Signore dei minuti e dei millenni,
custode del tempo e dell'eternità,
a cosa ti servono i miei giorni?
Ne ho pochi:
soltanto quelli che Tu mi concedi!
Alcuni li ho sciupati,
altri li ho goduti.
Alcuni li rimpiango
altri li ho scordati.
Tutti sono passati.
Prendi quelli, Signore,
non quelli che restano
perché quelli sono miei.
Non me li hai forse donati?
E allora perché dovrei darli a te?
Forse perché non mi hai chiesto nulla in cambio?
Forse perché anche tu,
nel Figlio tuo,
ti sei sottomesso al ruvido
scorrere degli anni?
Forse perché il tuo Spirito,
respiro di infinito
nella finitezza del mio respiro,
è me più di di me stesso?
Forse perché
ogni istante alla tua presenza
si trasforma in un oceano di eterno?
O forse soltanto perché mi ami?
Mi interrogo con l'orologio tra le mani.
e tu mi rispondi
con una meridiana senza ombra
e inesauribile luce.