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De: rom* (Mensaje original) |
Enviado: 16/04/2013 12:00 |
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DIO NON PUO’ NULLA SENZA L’UOMO
( Michel Quoist )
Amico, gli dissi quella sera, lei mi consiglia di aspettare tutto da Dio, ma se mi aspetto tutto da lui, che cosa mi rimane da fare? Ti rimane tutto da fare, disse. Cerca di capirmi:
l'artista più grande non può suonare su delle corde rotte, il soffio del vento resta impotente di fronte alla barca che non ha albero, che ha vele ripiegate, il più puro dei ghiacciai non potrebbe generare un fiume magnifico se nel fondo del suo letto è disteso il sudiciume... e Dio-Amore non può nulla se l'uomo libero non si presenta ritto in piedi, artigiano laborioso della propria vita e operaio del mondo insieme ai tuoi fratelli.
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Dio non è rimasto in "silenzio" di fronte al male, ha risposto, la sua risposta è la croce, che vuol dire "misericordia, amore e perdono". "Anche i cristiani sono chiamati a rispondere al male con il bene". Questa la riflessione ispirata a papa Francesco, nella sua prima via Crucis al Colosseo, dalle meditazioni composte da giovani libanesi. Dal Libano il Papa ha tratto l'esempio della testimonianza di convivenza tra musulmani e cristiani, un "segno di speranza", ha detto, visibile anche nel viaggio di Benedetto XVI in Libano, lo scorso settembre, durante il quale é nata l'idea di affidare ai ragazzi libanesi, coordinati dal patriarca maronita Boutros Rai, la stesura delle meditazioni.
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L'uomo è veramente se stesso solo in relazione con i suoi simili,
poiché Dio stesso - che lo ha creato a Sua immagine e somiglianza - è relazione
all'interno della Trinità. Su questo concetto si sofferma il gesuita, padre
Dariusz Kowalczyk, nella 22.ma puntata del suo ciclo di riflessioni dedicate
al Nuovo Catechismo della Chiesa cattolica, a 20 anni dalla sua
pubblicazione:
La dignità dell’uomo e della donna scaturisce dal fatto che sono
creati “a immagine di Dio”. Il Catechismo ci dice che “soltanto l’uomo è
chiamato a condividere, nella conoscenza e nell’amore, la vita di Dio” (n. 356).
Le altre creature, p.es. i bellissimi uccelli o i nostri cani, simpatici e
fedeli, lodano Dio con la loro stessa esistenza, ma non sono capaci di
conoscerlo ed amarlo. Esse rispecchiano la grandezza del Creatore, ma non sono
creati alla sua immagine.
Cosa vuol dire essere creati a immagine di Dio?
E molto interessante che nel libro della Genesi si legge: “E Dio disse: Facciamo
l’uomo a nostra immagine” (1,26). Abbiamo qui il verbo “facciamo” – al plurale.
Alcuni Padri della Chiesa vedevano qui un dialogo intimo fra le Persone divine.
Siamo dunque creati all’immagine della comunione trinitaria: del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo”. Questo vuol dire che diventiamo le persone umane
soltanto in relazione con altri. Nessuno potrebbe essere uomo senza relazionarsi
con l’altro. Non c’è personalità senza il suo aspetto sociale.
L’espressione “a immagine di Dio” può essere riferita anche al Mistero
del Verbo, in cui trova vera luce il mistero dell’uomo. Dio creando l’uomo e la
donna vide Gesù Cristo, il Figlio incarnato. In Gesù infatti si rivela l’uomo
nella sua pienezza. “Il secondo Adamo [cioè Cristo] plasmò – come disse san
Pietro Crisologo – il primo Adamo e gli impresse la propria immagine” (CCC
359).
La persona umana è l’unità dell’anima e del corpo, cioè dello
spirito e della materia. Alla dignità dell'“immagine di Dio” partecipa non
soltanto l’anima, ma anche il corpo, destinato alla risurrezione come corpo
celeste. Allora, “non è lecito all’uomo disprezzare la vita corporale” (CCC
364). Dio vuole salvare tutto l’uomo con la sua dimensione spirituale, ma anche
quella corporea.
Testo
proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/Articolo.asp?c=683206
del sito Radio Vaticana
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Dio è la libertà dell’uomo
(Nicolaj Berdjaev)
L’uomo senza Dio sarebbe come un insetto magari meraviglioso per le sue doti di intelligenza, capacità ed intraprendenza, ma pur sempre un insetto destinato a girovagare o volare per ogni dove, ma destinato comunque a morire nel nulla della sua precaria esistenza.
E’ Dio che dà significato alla vita dell’uomo, che dà una ragione della sua esistenza, del significato del suo vivere, della meta da raggiungere per uscire dal circolo vizioso di vita e morte dell’insetto, magari utile nel contingente, ma senza significato che non sia prettamente fisiologico.
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La Grazia e la Libertà dell'uomo! |
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De: rom* |
Enviado: 17/04/2013 08:19 |
Convertire
( Martin Buber )
Il padre di Mardocheo - il futuro celebre rabbi di Lechowitz - si lamentava della pigrizia del figlio nello studio. In città giunse un santo rabbino. Il padre gli condusse Mardocheo perchè lo correggesse. Il rabbino, rimasto solo col ragazzo, lo strinse al cuore e se lo tenne a lungo affettuosamente vicino. Quando il padre ritornò, il rabbino gli disse: "Ho fatto a Mardocheo un po' di morale; d'ora in poi la costanza non gli mancherà ". Quando ormai adulto e famoso, Mardocheo, raccontava questo episodio, diceva: "Ho imparato allora come si convertono gli uomini".
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