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De: Iris-Blu (Mensaje original) |
Enviado: 28/08/2012 13:07 |
Io credo negli errori , in coloro che s'incontrano e negoziano, si arricchiscono, si completano, si compensano. Non mi piacciono quelli che si contaminano, si contagiano, si annullano per somigliare, identificarsi e snaturarsi, mi piacciono quelli che si presentano con la testa ed il cuore, con gli "io sono" e non con gli "io ho"; mi piacciono quelli che dicono una parola di troppo e fuori luogo, che a volte arrossiscono, a volte sono impacciati, ansiosi per l'attesa di una risposta che potrebbe ferire di qualcosa, quelli che a volte si odiano, non ci capiscono più nulla, non sanno dove stanno di casa perché quando poi arrivano a qualcosa si sentono reduci di un cammino ed accolgono il bene con umiltà e non con superbia. Mi piacciono quelli che ogni tanto si guardano allo specchio per prendere un po' le distanze da se stessi e si guardano come un giudice arcigno ed inflessibile: ogni tanto, è giusto punirsi per fare i conti con i propri valori a conferma della loro esistenza in noi! Mi piacciono quelli che si sporcano con i fatti della vita perché nella vita s'immergono e non la guardano da lontano con i colletti inamidati e le mani pulite. Vivere è proprio sporcarsi, delle volte! Mi piace cambiare evolvermi senza per forza dover soffrire di quello che ho detto,fatto oppure taciuto, oggi ho tagliato i capelli è come mi fossi rinnovata fin dall'interno, mi sento bene è spero che questo possa durare a lungo anche se so bene che magari già domani avrò il morale sotto le scarpe
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De: Lelina |
Enviado: 28/08/2012 15:25 |
Ci sono persone estremamente coscienziose, altre che possono vantare una mentalità aperta, poi ci sono gli estroversi, i nevrotici e potremmo continuare con il campionario delle personalità.
Ma da che cosa dipendono queste differenze di carattere?
Dal cervello, per la precisione dalle dimensioni di alcune aree.
Lo rivela uno studio, condotto dall’università statunitense del Minnesota, pubblicato sulla rivista scientifica “‘Psychological Science“. Gli scienziati sono arrivati a queste conclusioni esaminando 116 volontari: li hanno sottoposti a un questionario, per individuarne il carattere e l’indole, quindi hanno “fotografato” il cervello di ciascuno, misurando le dimensione delle diverse aree cerebrali. Con un programma informatico, infine, è stato possibile identificare un collegamento tra la grandezza di alcune parti del cervello e alcuni tipi di personalità.
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