Stai sempre lì, fermo, immobile; sopporti il calore dell'estate e accetti il gelido freddo dell'inverno: dopo le carezze dei ciuffi d'erba la neve ti fa da coperta.
Ti calpestano e non ti guardano, ti ignorano e ti prendono a calci, in pochi ti hanno osservato e portato rispetto, raccogliendoti ed accarezzandoti con le loro mani.
Sei un sasso che non può parlare, correre, farsi amare.