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De: Leonardo@ (Mensaje original) |
Enviado: 27/05/2013 21:00 |
L’Elvis de Noantri è morto. Little Tony se n'è andato in silenzio, assieme al suo ciuffo di ragazzo per sempre. Settantadue anni consumati a tempo di rock e finiti in clinica, nel dolore spietato di una malattia senza scampo. Little Tony era in coma, colpito da un tumore ai polmoni contro il quale il suo cuore matto stava lottando da mesi. La notizia era ormai di dominio pubblico nel mondo della musica, molti i colleghi che negli ultimi giorni tempestavano di telefonate la famiglia e gli amici del re del rock italiano per chiedere notizie, da Mina a Morandi, a Pippo Baudo.
L’AFFETTO Segno dell’affetto e della popolarità che circonda il cantante di successi che appartengono alla memoria collettiva, da Cuore matto (una sorta di sigla personale) a Riderà, a La spada nel cuore. Ma Tony non è stato solo un protagonista della nostra musica, è un personaggio legato al costume, un raro esempio di artista fedele al mito di Elvis Presley e del primo rock’n’roll. Una generazione, la sua, cresciuta negli anni Cinquanta, proprio mentre Rock around the clock e Jailhouse rock cambiavano la musica e in Italia dominava ancora la canzone ipermelodica. Little, nato a Tivoli da una famiglia di sanmarinesi, si era fatto le ossa assieme ai fratelli cantando nei matrimoni nei ristoranti dei Castelli, poi un giorno durante un contest al Teatro Smeraldo di Milano arrivò un impresario inglese che lo invitò a fare un tour Oltremanica. Per Little Tony and his brothers (così si chiamavano) fu successo che durò un paio d’anni. Quando tornò in Italia, insomma, si era già fatto le ossa e poteva affrontare la sfida su un terreno in cui il principale avversario era un altro fan di Elvis, Adriano Celentano.
LE RL’Elvis de Noantri è morto. Little Tony se n'è andato in silenzio, assieme al suo ciuffo di ragazzo per sempre. Settantadue anni consumati a tempo di rock e finiti in clinica, nel dolore spietato di una malattia senza scampo. Little Tony era in coma, colpito da un tumore ai polmoni contro il quale il suo cuore matto stava lottando da mesi. La notizia era ormai di dominio pubblico nel mondo della musica, molti i colleghi che negli ultimi giorni tempestavano di telefonate la famiglia e gli amici del re del rock italiano per chiedere notizie, da Mina a Morandi, a Pippo Baudo.
L’AFFETTO Segno dell’affetto e della popolarità che circonda il cantante di successi che appartengono alla memoria collettiva, da Cuore matto (una sorta di sigla personale) a Riderà, a La spada nel cuore. Ma Tony non è stato solo un protagonista della nostra musica, è un personaggio legato al costume, un raro esempio di artista fedele al mito di Elvis Presley e del primo rock’n’roll. Una generazione, la sua, cresciuta negli anni Cinquanta, proprio mentre Rock around the clock e Jailhouse rock cambiavano la musica e in Italia dominava ancora la canzone ipermelodica. Little, nato a Tivoli da una famiglia di sanmarinesi, si era fatto le ossa assieme ai fratelli cantando nei matrimoni nei ristoranti dei Castelli, poi un giorno durante un contest al Teatro Smeraldo di Milano arrivò un impresario inglese che lo invitò a fare un tour Oltremanica. Per Little Tony and his brothers (così si chiamavano) fu successo che durò un paio d’anni. Quando tornò in Italia, insomma, si era già fatto le ossa e poteva affrontare la sfida su un terreno in cui il principale avversario era un altro fan di Elvis, Adriano Celentano.
LE RIVALITà Le rivalità sono da sempre state il sale del music business italiano, ma nel loro caso la rivalità si trasformò in una sorta di momentanea alleanza e, nel 61, Little e il Molleggiato si trovarono fianco a fianco sul palco di Sanremo a cantare 24 mila baci. Arrivarono secondi e, anche se il successo fu in gran parte assorbito da Adriano, per Little cominciò la popolarità. Una popolarità fatta del suo personaggio fedele alla prima ora del rock, ma capace di una sottile vena melodica presente in tutti i suoi successi. Una popolarità duratura che è continuata fino ad oggi con un’impressionante serie di date e concerti e non solo in Italia. Qualche anno fa, proprio durante un tour in Canada, Tony fu vittima di un infarto.
IVALITà Le rivalità sono da sempre state il sale del music business italiano, ma nel loro caso la rivalità si trasformò in una sorta di momentanea alleanza e, nel 61, Little e il Molleggiato si trovarono fianco a fianco sul palco di Sanremo a cantare 24 mila baci. Arrivarono secondi e, anche se il successo fu in gran parte assorbito da Adriano, per Little cominciò la popolarità. Una popolarità fatta del suo personaggio fedele alla prima ora del rock, ma capace di una sottile vena melodica presente in tutti i suoi successi. Una popolarità duratura che è continuata fino ad oggi con un’impressionante serie di date e concerti e non solo in Italia. Qualche anno fa, proprio durante un tour in Canada, Tony fu vittima di un infarto.
