Sta tutta la notte a spiare lontano sul mare, pupilla di fuoco che fisa nel buio sfavilla. Si spegne, s'accende, ancora si spegne, più viva risplende. E il mar, che giù rimormora poco o ulula fiero, par dirgli crucciato e severo: Che cerchi, grand'occhio di fuoco? E il faro sfavilla, né all'onde risponde: . Ma parla soave col fido lucente suo raggio a più d'una nave lontana, sul mare.