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De: Futuro2012 (Mensaje original) |
Enviado: 21/09/2012 17:58 |
Meglio affrontare l'ira della moglie o mentire ai carabinieri? Non ha avuto dubbi un fan sfegatato del Biscione che, dopo avere acquistato una maglia dell'ex portierone nerazzurro Julio Cesar e una felpa nerazzurra per 160 euro, ha preferito fingere una rapina a mano armata e presentarsi al comando dei carabinieri, piuttosto che giustificare l'acquisto con la consorte, che poco avrebbe condiviso la scelta dettata dalla fede calcistica. Peccato che ora sia stato denunciato per simulazione di reato e procurato allarme.
E' successo a Pavia. Il 14 settembre scorso, un uomo di 50 anni si era recato in un negozio sportivo del centro di Piacenza, città di cui è originario, per gli agognati acquisti calcistici. Subito dopo, si era rivolto ai carabinieri della stazione principale sostenendo di essere stato rapinato di 300 euro da quattro giovani armati di coltello dietro a piazza Duomo. La versione della rapina offerta dal tifoso interista non aveva però convinto i carabinieri, che, compiuti tutti gli accertamenti, sono tornati a sentire l'uomo.
Ieri, dopo alcune ore di interrogatorio, il 50enne fan della Beneamata ha confessato: "Per la maglia di Julio Cesar e per la felpa dell'Inter avevo speso 160 euro e non potevo dirlo a mia moglie. Così sono venuto da voi per denunciare di essere stato rapinato''. All'acquisto era quindi seguito il pentimento e il timore di raccontare la spesa alla moglie. Infine, la decisine di ricorrere alla storia della rapina. L'uomo ha aggiunto che la consorte controlla strettamente i conti. Per prendere le maglie nerazzurre, si era sentito costretto a ricorrere alla menzogna. Una menzogna che gli è costata una doppia denuncia.
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Perde al gioco e si inventa rapina, denunciata una donna a Pesaro
Pesaro - Perde 500 euro in debiti di gioco e si inventa di essere stata rapinata. Così una libera professionista di Gradara, col vizio del gioco, ha denunciato di esser stata rapinata il 6 dicembre scorso da uno sconosciuto nel parcheggio del grande magazzino «Obi», vicino al casello autostradale. Tutto falso, un alibi inventato e raccontato più volte anche ai Carabinieri, per non far smascherere l'ennesima perdita al gioco dai famigliari. La 45enne aveva denunciato di esser stata rapinata, da un uomo in sella ad uno scooter e forse armato di pistola. Anche se dalle immagini registrate dalle telecamere del parcheggio appariva chiaramente che un uomo in scooter si era avvicinato alla donna in fase di uscita dal supermercato chiedendole qualcosa, la versione della rapina non aveva convinto i militari dell'Arma. Ed ecco chiarito il mistero. Rintracciato l’uomo dello scooter, grazie al rinvenimento della targa del motociclo, e avendo scoperto il vizio del gioco della vita, i militari hanno scoperto che l'uomo aveva semplicemnete chiesto delle informazioni alla donna che poi invece lo aveva accusato di furto. Messa alle strette la 45enne ha ammesso di essersi inventata una scusa perché non aveva il coraggio di dire ai suoi familiari di aver speso i 500 euro per debiti di gioco. Immediata la denunciata per procurato allarme e simulazione di reato.
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De: Ver@ |
Enviado: 21/09/2012 18:11 |
MA IN CHE MONDO STIAMO VIVENDO?
ANCORA UN ALTRO EPISODIO DI "INVENTA RAPINA"
Inventa rapina al bancomat
"Mi servivano i soldi"
Un impiegato 46enne di una ditta di Pescara è stato denunciato dagli agenti della polizia di Pescara per simulazione di reato, essendosi inventato una rapina subita al bancomat. L’uomo il 5 febbraio scorso aveva denunciato in Questura di essere stato rapinato di alcune centinaia di euro al bancomat.
Interrogato per diverse ore, l’uomo messo alle strette è crollato, sostenendo di essersi inventato tutto perchè aveva bisogno di soldi.
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Ma che va di moda inventare rapine?
Leggete anche questa:
Perde alle slot e si inventa la rapina: denunciato
E' successo il 1° Agosto in Valle d'Intelvi, protagonista un 44enne commerciante di Cerano.
I carabinieri lo mettono alle strette ed ammette di essersi inventato tutto per "giustificarsi" davanti alla compagna.
