Romano classe 1925, attore attivo da oltre sessant’anni, GabrieleNel 2006, infine, l’ennesima prestigiosa apparizione: è il cardinal Siri nella fiction di grande successo Papa Luciani. Il sorriso di Dio Ferzetti si affermò come uno dei sex symbol degli anni Cinquanta. Attivo dal 1948, si segnalò in teatro nel repertorio contemporaneo, da Pirandello a Tennessee Williams, e si affermò nel cinema con personaggi sottilmente ambigui o comunque insicuri: il marito tradito in La provinciale (1953), i rarefatti ritratti dell'incomunicabilità e del disagio esistenziale nei due film Le amiche (1955) e L'avventura (1960), il ladro gentiluomo in Parola di ladro (1957) e Gianni Puccini, la rievocazione di un momento tragico dell'ultima guerra in La lunga notte del '43 (1960). Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio del decennio successivo si segnala per la partecipazione ai film dei grandi registi del momento: A ciascuno il suo (1967); Grazie zia e C'era una volta il West, entrambi del 1968; Un bellissimo novembre (1969); Bisturi la mafia bianca (1973) ; Il portiere di notte (1974). Tra le sue ultime interpretazioni si ricordano Grog (1982), Porzûs (1997), L'avvocato de Gregorio (2002), Perduto amor (2003) e Concorso di colpa (2005). Nel 2006, infine, l’ennesima prestigiosa apparizione: è il cardinal Siri nella fiction di grande successo Papa Luciani. Il sorriso di Dio. Dice Ferzetti: Anche mia figlia è un’attrice è la compagna di Pierfrancesco Favino. Prosegue parlando di se...“I progetti per il futuro ci sono sempre, ma a noi attori non piace parlarne fino a quando non sono più che sicuri”.E allora, come si suol dire, in bocca al lupo a Gabriele Ferzetti, borghese gentiluomo di molièriana memoria del cinema di casa nostra!