Niente da fare, il digitale alla fine qualche guaio lo ha portato. E’ stato così per la Kodak che ieri ha avviato la procedura di fallimento. Una sorta di fallimento pilotato di un’azienda che ora spera nelle stampanti.
Molti di noi la ricordano come la “fabbrica dei ricordi”… I ricordi di “CI RI BI RI BI Kodak”!… E soprattutto il ricordo del rullino.
L’AVVENTO DEL DIGITALE. La celebre casa americana produttrice di pellicole era stata fondata da George Eastman nel 1888, e con lei se ne va un pezzo di storia, quella contraddistinta dal giallo del suo rullino.
Con gli apparecchi usa e getta la Kodak aveva portato una fotocamera nelle case di tutti, senza bisogno di grosse spese. Tutti potevano permettersi uno scatto all’ultimo minuto, bastava trovare un negozio aperto. Poi col digitale il tempo si è ridotto ancora di più: la compattina te la metti in tasca o in borsetta, quando vuoi scatti e vedi subito la foto.
E così ci fu il graduale – ma veloce – crollo della pellicola. Con il digitale nessuno – o quasi – compra più il classico rullino e sono in pochi coloro che si recano a stampare dal fotografo. Poi il “colpo di grazia” con l’invasione delle fotocamere nel telefonini. Insomma, oggi non è più necessario avere una macchina fotografica per fare una fotografia. Il digitale e la tecnologia hanno reso “inutile” (o quasi) la pellicola (che, secondo molti, può entrare a far parte degli ‘oggetti obsoleti‘) e anche la macchina fotografica, o meglio, ha ridotto tutto in un piccolo strumento che fa altre mille cose, tra cui telefonare.
IL TEMPO. Insieme al rullino se n’è andata anche l’attesa. Finiti i tempi in cui ci si recava dal fotografo per ritirare le fotografie stampate con l’emozione di vederle: come saranno venute? Si pensava… E’ inoltre praticamente scomparso il discorso della quantità: prendo un rullino da 24 o da 36? No problem! Con il digitale se ne fanno a centinaia e a migliaia di foto, e se non ti piacciono, le cancelli subito.
IL GUSTO RIMANE. Ma il gusto dell’immagine, del ricordo, di fermare una situazione o “descrivere” una persona, non è scomparso. Quando una grossa azienda come la Kodak – marchio storico – va in declino, è sicuramente una notizia amara, ma non per questo bigona additare il digitale come colpevole. Il digitale e la tecnologia hanno portato dei cambiamenti. Qualcuno è riuscito a cavalcarli al meglio, altri un po’ meno. E ripeto: il gusto della fotografia rimane, seguendo altri percorsi e altri tempi. Sedersi davanti a un computer, guardare centinaia di foto e scegliere le più belle, è un’attività che è sempre il frutto di un gusto e di una passione.