È sempre per strade a noi sconosciute che incontriamo ciò che il nostro cuore segretamente cerca... Non sempre, infatti, sappiamo bene dove andare, o cosa fare... Altre volte ne siamo certi, f...ieri e sicuri, ma il risultato non ci appaga...
Il mio Maestro, Mikhael, diceva: "La vita è un nobile sentiero di montagna. Prima che l'Anima possa imparare a vivere, ha bisogno di avanzare a tastoni, e di andare per tentativi...".
Come esplorare allora quell'oceano che è la nostra esistenza?
Trovando quei fili... per quei gomitoli... per quelle matasse e per quelle reti che sono... i nostri PENSIERI, le nostre EMOZIONI, i nostri SENTIMENTI... Ma anche le nostre
relazioni, i nostri comportamenti, le nostre abitudini...
... e sbrogliare così i nodi della nostra vita.
In questo viaggio verso noi stessi, che tutti prima o poi dobbiamo riconoscere, ci possono essere parole di chi ha già percorso i confini della mente, del corpo e del cuore.
Parole di chi ha sciolto il ghiaccio della propria anima ed ha lasciato che la luce entrasse per espandere il suo calore. Parole... che ci possono guidare nel viaggio della vita. Nella saggezza di un'esperienza già vissuta.
Parole... come la luce di una fiamma che ci riscalda. Parole... come piacere di una mano forte che ci guida...
Queste sono le parole di Mikhael Raivavic. Le Parole del mio Maestro...
"Quando l'aspettativa cesserà di precedere l'amore, allora forse l'amore riuscirà ad entrare per primo nella nostra vita"
Pubblichiamo di seguito il testo del videomessaggio di Papa Francesco — registrato martedì 26 marzo — che viene trasmesso nel pomeriggio del 30, Sabato Santo, in occasione dell’ostensione televisiva della Sindone, in diretta dal duomo di Torino per la trasmissione «A sua immagine» in onda su Rai Uno.
Cari fratelli e sorelle,
mi pongo anch’io con voi davanti alla sacra Sindone, e ringrazio il Signore che ci offre, con gli strumenti di oggi, questa possibilità.
Anche se avviene in questa forma, il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare. Questo Volto ha gli occhi chiusi, è il volto di un defunto, eppure misteriosamente ci guarda, e nel silenzio ci parla. Come è possibile? Come mai il popolo fedele, come voi, vuole fermarsi davanti a questa Icona di un Uomo flagellato e crocifisso? Perché l’Uomo della Sindone ci invita a contemplare Gesù di Nazaret. Questa immagine — impressa nel telo — parla al nostro cuore e ci spinge a salire il Monte del Calvario, a guardare al legno della Croce, a immergerci nel silenzio eloquente dell’amore.
Lasciamoci dunque raggiungere da questo sguardo, che non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore. Ascoltiamo ciò che vuole dirci, nel silenzio, oltrepassando la stessa morte. Attraverso la sacra Sindone ci giunge la Parola unica ed ultima di Dio: l’Amore fatto uomo, incarnato nella nostra storia; l’Amore misericordioso di Dio che ha preso su di sé tutto il male del mondo per liberarci dal suo dominio. Questo Volto sfigurato assomiglia a tanti volti di uomini e donne feriti da una vita non rispettosa della loro dignità, da guerre e violenze che colpiscono i più deboli... Eppure il Volto della Sindone comunica una grande pace; questo Corpo torturato esprime una sovrana maestà. è come se lasciasse trasparire un’energia contenuta ma potente, è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza; la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto.