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De: Nando1 (Mensaje original) |
Enviado: 21/03/2013 10:40 |
L’ex campione è morto a 60 anni. Oro olimpico a Mosca nel 1980, il suo record sui 200 durò 17 anni. ... La camera ardente nella sede Coni
ROMA
è morto stamattina in una clinica a Roma, all’età di 60 anni, Pietro Mennea, ex velocista azzurro, olimpionico e primatista mondiale dei 200 metri dal 1979 al 1996. L’ex campione, soprannominato “Freccia del Sud”, da tempo lottava con un male incurabile. Nato a Barletta nel 1952, al di fuori dello sport è stato un avvocato e politico. Nel 2006 ha fondato con la moglie Manuela Olivieri la “Fondazione Pietro Mennea”, sostenendo la ricerca medico-scientifica, associazioni culturali e sportive. Tra gli obiettivi la lotta al doping, attraverso la diffusione dei valori nel mondo dello sport. La stampa.itVisualizza altro
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De: Nando1 |
Enviado: 21/03/2013 11:25 |
Pietro Mennea onore e vanto di quella parte d'Italia che non si arrende!
Cordoglio alla famiglia
e al mondo dello sport
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Cordoglio!
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Addio campione.
Pietro Mennea è morto stamattina in una clinica di Roma. Aveva 61 anni, da anni lottava contro un male incurabile. Ex velocista azzurro e olimpionico, Mennea e’ stato primatista del mondo dei 200 metri per 17 anni, dal 1979 al 1996.
Figlio di un sarto e di una casalinga, terzo di cinque figli, dopo la fine della carriera agonistica, Mennea si trasferi’ a Roma dove aveva avviato uno studio legale e una fondazione che si occupa di sport, cultura e solidarietà; spesso tornava a Barletta, sua città natale. |
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Pietro Mennea è morto all’età di quasi 61 anni.
La notizia è appena arrivata e ha lascito tutta l’Italia senza parole: se ne va l’ex-primatista del mondo dei 200 metri, la Freccia del Sud che ha rivaleggiato – e battuto – fior di velocisti americani, con un record che è durato per 17 anni e che è attuale primato europeo. Quel 19”72 sarà legato per sempre al nome di uno dei migliori atleti italiani di tutti i tempi, che una volta ritirato dall’attività sportiva si è impegnato a livello politico oltre che come avvocato. Combatteva da tempo contro una malattia che purtroppo l’ha portato via questa mattina, a Roma, dov’era ricoverato.
Ripercorriamo la sua carriera sportiva e la biografia.
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Il nome completo era Pietro Paolo Mennea ed era nato a Barletta in provincia di Bari il 28 giugno 1952. Se n’è andato a nemmeno 61 anni spegnendosi nella clinica dove era ricoverato, a Roma, oggi 21 marzo 2013. La sua carriera è stata costellata di sigilli importanti a partire dal titolo Olimpionico nel 1980 e allo spettacolare record mondiale dei 200 metri piani detenuto dal 1979 al 1996 quando fu battuto da Micheal Johnson ai Trials americani per le Olimpiadi di Atlanta letteralmente frullandosi i muscoli. Il tempo di 19′72, rimane tuttavia l’attuale record europeo ed è uno dei più longevi della storia. Non era un figlio d’arte, il papà era sarto e la mamma casalinga, ma sin da ragazzo sviluppava un’innata propensione per la corsa e per le sfide: ne è esempio la leggenda della sfida a Barletta contro una Porsche aragosta e una Alfa Romeo 1750 rossa sui 50 metri – a 15 anni – vinta per 500 lire. Mens sana in corpore sano, si iscrive all’I.S.E.F. e poi si laurea anche in Scienze Politiche, Giurisproduenza, Scienza dell’Educazione Motoria e Lettere. Oltre all’atletica ad altissimi livelli, dunque, ha svolto anche la professione di avvocato, di commercialista e di autore di oltre 20 pubblicazioni. Inoltre, con la moglie avvocato si è occupato di class-action negli Stati Uniti per tutelare risparmiatori italiani finiti nel crac della Lehman Brothers. Piccola curiosità: nel 2000 si era classificato primo al concorso della cattedra di Sistematica, regolamentazione e organizzazione dell’attività agonistica presso la facoltà di Scienze motorie all’Università degli Studi dell’Aquila, ma rifiutò in quanto incompatibile con l’attività di eurodeputato. |
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Pietro Mennea, la carriera sportiva
Pietro Mennea debutta sul campo internazionale nel 1971, ai Campionati europei, con il terzo posto nella staffetta 4×100 e il sesto conseguito nei 200 metri. L’anno successivo è alle Olimpiadi di Monaco dove è terzo nella finale dei 200 metri dietro al russo Borzov e all’americano Black. Il primo oro arriva ai Campionati Europei del 1974 di Roma, ovviamente dei 200 metri. Ai Giochi Olimpici di Montreal non doveva essere presente, ma si presenta e termina al quarto posto sia nei 200 metri sia con la 4×100. Il record del mondo arriva alle Universiadi di Città del Messico nel 1979 con i 200 con l’attuale primato europeo di 19′72. Finalmente arriva l’oro alle Olimpiadi di Mosca del 1980, battendo proprio sul traguardo il vincitore dei 100 metri, Alan Wells. Si ripete con la medaglia d’oro nella staffetta 4×400. Nel 1983 segna il primato mondiale nei 150 metri piani, con il tempo di 14′8, che non è ancora stato battuto. L’ultima apparizione è ai Giochi di Seul del 1988, eliminato in batteria.
