|
De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 15/12/2012 19:21 |
IL PRESEPE SIAMO NOI Il nostro corpo presepe vivente, nei luoghi dove siamo chiamati a vivere e lavorare. Le nostre gambe come quelle degli animali che hanno visitato la grotta "quella notte". Il nostro ventre come quello di Maria che ha accolto e fatto crescere Gesù. Le nostre braccia come quelle di Giuseppe che l'hanno cullato, sollevato, abbracciato e lavorato per lui. La nostra voce come quella degli angeli per lodare il Verbo che si è fatto carne. I nostri occhi come quelli stupiti di tutti coloro che la Notte Santa l'hanno visto nella mangiatoia. Le nostre orecchie come quelle dei pastori che hanno ascoltato attoniti il canto divino proveniente dal cielo. La nostra intelligenza come quella dei Magi che hanno seguito la stella fino alla Sua casa. Il nostro cuore come la mangiatoia che ha accolto l'Eterno che si è fatto piccolo e povero come uno di noi. (M. Pappalardo)
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 3 de 3
Siguiente
Último
|
|
Da bambini si guarda il presepe
con stupore e si vorrebbe toccare ogni personaggio; da adolescenti si entra
nella fase “non mi piace il presepe” o nell’indifferenza; di questo passo da
adulti ci si ritroverà con il vecchio albero e uno pseudo presepe. Bella
prospettiva! A meno che da giovani non si riscopra la meraviglia dei piccoli, il
senso di una tradizione significativa, tanto che facendo il presepe ci si renda
conto che è il presepe a “farci”! Come? La risposta sta nella vita di ogni
giorno, nel nostro corpo e soprattutto nel nostro cuore. Insomma Gesù è nato
duemila anni fa ed capitato ad altri il grande dono di trovarsi dalle parti di
Betlemme, oggi Gesù si manifesta in chi ci circonda perché accada a tanti e a
ciascuno di riconoscerlo in noi e negli altri.
Il nostro corpo sia il
presepe vivente ogni giorno, nei luoghi dove siamo chiamati a vivere da veri
cristiani.
Le nostre gambe siano quelle degli animali che passo passo
hanno fatto visita alla grotta di Betlemme, poiché tutto il creato loda il suo
Creatore.
Il nostro ventre sia come quello di Maria che ha accolto e
fatto crescere Gesù, mentre noi possiamo continuare ad accoglierLo nel Pane
eucaristico.
Le nostre braccia siano quello forti di Giuseppe, che tanto
hanno cullato Gesù, l'hanno sollevato, abbracciato, hanno lavorato per Lui;
anche noi possiamo farlo nell'abbraccio di ogni giorno ai fratelli, nel lavoro,
nello studio, nel servizio quotidiano.
La nostra bocca e la nostra voce
siano quelle degli Angeli per lodare sempre e con voce forte il Verbo che si è
fatto carne e cantare: Gloria a Dio nell'alto dei cieli...
Le nostre
orecchie e i nostri occhi siano quelle dei pastori che da ogni dove hanno udito
il canto degli Angeli e visto il Bambino; con tutti i nostri sensi possiamo
essere testimoni di questo Incontro anche a costo della vita.
La nostra
intelligenza sia quella dei Magi che hanno visto la Stella, si sono affidati e
messi in cammino; un'intelligenza che si lasci stupire da un Bimbo che è il
Figlio di Dio, dal Dio che si è fatto come noi per farci come Lui.
Il
nostro cuore sia la mangiatoia che ha accolto l'Eterno che si è fatto piccolo,
perché la nostra povertà si facesse vera ricchezza e vera gioia
|
|
|
|
.
|
|
|
|
|
|