Ha guadagnato 300 euro con la sua attività di ambulante. Ma quei soldi li ha "bruciati" poche ore dopo alle slot mahines di un bar di Castiglione Intelvi dove è solito andare. Poi nel rientrare a casa ha pensato di inventarsi una rapina - denunciata anche ai carabinieri - per non saper cosa dire altrimenti alla compagna. E così il 44enne di Cerano Intelvi (C.L. le iniziali) ha raccontato ai militari i particolari della finta rapina subita: due lo avrebbero minacciato con un oggetto appuntito alla schiena e gli hanno fatto consegnare i soldi del portafoglio, 300 euro appunto. Sostenendo anche che i due sono poi fuggiti in scooter.
Ma il suo alibi è durato poco. I carabinieri, dopo aver sentito il suo racconto, hanno deciso di vederci chiaro. Ed il primo che lo ha "smascherato" è stato proprio il gestore del bar di Castiglione Intelvi sostenendo di averlo visto giocare ieri sera diversi soldi alle slot. E così il commerciante è stato richiamato in caserma e messo alle strette. Alla fine, vistosi scoperto, ha ammesso tutto: il gioco, la perdita dei soldi incassati faticosamente, la falsa rapina. Per lui la denuncia a piede libero per simulazione di reato.
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De: Ver@ |
Enviado: 22/09/2012 04:57 |
Perde i soldi al videopoker poi si inventa una rapina
Nei guai ex imprenditore dopo la denuncia di aggressione in casa In realtà il 34enne si è giocato i 400 euro che erano stati prelevati dalla moglie
VIGEVANO. Denuncia una finta rapina, perché ha giocato ai video poker anche il denaro prelevato al bancomat dalla moglie.
Ma la storia non regge alle verifiche della polizia: il 34enne vigevanese è stato segnalato per simulazione di reato e procurato allarme. L’uomo è un ex imprenditore: ha dovuto chiudere tempo fa la sua attività autonoma, perché aveva accumulato troppi debiti.
Da allora, ha spiegato poi agli agenti del commissariato diretto dal vice questore Anna Leuci, ha iniziato a giocare d’azzardo. Per tentare di recuperare denaro e pagare i debiti, entrando nella spirale della dipendenza.
Pochi giorni fa, ha telefonato al 113 perché – è la sua prima versione dei fatti - rientrando a casa dopo aver fatto lavare la macchina, aveva trovato la porta aperta. Una volta entrato qualcuno lo avrebbe colpito alla testa, sorprendendolo alle spalle. Il 34enne è caduto a terra, svenuto. Quando si è risvegliato ha trovato tutto l’appartamento rovistato.
Erano a suo dire spariti, oltre a diversi oggetti, i 400 euro, prelevati il giorno prima dalla moglie al Bancomat. Un racconto che non ha convinto la polizia: l’uomo è stato riconvocato in commissariato perché desse ulteriori particolari. Allora è crollato, ammettendo che si era inventato tutto. Perché non sapeva come dire alla moglie che aveva giocato anche quel denaro al videopoker, e l’aveva perso tutto. Resta il fatto che ha simulato la messa in atto di un reato (la rapina), procurando un “allarme sociale” con l’impegno delle forze dell’ordine per avviare l’indagine. Poi ovviamene bloccata sul nascere, quando il giorno successivo alla presunta rapina l’ex imprenditore, che è incensurato, ha “confessato”. E’ stato comunque denunciato a piede libero. Accade non di rado che le forze dell’ordine ricevano segnalazioni di reati che in realtà non sono mai stati commessi.
Come aveva fatto un imbianchino di Robbio, che aveva inventato di essere stato sequestrato da due rapinatori. Poi l'avevano abbandonato a piedi scalzi sul ciglio della strada. I carabinieri ci avevano messo poco ad accertare che si era inventato tutto. Il ragazzo aveva dichiarato di essere stato avvicinato da due cittadini dall'aspetto nordafricani, all'uscita da una banca. In due, armati di pistola, lo avevano costretto a salire sulla loro auto e lo avevano derubato del portafogli contenente circa 1.500 euro in contanti. Dopo averlo portato in campagna a bordo della stessa macchina, era stato legato e incappucciato con un sacchetto di plastica.
I banditi lo avevano liberato, a suo dire, ma gli avevano tolto le scarpe per ritardare la sua marcia verso qualcuno che potesse aiutarlo. Si è scoperto che l’imbianchino aveva inventato tutto, ma non ha mai spiegato il perché. L’imprenditore vigevanese invece temeva la reazione della moglie.
02 agosto 2012
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