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De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 07/05/2012 09:52 |
Attraversa questo paesaggio il mio sogno di un porto infinito e il colore dei fiori è trasparente di vele di grandi vascelli che lasciano il molo trascinandosi in acque come ombra le forme al sole di quegli alberi antichi... Il porto che sogno è oscuro e pallido e questo paesaggio è pieno di sole da questo lato... Ma nel mio spirito il sole di oggi è porto oscuro e i vascelli che escono dal porto sono questi alberi al sole... Libero in doppio, mi abbandonai giù per il paesaggio... La forma del molo è la strada nitida e calma che si alza e si erge come un muro, e i vascelli passano dentro i tronchi degli alberi con una orizzontalità verticale,1 e lasciano cadere amarre2 in acqua entro le foglie3 ad una ad una... Non so chi mi sogno... Subito tutta l’acqua di mare del porto è trasparente e vedo sul fondo, come una stampa enorme che vi fosse spiegata tutto questo paesaggio, fila d’albero, strada che arde in quel porto e l’ombra di una nave più antica del porto che passa tra il mio sogno del porto e il vedere il paesaggio e arriva accanto a me, e entra dentro di me, e passa dall’altra parte della mia anima... F. Pessoa
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De: Sontay |
Enviado: 08/05/2012 14:42 |
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Antartica [Pablo Neruda]
Antartica, corona australe, grappolo di lampade gelate, cineraria di ghiaccio staccatasi dalla pelle terrena, chiesa squarciata dalla purezza, nave senza briglie sopra una cattedrale di biancore, ara votiva di cristalli infranti, bufera che si schianta contro i muri della neve notturna, dammi il tuo petto duplice sbattuto dall’invadente solitudine, l’alveo del terrifico vento mascherato da tutte le corolle di ermellino, con tutte le sirene del naufragio e il bianco inabissarsi di ogni mondo, o il tuo petto di pace che il freddo lucida come un puro rettangolo di quarzo, ed il non respirato, l’infinita materia trasparente, i venti aperti, l’eremo senza terra e povertà. Regno del mezzogiorno più severo, arpa di gelo sussurrato, immobile, in vicinanza di stelle nemiche. [...]
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Regalami dei libri che finiscano bene.
Regalami dei libri che finiscano bene in mancanza di romanzi anche delle poesie in mancanza di poesie anche una quartina in mancanza di una quartina anche un solo verso. Regalami un amore che finisca bene il vostro è fuggito via il vostro ha lasciato la porta aperta ai suoi fantasmi Tristano ed Isotta Romeo e Giulietta Henri e Yvonne papà e mamma per sempre riuniti per sempre separati. Da quaranta anni provo a scrivere una vita che finisca bene da quaranta anni sono morto quaranta volte sono nato quarantuno volte da quaranta anni sono coperto da cicatrici di separazioni mi sveglio la notte in mezzo ad una piaga che lascia ciascuno dall’altro lato del sangue. Regalami dei libri che finiscano bene L’isola del tesoro ma non Il Dottor Jekill e Mister Hyde L’ammutinamento dell’Elsinore ma non Vent’anni dopo ma non Madame Bovary non Il rosso e il nero non, come il suo stesso titolo suggerisce, Illusioni perdute Le avventure del capitano Hornblower ma non Moby Dick Via dalla pazza folla ma non Giuda l’oscuro né parecchi capolavori del XX secolo i Vangeli ma non l’eroe dei Vangeli né parecchie vite del XX secolo. Lascia la pagina al suo biancore attraversala senza scriverla non impegnarti in un verso di cui ti rammaricheresti che ucciderebbe nel grembo gli altri versi. Lascia questa donna al suo sguardo non iniziare una storia che finirà male un giorno lei morirà ti lascerà ti lascerà solo dinanzi alla nostalgia immensa dell’attimo prima dell’incontro quando era possibile vivere una storia che sarebbe finita bene che non sarebbe finita affatto come questo verso di Gérald Neveu la bagnante scivola via parallela al desiderio come quest’altro di Mallarmé il trasparente ghiacciaio dei voli che non sono
fuggiti. Non so nuotare ma la seguo non comprendo i versi di Mallarmé ma lo sento come ho sentito corre voce che si possa essere felici e l’ho seguita. Regalami una poesia che non comincia e non finisce Regalami una poesia.
Yvon Le Men
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Versicoli quasi econogici
Non uccidete il mare la libellula, il vento. Non soffocate il lamento (il canto) del lamantino il galagone, il pino: anche di questo è fatto l’uomo. E chi per profitto vile fulmina un pesce, un fiume non fatelo cavaliere del lavoro. L’amore finisce dove finisce l’erba e l’acqua muore, dove sparendo la foresta e l’aria verde, chi resta sospira nel sempre più vasto mondo guasto; come potrebbe tornare a essere bella scomparso l’uomo, la terra. Giorgio Caproni
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La parola viaggio,tema di questa domenica, ha tanti significati e non porta solo allo sferragliare di un treno o ad un volo di un aereo. Ci sono viaggi che l'essere umano compie attraverso posti sterminati della terra e viaggi che compie nei posti sterminati del proprio essere....
