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General: LE PAGINE DELLA NOSTRA VITA
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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: Futuro2012  (Mensaje original) Enviado: 06/04/2013 14:46



 

  


IL LIBRO DELLA VITA

 


Un soffio come leggero

battito di ali.


Eppure alzo gli occhi,

oltre la luce,

per scorgere nel buio

con l’intensità del mio pensiero,

come per cercare

chi mi sta spiando.

Con un sospiro,

leggero vagito nell’oscurità,

mi sollevo dalle pagine

del mio libro e

vedo la stanza.

La stanza. Mura aperte

nella notte senza stelle

dei miei sogni,

senza la luna

dei miei incubi.

O la sua luce pallida e spettrale

si riversa sul libro aperto

come candida voragine nel legno,

specchio del suo volto butterato?

Osservo ancora.

La penna delle mie fantasie,

ombra allungata abbandonata

su un foglio bianco.

Il bicchiere colmo d’acqua,

in un angolo,

oltre la luce.

Osservo ancora gli spettri

che mi circondano,

additandoli, riconoscendo

i visi distorti

dalla luce della lampada.

Ma seguo nuovamente

la scia luminosa

disegnata nell’aria dalla polvere,

fino al libro,

continuando a

leggere, il bianco

delle lettere, gli

spazi nulli,

pagina per pagina,

secondo per secondo.


Un soffio, come leggero

battito di ali.


Eppure alzo gli occhi,

oltre il libro.

Ma non scorgo più l’oscurità:

la brezza notturna ha dissolto

i veli delle pareti

che mi chiudevano solitario.

Osservo il libro,

nero e imponente,

grida parole che non

comprendo più,

coperto dalla polvere

del tempo, pietoso

drappo calato in silenzio su un

cadavere straziato.

Cerco il bicchiere.

Ma gli spettri lo hanno portato via,

lontano, oltre

la mia immaginazione.

Figure appese e danzanti,

grottesche apparizioni

nella notte.

Ma qualcuno mi sta spiando,

lo so bene, coperto dai miei burattini

impazziti.

Dove?

Odo ancora il grido del libro,

sempre più lontano,

mentre cado nei

recessi di un pozzo,

strappato con la violenza

della follia dal centro

del mio universo,

dove ridevo e piangevo

rivolto agli specchi che

mi circondavano, seduto

sul mio trono di diamante.

Ma gli specchi si infransero, in un

turbinio caleidoscopico di schegge e

mi ferirono nella viva carne,

sotto la pelle,

dove crebbero, escrescenze maligne

da me generate.

Precipito nel pozzo, oltre

gli specchi,

sempre più lontano.

E allora mi domando

Perché tutto questo?

e ancora

Perché tutto questo?

e sempre

perché tutto questo.


Un soffio, come leggero

battito di ali.


Solitario, seduto

sul mio trono bruciato

alla velocità del pensiero,

piangendo, solo piangendo,

con me stesso,

nel buio del mio pozzo

che io ho costruito, pietra su pietra,

per anni, naufragando

nelle molli membrane del tempo,

sipario immobile che mi ha celato

la verità oltre gli specchi.

Ma non li ho forse costruiti io?

Ormai sono imprigionato nel pozzo,

sospeso nell’aria calda, proveniente dal

fondo, dove il tempo nasce.

Eppure una voce, un soffio

leggero dietro

il mio orecchio.

Mi giro sapendo che

il libro è chiuso e morto,

la lampada spenta

e bruciata.

Lo vedo immenso,

golem gigantesco,

il bicchiere nelle candide

mani,

un dolce sorriso mentre

mi invita a bere.

Anche gli spettri danzanti

si fermano, mi guardano

come un vecchio balocco

e sento che devo bere.

Colgo il calice dalle

mani di avorio,

delicatamente,

per non sciupare

i petali insanguinati del fiore

in esso contenuto,

posato sul fondo,

tesoro inviolato, custodito

da un mare tempestoso.

