E' vero gli Angeli sono fatti per stare in Paradiso, ma a volte Il Signore concede la possibilità di conoscerli mandandoli nella terra ferma in mezzo alle persone comuni... Noi abbiamo avuto questa fortuna... Avere fra di noi un Angelo che ci ha fatto capire quanto sia bello Amare le persone e le piccole cose... come sia inutile demoralizzarsi per delle sciocchezze e come sia facile donare un sorriso... Eri il nostro Angelo e noi non ce ne rendevamo conto ora che sei volato in cielo abbiamo la consapevolezza che sarai per sempre il nostro angelo custode...
sostienimi sempre, figlio mio: non lasciare mai la mia mano.
Immagina... che un Angelo di Dio sia al tuo fianco in questo momento. Silenzio... mettiti tranquillo e pensa a tutti i problemi che ti piacerebbe risolvere tutto quello che ti angustia, ti fa piangere, ti opprime, ti preoccupa, ti rende triste. Pensa a tutto questo... Apri il tuo cuore e immagina di consegnarlo a Dio. Metti le tue mani in posizione di offerta. Immagina, adesso, di consegnare un sacco molto pesante ad un'altra persona perché lo sollevi. Adesso, immagina tutto il bene che desideri accada, o sia già accaduto nella tua vita. Momenti di felicità, di amicizia, di dolcezza, di pace, di amore. Metti tutto nelle tue mani, immaginariamente, e fa il gesto di custodirlo nel tuo cuore, come si custodisce un gioiello in uno scrigno. Memorizzalo dentro di te, e dì "Grazie", con molta fede, di cuore. Ringrazia...per tutto il bene che rimane e per tutto il male che va via. Conta fino a tre e respira profondamente. Adesso... immagina che un Angelo si alzi in volo e sollevi le tue preghiere fino a Dio.
Non è necessario credere nel paranormale per contattare uno spirito guida. Si può pensare a questa guida o angelo semplicemente come un “Sé Superiore”, una versione più saggia, più compassionevole e amorevole di te stesso. Ma per alcune persone, aiuta a immaginare uno spirito guida come un angelo, un antenato o essere illuminato che è separato da se stessi. Visualizzare questo essere e invocandolo è qualcosa che chiunque può fare.
Istruzioni
Parla con un nonno o un antenato defunto mentre stai cercando di fare qualcosa, come cucinare. Si può semplicemente fare una domanda su come eseguire l’operazione e attendere la risposta, che viene spesso in forma di parole nella tua mente. Questo è il modo più semplice per entrare in contatto con la vostra capacità di contatto con gli spiriti guida. Una volta che sei stato in grado di farlo un paio di volte, ti sentirai più sicuro circa la capacità di ottenere aiuto spirituale per le questioni più difficili.
Sdraiati in un posto molto rilassante, dove sarai al sicuro e tranquillo per un po’. Prova a rilassare tutti i muscoli del corpo mentre inspiri ed espiri profondamente e lentamente. Chiudi gli occhi e immaginati in un ambiente tranquillo. Questo è il tuo santuario interiore, dove incontrerai la tua guida interiore. Immagina un percorso che si estende in lontananza. Immagina di camminare lungo il sentiero verso una luce intensa. Ti rendi conto che questa luce è un essere che si avvicina. Presto si vedrà se questo essere è maschio o femmina, e come lui o lei è vestita. Saluta la tua guida e chiedi il suo nome. Mostra il tuo santuario interiore. Lei/lui potrebbe mostrarti alcune cose che non avevi notato. è possibile chiedere alla guida se c’è qualcosa che vuole dire, oppure si può fare una domanda specifica. Al termine di questo incontro, ringraziala e chiedile di incontrarla di nuovo nel tuo santuario.
Utilizza il mazzo dei Tarocchi a contatto con spiriti guida. Gli Arcani Maggiori sono le migliori fonti per le immagini degli angeli. Si potrebbe iniziare con la Papessa, per esempio, che è una guida alla saggezza interiore e intuizione. Rilassati e chiudi gli occhi e immaginare di vedere un tempio davanti a te. Entra nel tempio e vedi un lungo corridoio. Prosegui a piedi lungo il corridoio nel cuore del tempio. Guarda la Sacerdotessa nel suo sancta sanctorum. Guardala profondamente negli occhi. Ha conseguito un oggetto in mano che non si vede ancora, ma quando lo darà a te in mano, vedrai di cosa si tratta. Chiedile come utilizzare l’oggetto nella tua vita. Ringraziala, poi tornare indietro lungo il corridoio ed esci fuori del tempio. Questo esercizio può essere tentato con qualsiasi figura benevole negli Arcani Maggiori dei Tarocchi o carte di personalità.