Dice Alphonse de Lamartine: "Come si può stupire, dopo ciò, che le scene più sublimi della creazione siano contemplate con occhi ben diversi dai viaggiatori? Gli è che ciascuno porta con sé il suo punto di vista."
* Volgi il tuo occhio all’interno, e scoprirai migliaia di regioni, nel tuo cuore, vergini ancora. Viaggiale tutte, e fatti esperto di cosmografia interiore. (Henry David Thoreau)
Se vuoi vedere le valli, sali in vetta a una montagna, se vuoi vedere la vetta di una montagna, sali su una nuvola, se invece aspiri a comprendere la nuvola, chiudi gli occhi e pensa. (K. Gibran)
Il viaggio della vita
Ed eccoti catapultato in un mondo sconosciuto... ..Nel medesimo istante in cui aprirai gli occhi il tuo lungo viaggio avrà inizio.. E cammina, cammina non fermarti mai, e cosa più importante non guardare mai dietro. Non fermarti a guardare quanta strada hai fatto.. ..cammina e impara, va avanti e conosci, va sempre avanti non fermarti mai. Carpisci in ogni istante sentimenti e stati d'animo... ..e una arrivato alla tua meta Girati e Guarda.. ..guarda con quanto ardore e quanto hai fatto, poi tira un gran respiro.. ..e nel medesimo istante in cui chiuderai gli occhi il tuo viaggio sarà terminato. M.K.Gandhi
Voglio girare il mondo Voglio girare il mondo anche se la gente ride, anche se tutti quanti mi consigliano di restare.
Rit: E voglio andarmene via proprio perchè secondo loro dormire sotto le stelle, vuol dire solo sentir freddo.
Voglio girare il mondo anche se sul mio cammino incontrerò la pioggia che scendendo mi bagnerà anche con l’acqua negli occhi potrò veder tutte le cose che in una stanza all’asciutto io non potrei sognare mai.
Rit: E voglio andarmene via proprio perchè secondo loro dormire sotto le stelle, vuol dire solo sentir freddo. I Girasoli - Voglio Girare Il Mondo (1967)
BUONA DOMENICA Annamaria
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Insegnerai a Volare, ma non voleranno il Tuo Volo. Insegnerai a Sognare, ma non sogneranno il Tuo Sogno. Insegnerai a Vivere, ma non vivranno la Tua Vita. Ma in ogni Volo, in ogni Sogno e in ogni Vita,
rimarrà per sempre l’impronta dell’ insegnamento ricevuto.
MADRE TERESA di CALCUTTA
Futuro
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Oltre il giardino
Ho ritrovato il libretto di istruzioni per l’uso della vita tra le nuvole più soffici del mio cassetto … mille pensieri e un numero crescente di fate, oltre il giardino.
Ero nato su un letto di emozioni con quel dono d’infinita pace in mano ma non so come e per colpa di chi l’avevo perso … In ogni pagina dorata nulla di diverso, le stesse, identiche parole: “Non allentar mai la corda, non c’è nulla che pesa e vale ricorda … la vita è uno stato mentale.”
Carlo Bramanti
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La giustizia è la forza dei re, la furbizia è la forza della donna, l'orgoglio è la forza dei pazzi, la spada è la forza del bandito, l'umiltà è la forza dei saggi, le lacrime sono la forza del bambino, l'amore di un uomo e una donna è la forza del mondo.
BUONA SERATA Annamaria
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De: Lelina |
Enviado: 21/06/2012 15:35 |
Il folle volo
“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Li miei compagni fec’io sí aguti, con questa orazion picciola, al cammino, che a pena poscia li avrei ritenuti; e volta nostra poppa nel mattino, de’ remi facemmo ali al folle volo, sempre acquistando dal lato mancino. Tutte le stelle già de l’altro polo vedea la notte, e ’l nostro tanto basso, che non surgea fuor del marin suolo. Cinque volte racceso e tante casso lo lume era di sotto da la luna, poi che ’ntrati eravam ne l’alto passo, quando n’apparve una montagna, bruna per la distanza, e parvemi alta tanto quanto veduta non avea alcuna. Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto, ché de la nova terra un turbo nacque e percosse del legno il primo canto. Tre volte il fé girar con tutte l’acque: a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giù, com’altrui piacque, infin che ’l mar fu sovra noi richiuso”.
Inferno, canto XXVI, 118-142 [Dante Alighieri] |
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De: Lelina |
Enviado: 21/06/2012 15:37 |
Dante - Inferno canto XXVI: "Canto di Ulisse"
"...Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza..."
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A tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte. A solo pochi eletti la luce dell'aurora.
Emily Dickinson
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GENERALE
Generale, il tuo carro armato è una macchina potente. Spiana un bosco e sfracella cento uomini. Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista. Generale il tuo bombardiere è potente. Vola più rapido di una tempesta e porta più di un elefante. Ma ha un difetto: ha bisogno di un meccanico. Generale, l'uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare. (Bertold Brecht)
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