Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo entrerà in vigore l’ora legale (“orario estivo”).
Alle 2.00 sposteremo le lancette degli orologi avanti di un’ora e perderemo 60 minuti di sonno che recupereremo (si dice) ad ottobre, quando nella notte tra il 27 ed il 28 tornerà l’ora solare (Ora del Fuso).
Fu Benjamin Franklin, nel 1784, a teorizzare per primo l’adozione di un orario convenzionale che seguisse la luce del sole e che avesse come obiettivo il risparmio energetico, in realtà per risparmiare sulle candele, lampade e torce che si consumano all’epoca.
La sua idea non ebbe però seguito, fino a quando, nel 1907, William Willet, un costruttore inglese, la ripropose, questa volta con successo: e così, nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Fu un esempio seguito da molti stati, soprattutto durante il periodo bellico.
In Italia l’ora legale venne adottata per la prima volta nel 1916, dal 3 giugno al 30 settembre, tramite il Decreto LeggeLuogotenenziale 631 del 25 maggio 1916. Negli anni successivi, e fino al 1920, l’inizio fu anticipato a marzo. Sospesa dal 1921 al 1939, l’ora legale tornò in vigore nel 1940, con Regio Decreto Legge 664 del 13 giugno 1940, e negli anni del periodo bellico, e vi rimase fino al 1948, anno in cui venne nuovamente abolita. L’adozione definitiva risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica. Fino al 1979 venne stabilito che l’ora legale dovesse durare quattro mesi, dalla fine di maggio/inizi di giugno alla fine di settembre/inizi di ottobre. Dal 1981 al 1995, invece, si stabilì di estendere la durata a sei mesi, dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di settembre. Nel 1996 fu introdotto un ulteriore prolungamento di un mese, per cui l’inizio rimane fissato all’ultima domenica di marzo e la fine all’ultima domenica di ottobre.
Non tutti i Paesi adottano l’ora legale. In Giappone, ad esempio, vige tutto l’anno l’ora solare. Gli agricoltori per primi sono sempre stati contrari all’ora legale, perché è soprattutto nelle prime ore della mattina che si concentra il lavoro nei campi ed è allora che serve più luce. L’ “Associazione nazionale scientifica del sonno” del Giappone ha anche realizzato una ricerca in cui si testimoniano i rischi di insonnia che si possono correre con l’adozione dell’ora legale, la cui eventualità viene definita “un attentato alla salute psicofisica della popolazione”.