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De: molly59 (Mensaje original) |
Enviado: 25/05/2013 08:11 |
Cantante, greco di nascita e francese di adozione era nato ad Alessandria d'Egitto il 3 maggio 1936 - il suo vero nome era Giuseppe Mustacchi; lo aveva mutuato nel nome d'arte con cui è conosciuto in omaggio a Georges Brassens, conosciuto a Parigi negli anni Cinquanta - aveva scritto tante canzoni popolari, tra le quali la celebre Milord, uno dei successi della divina Edith Piaf. In Italia lo si ricorda soprattutto per la sua interpretazione di Lo straniero.
Cresciuto in un ambiente multiculturale, appassionato agli studi e all'arte, Moustaki studiò in Francia e sin da giovane maturò una straordinaria passione per la musica, innamorandosi delle canzoni di Charles Trenet ed Edith Piaf. A Parigi, dove di trasferì all'età di 15 anni, lavorò come giornalista, cameriere, pianista di piano bar.
La svolta della vita gli piombò addosso come un fulmine. Era il 1958. L'amico chitarrista Henri Crolla gli presentò Edith Piaf, uno dei suoi miti. Fortemente ispirato dalla quella personalità e dalla sua voce struggente, Moustaki le propose molte canzoni. La più famosa è certamente Milord, di cui Georges compose il testo, mentre le musiche sono di Marguerite Monnot. Milord ebbe altre versioni di successo, tra cui quelle di Dalida - che la cantò sia in italiano che in tedesco - e un'altra non meno fortunata di Milva.
Da lì, Moustaki iniziò la carriera di autore prolifico. Scrisse 300 canzoni, alcune furono interpretate dai nomi più popolari della musica francese, su tutti Edith Piaf e Yves Montand. Molte di quelle canzoni sono diventate poi autentici classici, tradotti ovunque nel mondo: tra le altre, Ma solitude, Ma libertè e La dame brune, interpretata da Barbara nel 1968. Ma in Italia lo ricordiamo soprattutto per Lo straniero. Il brano, che lui aveva scritto in francese - con il titolo originale Le métèque aveva fatto subito boom (500.000 copie vendute oltralpe) - fu poi tradotto da Bruno Lauzi che lo trasformò in una perla romantica che lo stesso Moustaki interpretò con successo. Difficile scordare quei versi: "Il nostro amore durerà/ per una breve eternità/ finché la morte non verrà", e ancora "Metà pirata metà artista/ un vagabondo un musicista/ che ruba quasi quanto dà"). Lo straniero raggiunse il primo posto nelle classifiche italiane nell'ottobre del 1969.
Moustaki interpretò anche una versione in francese di Marche de Sacco et Vanzetti, cover della memorabile Here's to you (l'aveva scritta Ennio Morricone per la voce di Joan Baez, indimenticabile nel film "Sacco e Vanzetti") né disdegnò di avventurarsi in brani più leggeri. Come Il rischio, che a lungo fu la sigla del "Rischiatutto", uno dei programmi più amati di Mike Bongiorno, il re dei telequiz.
Moustaki fu anche attore. Nello sceneggiato televisivo "Il conte di Montecristo" interpretò il ruolo dell'Abate Faria. Poliglotta, viaggiatore, pittore, Moustaki aveva lasciato le scene nell'ottobre del 2011, dopo aver rivelato di soffrire di una malattia "irreversibile" e che non avrebbe più potuto cantare. |
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Parigi, 23 mag. - E' morto a Nizza all'età di 79 anni Georges Moustaki, cantante greco, naturalizzato francese, famoso per la canzone 'Lo Straniero' che nel 1969 raggiunse il primo posto nelle classifiche italiane di vendita. Paroliere oltre che cantante Moustaki, il suo vero nome era Giuseppe Mustacchi, scrisse per Edith Piaf il celebre brano 'Milord' che, successivamente venne interpretato anche da Dalida e da Milva. Moustaki era nato nel 1934 ad Alessandria di Egitto da genitori italo-greci e nel 1951 si era stabilito a Parigi. La fortuna nella sua vita arrivo' con l'incontro nel 1958 di Edith Piaf presentatagli dal chitarrista Henri Crolla. Nella sua vita ha scritto 300 canzoni per cantanti del calibro di Yves Montand, Juliette Greco, Edith Piaf e Dalida. Celebre in Italia anche la canzone Il rischio, sigla di 'Rischiatutto'. Tra i suoi ruoli televisivi anche quello dell'Abate Faria nello sceneggiato televisivo del 1998 'Il Conte di Montecristo'. Nel 2011 aveva lasciato la scena per problemi respiratori "irreversibili" che lo avevano reso completamente incapace di cantare. In un'ultima intervista a Nice Matin aveva confessato di rimpiangere soprattutto il fatto di non poter cantare in bagno. "Ma di cantare in pubblico certamente no. L'ho fatto e sono stato testimone di momenti magici".
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