte di vita improntate ad una più rigorosa attenzione alla sobrietà, alla frugalità e condivisione. Rimane una domanda di fondo da farsi sempre per non abdicare alla nostra intelligenza, al nostro senso critico, alla nostra responsabilità, al nostro dirci cristiani: è proprio necessario comprare ….? E’ davvero utile? non posso farne a meno? non posso condividere (scambiare, prestare,..) con altri le mie necessità e trovare forme più umane e amicali di acquisto?
1) COMPRA DI MENO: non esistono prodotti ecologici, ma solo meno dannosi di altri. Ogni prodotto (anche un bicchier d’acqua) comporta un invisibile “zaino ecologico” fatto di consumo di natura, di energia e tempo di lavoro. 2) COMPRA LEGGERO: spesso conviene scegliere i prodotti a minore intensità di materiali e con meno imballaggi, tenendo conto del loro peso diretto, ma anche di quello indiretto, cioè dello “zaino ecologico”. 3) COMPRA DUREVOLE: buona parte dei cosiddetti beni durevoli si cambia troppo spesso. Cambiando auto ogni 15 anni, invece che ogni 7, ad esempio, si dimezza il suo zaino ecologico (l’equivalente di 25 tonnellate di natura consumate per ogni tonnellata di auto). Lo stesso vale per mobili e vestiti. 4) COMPRA SEMPLICE: evita l’eccesso di complicazione, le pile e l’elettricità quando non siano indispensabili. In genere oggetti più sofisticati sono più fragili, meno riparabili, meno duraturi. Sobrietà e semplicità sono qualità di bellezza. 5) COMPRA VICINO: spesso l’ingrediente più nocivo di un prodotto sono i chilometri che contiene. Comprare i prodotti della propria terra (la provincia, la regione) riduce i danni ambientali dovuti ai trasporti, rafforza l’economia locale, abbatte i costi. 6) COMPRA SANO: compra alimenti freschi, di stagione, nostrani, prodotti con metodi biologici, senza conservanti né coloranti. Spesso costano di più, ricordati però che è difficile dare un prezzo alla salute delle persone e all’ambiente. 7) COMPRA PIU’ GIUSTO: molte merci di altri continenti vengono prodotte in condizioni sociali, sindacali, sanitarie e ambientali inaccettabili. Preferire i prodotti ad esempio del commercio equo e solidale vuol dire pagare per noi poco di più, ma per piccoli produttori dei paesi poveri significa spesso raddoppiare il reddito. 8) COMPRA PRUDENTE: in certi casi conviene evitare alcuni tipi di prodotti o materiali sintetici fabbricati da grandi complessi industriali. Diversi casi hanno dimostrato che spesso la legislazione è stata modellata sui desideri delle lobby economiche, nascondendo i danni alla salute e all’ambiente 9) COMPRA SINCERO: evita i prodotti troppo reclamizzati. La pubblicità la paghi tu e profumatamente; la pubblicità potrebbe dare un contributo a consumi più responsabili, invece spinge spesso nella direzione opposta. 10) INVESTI IN GIUSTIZIA: per esempio nella finanza etica (banca etica) e in impianti che consumano meno energia così puoi dimezzare i consumi e ridurre i danni ambientali. Avere molta attenzione a quale banca affidare i guadagni eliminando tutte quelle che direttamente e/o indirettamente si muovono in mercati non buoni (in fabbriche d'armamenti, connivenze con regimi sanguinari e/o sfruttatori,...)
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