Viaggia in un sito che è un “vortice di energia”. Lo troverete dove ci sono le acque naturali, come cascate, ruscelli e sorgenti. Fermati in questo luogo in una posa meditativa e chiedi agli spiriti di questo sito sacro di essere presente. Dì loro che cerchi comunicazione con loro. Aspetta in silenzio per avere una visione chiara del loro sorgere.
Richiama una specifica figura religiosa durante la meditazione o preghiera. I cristiani chiamano santi e angeli che governano i diversi tipi di problemi. I buddisti chiamano il bodhisattva, essere illuminato che ha a cuore l’illuminazione degli esseri umani. è possibile utilizzare l’immagine di questo santo o angelo sul tuo altare. Fai luce con incenso e una candela, e chiedere al santo, angelo, o divinità di essere presente. Dì al tuo spirito della tua preoccupazione e paura e chiedi la benedizione dello spirito nella tua vita. Alcuni negozi vendono i ceri con l’immagine di un santo e una preghiera scritta sul barattolo. è possibile accendere questa candela ogni sera, quando preghi, fino a quando la preghiera avrà risposta.
Un giorno il Signore, mentre stava sulla sua solita nuvola ad ammirare gli astri del cielo e si ripeteva, soddisfatto, che gli erano venuti proprio bene, s'accorse di una cosa di cui non s'era mai accorto: che c'era dappertutto un gran silenzio. Ma proprio grande; un silenzio infinito, che riempiva da un capo all' altro tutto l'universo e metteva quasi paura. Il sole girava, le stelle ruotavano, ma non si sentiva il più piccolo suono, nemmeno un briciolo di rumore. . «Certo, gli ingranaggi funzionano alla perfezione» pensò il Signore. «Ma questo silenzio!» E decise, lì per lì, di fare qualcosa. Chiamò una schiera d'angeli, quelli che non avevano ancora un compito preciso, e disse loro che dovevano suonare. Suonare? Gli angeli non proferirono parola, non avrebbero osato mai davanti al Signore, ma non sapevano da dove incominciare.
Non avevano niente, solo le ali. - Ci penso io, - disse il Signore sorridendo, e in men che non si dica prese dal sole un fascio di raggi, un altro ne prese dalla luna e dalle stelle, e si mise al lavoro. Piegò, legò, unì, gonfiò, ed ecco un'arpa, poi un violino, una tromba, un tamburello, una viola; insomma, ad ogni angelo diede uno strumento. E siccome gli angeli non hanno bisogno della scuola, subito si misero a suonare; ed era una melodia bellissima, che anche le stelle rimasero incantate e quasi si fermavano. - Bene! - disse il Signore. Ma non aveva finito di parlare, che una voce sottile domandò: - E a me? Era un piccolo angelo, di quelli poco importanti che il Signore aveva fatto con i resti delle nuvole. - A te?! Oh, già! - fece il Signore e subito, con l'avanzo di un raggio della luna, fece una campanella bianca e ci attaccò come battaglio una scintilla di sole. Din! din!, fece la campanella. Il piccolo angelo la prese e volò via, felice. Ma si sa come vanno queste cose.
Il piccolo angelo la suonava sempre e non badava al suono, ora alto ora basso: volava qua e là, con la sua campanella, e la suonava. Gli angeli musicanti, con le viole e le arpe bene intonate, portarono pazienza per un poco ma poi incominciarono a sbuffare. Non dicevano niente, erano angeli educati, ma soffrivano per quel din din continuo che disturbava la loro melodia. «Qualcosa debbo fare» pensò il Signore, ma non sapeva cosa. Passò del tempo, tanto, e gli angeli stavano perdendo la pazienza, quando il Signore trovò la soluzione. Sulla terra vide un villaggio abbandonato, in mezzo alle montagne. Le case erano vuote, era rimasta solo una vecchina con un gatto a tenerle compagnia. La vecchina passava il tempo a sferruzzare una calza lunghissima e a scaldarsi al sole, quando c'era. Ma al tramonto e all'alba usciva di casa per suonare la campana che stava sul tetto appuntito della chiesa. Don, don!!! La campana suonava e il suono si spargeva tutt'intorno. Ma un giorno la vecchina s'ammalò. «Vai!» disse allora il Signore al piccolo angelo. L'angelo scese, si sistemò sul tetto della chiesa e prese a suonare: una volta la campana della chiesa, una ,volta la sua campanella. Din! Don! Din! Don! Poi la vecchina morì, fu sepolta nel cimitero del villaggio, ma l'angelo rimase a farle compagnia. E continuò a suonare. Din, don! Din, don! Da allora le campane suonano tutte cosi, basta ascoltarle.