La condizione peggiore che può vivere un essere è non stare bene con se stesso. Anche se ha un lavoro che gli dà di che vivere; anche se ha un figlio meraviglioso; anche se ha amici intorno.
E amorevolmente "invidia" coloro i quali consapevolmente sanno amare se stessi o ancora coloro che invece non si accorgono di amarsi tanto.
E guarda, con occhi sorpresi, chi invece non sa di non amarsi e continua a vivere come una comparsa, ma in fondo pensandosi felice. Iniziare questo percorso di donarsi amore, comprensione e accettazione di sé, vuol dire andare a scavare nella parte più recondita di noi.
Significa, cominciare ad osservare e a perdonare anche quella parte di noi che meno ci piace. Significa che ci sono delle cose che si possono tenere e altre, invece, che semplicemente vanno "messe via". Andare dentro noi stessi è doloroso, perché ci si rende conto che spesso siamo attaccati all'alcool, al tabacco, alle droghe, come se fossero salvagente. Non riconoscendole di certo come zavorre che ci allontanano dal nostro vero io.
Si può essere drogati e dunque assenti da sé anche quando ci si attacca morbosamente ad un'altra persona, con l'illusione che sia amore. Nessun errore è più grande di questo e quando l'effetto di questa droga ci viene negato la crisi è violenta.
Rialzarsi da soli dopo una caduta come questa significa prendere davvero coscienza delle proprie capacità ed iniziare a conoscersi davvero.