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Cordoglio alla famiglia
e a tutto il mondo dello sport
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ADDIO AL RE DELLO SPRINT
Il leggendario record di Pietro Mennea a Mexico City
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RICORDANDOLO:
Wells, il mio più grande rivale - "Sono molto triste, è stato il mio più grande rivale". Così Allan Wells ha voluto ricordare Pietro Mennea, suo avversario alle Olimpiadi di Mosca, dove l'azzurro vinse l'oro nei 200 battendolo di appena due centesimi. "E' un giorno molto triste, non mi aspettavo questa notizia. Mi consola sapere che verrà sempre ricordato come un grande atleta, tra i migliori della sua generazione".
Napolitano: "Atleta indimenticabile" - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla signora Manuela Olivieri Mennea, un messaggio di cordoglio. "Ho appreso con personale tristezza e rammarico la notizia della prematura scomparsa di Pietro Mennea, indimenticabile atleta simbolo dello sport italiano".
Monti: "Ha onorato il nostro Paese"- Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha inviato alla famiglia di Pietro Mennea il seguente messaggio di cordoglio: "Desidero esprimere il più profondo cordoglio per la prematura scomparsa di Pietro Mennea, grande uomo di sport. Campione di impegno e determinazione, nell'atletica e nella vita, ha onorato il nostro Paese con le sue straordinarie imprese. Il suo ricordo rimarrà nella memoria di tutti gli italiani".
Berruti: "Un inno alla tenacia" - "Scompare un asceta dello sport, interpretato sempre con ferocia, volontà, determinazione". Livio Berruti, medaglia d'oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Roma 1960, ricorda così Pietro Mennea, morto oggi a Roma. "Mennea - aggiunge - è stato un inno alla resistenza, alla tenacia e alla sofferenza. All'atletica italiana manca questa grande voglia di emergere e di mettersi in luce. Tra noi c'è stato un rapporto molto dialettico: per lui l'atletica era un lavoro, io lo facevo per divertirmi; lui era pragmatico, io idealista. Il nostro è stato uno scontro, come tra Platone e Aristotele".
Il Cio: lascia un grande vuoto - "E' stato atleta prestigioso e anche dirigente di valore, Pietro Mennea lascia un grande vuoto nel movimento olimpico". Così il presidente del Cio, Jacques Rogge, ha tratteggiato in una lettera al presidente del Coni, Giovanni Malagò, la figura dell'ex primatista mondiale e medaglia d'oro a Mosca '80 dei 200.
Prandelli: "Un simbolo del Sud che tutti noi italiani abbiamo dentro" - "Il mio ricordo di Mennea, che non ho mai avuto il piacere di conoscere - le parole del ct della nazionale di calcio - è il terzo posto alle Olimpiadi del '72. Tutto nacque da lì, un bianco, italiano, del Sud, che sfidava i neri della velocità, o i grandi dell'est come Borzov. Aveva una determinazione e una volontà fortissime, il dna italiano. Di tutti noi che ci portiamo dentro il nostro sud".
Buffon: "Indimenticabile per tutti noi" - "Ci ha lasciato Pietro Mennea. Un uomo che ha portato il tricolore a sventolare alto in tutto il mondo". Queste le parole del portiere della Nazionale di calcio, che ha dedicato un pensiero su Twitter al re della velocità.
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