Bevendo il grido nato

nel terrore

si smorza e si tramuta

in un soave canto di amore,

amore alla rosa fiorita

nel mio cuore.

Osservo gli spettri,

visi sconosciuti e

immobili nell’oscurità,

cerco la stanza, ma si è

dissolta.

Solo adesso mi accorgo

del fiore sbocciato

sulla mia lingua,

i cui petali sono pagine,

le pagine del libro.

Ma devo farmi cullare dalle

mani di avorio,

pallido,

lo specchio del mio animo,

vibrante

nella luce riflessa,

lasciando che il fiore

appassisca, in quella culla

che nessuno può conoscere,

dormendo,

dormendo,

dormendo.


Un soffio, come leggero battito di ali.

 






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Respuesta  Mensaje 2 de 4 en el tema 
De: Marylauretana Enviado: 06/04/2013 18:06
 
La nostra vita è un libro
da sfogliare giorno per giorno
appaiono in esso pagine tristi
pagine piene di sogni
pagine di lacrime
pagine di risate
pagine in cui prevale la speranza
pagine d'amore
pagine di rancori
e noi sfogliamo e dimentichiamo
a volte invece ricordiamo
e con il ricordo
affioran lacrime o sorrisi
e così la vita scorre
mai si ferma
fin quando arriva l'attimo fatale
che chiude il libro
e si ha la fine.
 
 

Respuesta  Mensaje 3 de 4 en el tema 
De: Leonardo@ Enviado: 06/04/2013 22:14

Quando incontriamo qualcuno e ci innamoriamo abbiamo l’impressione che tutto l’universo sia d’accordo. 

Oggi l' ho visto accadere al tramonto.

 Ma se qualcosa va storto, non resta nulla! 

Né gli aironi, né la musica in lontananza, né il sapore delle sue labbra. Come può scomparire tanto rapidamente la bellezza che c’era pochi minuti prima?

La vita scorre molto veloce: ti fa precipitare dal cielo all’inferno in pochi secondi.

Paulho Coelho, da “Undici Minuti”



Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: Marika Enviado: 08/04/2013 06:44
" Se per un istante  Dio si dimenticherà  che sono una marionetta di
stoffa e mi regalerà  un pezzo di vita, 
probabilmente non direi tutto quello che penso,
ma in definitiva penserei tutto quello che dico. Darei valore alle
cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più, andrei quando gli altri si fermano,
starei sveglio quando gli altri dormono, ascolterei quando gli altri
parlano e come gusterei un buon gelato al cioccolato!!
Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei semplicemente,
mi sdraierei al sole  lasciando scoperto non solamente il mio corpo 
ma anche la mia anima. 
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il
mio odio sul ghiaccio e aspetterei che si sciogliesse al sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh  sopra le stelle un poema di
Benedetti e una canzone di Serrat sarebbe la serenata 
che offrirei alla luna.
Irrigherei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle
loro spine e il carnoso bacio dei loro petali.
Dio mio, se io avessi un pezzo di vita non lascerei passare un solo
giorno senza dire alla gente che amo, che la amo.
Convincerei tutti gli uomini e le donne che sono i miei favoriti e
vivrei innamorato dell'amore.
Agli uomini proverei  quanto sbagliano al pensare che smettono
di innamorarsi quando invecchiano, 
 
senza sapere che invecchiano quando
smettono di innamorarsi.
A un bambino gli darei le ali,
 
ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Agli anziani insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma
con la dimenticanza. Tante cose ho imparato da voi, gli Uomini!
Ho imparato che tutto il mondo ama vivere sulla cima della montagna,
senza sapere che la vera felicità sta nel risalire la scarpata.
Ho imparato che  quando un neonato stringe con il suo piccolo
pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, 
lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardarne un altro
dall'alto al basso solamente quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma realmente, non
mi serviranno a molto,  perché quando mi metteranno dentro quella
valigia, infelicemente starò morendo."

Gabriel García Márquez



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