Ogni anno davanti ai nostri occhi indifferenti si ripete il miracolo della vita che torna a sbocciare dopo il lungo e tedioso inverno.
Le giornate si allungano, un sole tiepido scalda il viso e il cuore di chi ancora è capace di apprezzare il lento susseguirsi delle stagioni.
Via i cappotti e le sciarpe, le finestre si spalancano, il freddo finalmente se n’è andato. E’ primavera, svegliatevi bambine… canterebbe Rabagliati.
Ed infatti è come svegliarsi dopo un lungo sonno e per incanto vedere la natura che si appresta a rigenerarsi opulenta, gli alberi coperti di gemme color smeraldo, che presto saranno foglie, i boccioli preludio di un' esplosione di profumi e colori e in campagna peschi e ciliegi si ricoprono di fiori rosa e bianchi, così delicati e belli che, come in certe liriche giapponesi, vien da pensare “Spezzarti, per portarti via, sarebbe troppo doloroso, o fior di ciliegio: piuttosto sotto i tuoi petali rosa starò ad ammirarti fino al tuo appassire”. Niente di più bello potendolo fare!
Non sono solo gli occhi a godere di tanta armonia rinata, ma anche le orecchie: la primavera è anche una stagione piena di “voci” per chi sa ascoltare, la tortora che lancia il suo richiamo sempre uguale, gli uccelli che cinguettano sui rami con rinnovata energia e gli insetti che ronzano e trillano nei prati nella loro industriosa ricerca di polline e cibo.
E’ il ciclo della vita che si ripete, un miracolo così potente e coinvolgente che da sempre ha ispirato poeti e pittori, musicisti e scultori.
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