A Natale si respira aria di festa ovunque: luci, giocattoli, rinnovo del guardaroba, cibi succulenti, panettone, spumante, riunioni familiari, veglia di mezzanotte... sono la regola. Si celebra l’avvenimento straordinario della nascita del Salvatore, l’Iddio fatto uomo... anche se Colui che dovrebbe essere al centro della festa, il Signore Gesù, si riduce ad un’immagine offuscata dietro la brillante facciata della festa stessa. Ma cosa vuol dire, in definitiva, scambiarsi in questi giorni infiniti auguri di “Buon Natale”? Forse di passare un buon giorno di festa con amici e parenti? Godere di una bella mangiata e di una fortunata vincita a carte?
Un nonno diceva alla sua nipotina: “Qual è il tuo albero preferito?” - “È l’abete dove Babbo Natale viene a depositare i regali”. Figure, queste, che hanno trovato un posto preminente nei cuori dei bambini; infatti ogni anno a Libourne (la città di Babbo Natale) arrivano 500.000 lettere indirizzate al "vecchietto vestito di rosso". Questa leggenda sarà forse divertente, ma non sarebbe molto più importante ricordare loro, e a noi, che un giorno, circa 2000 anni fa, il Figlio di Dio è venuto sulla terra per salvare gli uomini perduti che avrebbero posto in Lui la loro fiducia? Che l’uomo, a causa dei suoi peccati, non può sperare di essere ammesso in Paradiso, dove non entra niente d’impuro? Che occorre ottenere da Dio il perdono dei peccati? Che Dio esigeva un sacrificio espiatorio perfetto? Che solo Gesù poteva rispondere a tale esigenza? Infatti l’angelo disse ai pastori: “Io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore” (Luca 2:10-11). Ed ancora: “La vera luce (Gesù) che illumina ogni uomo stava per venire nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto (anzi lo crocifissero). Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio, a quelli, cioè, che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:9-13). E il vero “Buon Natale” non è forse far nascere Gesù nel proprio cuore, essere salvati, divenire veramente figli di Dio, per cui, essendo Dio divenuto nostro Padre, abbiamo la conseguente certezza che abiteremo in casa Sua, in Paradiso? Questa è la vera grande gioia del Natale annunziata dagli angeli: il Salvatore è nato anche per te! Fa che oggi Gesù nasca nel tuo cuore. Quest’anno invitalo alla tua mensa, celebra la Sua nascita nella tua vita. Fa che Gesù diventi il centro della festa ed accetta il dono della vita eterna che ti offre gratuitamente. Auguri per... questo!
(Andrea Scorsone) |