Non lasciamoci prendere dallo scoraggiamento nel nostro cammino di speranza, perchè vale la pena di impegnarsi per qualcosa che vale.
Rivolgiamoci perciò a Gesù come fece Paolo sulla via di Damasco: "Chi sei, o Signore?"
E anche a noi Gesù il risorto risponderà: "Su, alzati e rimettiti in piedi ..." (26,15).
La fase storica esige convinzione e forte impegno e sicuramente la fede in Dio ci aiuterà nel nostro cammino di speranza in Lui.
Certo che al giorno d'oggi sono ben note le difficoltà, che purtroppo rendono difficile l'adesione a Cristo in un cammino di speranza. Tra queste il consumismo, la visione edonistica della vita, la cultura dell'evasione, il soggettivismo esasperato, la paura di fronte agli impegni definitivi, la diffusa carenza di progetti.
E' beato l'uomo che ripone il suo cammino di speranza con piena fiducia e bontà nel divin Cuore di Gesù, perchè le prove di quaggiù son tutte di breve durata, la vita stessa è un momento, che scompare di fronte all'eternità.
Maggiormente beato l'uomo che nelle prove si lascia guidare dalla santa ubbidienza e riposa tranquillo nella volontà del Signore.
Ricordiamoci che nel cammino di speranza la Scrittura dichiara che il Signore è fedele e non può venir meno alle sue promesse, come cantano i Salmi:
"Lodate il Signore, popoli tutti,
voi tutte, nazioni, dateGli gloria;
perchè forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura in eterno"
(Salmo 110,1-2)