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De: Ver@ |
Enviado: 27/05/2013 23:36 |
Addio Little Tony, il re del rock si è spento a 72 anni
27 maggio 2013
Little Tony era nato a Tivoli nel 1941
Il cantante è morto a Roma, dove era ricoverato da tre mesi per un tumore ai polmoni. Tra i suoi grandi successi Cuore matto e24mila baci, cantata con Celentano. I funerali si svolgeranno giovedì 30 maggio al Divino Amore
Il mondo della musica è in lutto. E' morto a Roma, nella serata di lunedì 27 maggio, Little Tony. Il cantante - che aveva 72 anni ed era originario di Tivoli - era malato di tumore ai polmoni. Il decesso è avvenuto a Villa Margherita, dove era ricoverato da tre mesi. I funerali si svolgeranno giovedì al Divino Amore.
Little Tony, nome d'arte di Antonio Ciacci era nato a Tivoli, da genitori sammarinesi il 9 febbraio 1941. E' stato uno dei più famosi artisti della musica leggera del nostro paese. Tra i suoi successi un Cuore matto e 24mila baci, cantata in coppia con Celentano e classificatasi seconda al Festival di Sanremo del 1961. Interpretò in chiave italiana il rock and roll tanto da conquistarsi l'appellativo di "Elvis Presley italiano".
Gli inizi - Little Tony comincia giovanissimo a esibirsi nei ristoranti dei Castelli Romani, cui seguono i locali da ballo, le balere e i teatri di avanspettacolo. Nel 1958 viene notato da un impresario inglese Jack Good, che lo convince a partire con i fratelli per l'Inghilterra, dove nascono “Little Tony and his Brothers”. Rimane in Gran Bretagna per diversi anni, dove nasce la sua passione per il rock and roll che durerà tutta la vita e gli echi dei suoi successi inglesi arrivano in Italia dove tra il '58 e il '60 incide molti singoli tra i quali “Johnny b. Good”, “Lucille”, ma la prima vera occasione arriva nel '61 con il Festival di Sanremo dove in coppia con Celentano canta “Ventiquattromila baci”, che ottiene il secondo posto.
I primi successi e la fama - Il primo successo discografico è del '62, “Il ragazzo col ciuffo”, per tornare poi a Sanremo nel '64 con “Quando vedrai la mia ragazza”. Con “Riderà” del '66 vende quasi un milione di copie. Forse il suo più grande successo è “Cuore matto”, che canta a Sanremo nel '67 e che resta al vertice delle classifiche per molte settimane in Italia ma gli apre le porte di Europa e America del sud. Tra gli altri successi di Little Tony, “La spada nel cuore”, in coppia con Patty Pravo (Sanremo 1970), e “Profumo di mare” (dell"82, sigla della serie tv 'Love boat').
Gli ultimi anni - Negli anni '80, con Bobby Solo e Rosanna Fratello, dà vita al gruppo “I Robot”. Nel 2004 ha collaborato con Gabry Ponte, attuale giudice di “Amici” 2013 alla realizzazione del brano “Figli di Pitagora”. Nel 2008 torna al Festival di Sanremo per festeggiare 50 anni di carriera con un brano da titolo simbolico “Non finisce qui”. Little Tony era stato colpito da un infarto nel 2006 durante un concerto a Ottawa.
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De: Ver@ |
Enviado: 27/05/2013 23:38 |
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Addio a Little Tony, icona del rock ‘n roll italiano
La musica italiana ha perso uno dei suoi protagonisti storici: il re del rock ‘n roll made in Italy Little Tony.
Antonio Ciacci, questo il suo vero nome, è morto lunedì a 72 anni a causa di un tumore alle ossa. Tre mesi fa era stato ricoverato nella clinica Villa Margherita, nella capitale. Originario di Tivoli, da ragazzino inizia a cantare nelle balere e nei locali di avanspettacolo dei Castelli Romani. A soli diciott’anni l’impresario inglese Jack Good lo nota e lo porta nel Regno Unito. Qui nasce il gruppo ‘Little Tony and his brothers’ ed è qui che prende il via la sua immensa passione per il rock and roll e per l’America di Elvis Presley. Sono gli anni di ‘Johnny B.Good’ e ‘Lucille’.
Ma nel 1961 è il palcoscenico di Sanremo a portarlo alla ribalta: in coppia con Adriano Celentano canta ‘Ventiquattromila baci’. Il successo è immediato: la canzone è seconda al Festival e diventa uno dei classici della musica italiana. Nel 1966 con ‘Riderà’ vende circa un milione di copie e nel 1967 torna a Sanremo con ‘Cuore matto’, la canzone che diventerà il suo segno di riconoscimento e che rimarrà in vetta alle classifiche italiane per ben dodici settimane. Impossibile non ricordare ‘La spada nel cuore’ cantata al Festival con Patty Pravo nel 1970, così come ‘Profumo di mare’, sigla della fortunata serie tv degli anni Ottanta ‘Love Boat’.
“E’ stata la colonna sonora del pop italiano, con lui se ne va davvero un mondo’‘ ha commentato con affetto Renzo Arbore.
I funerali di Little Tony sono stati fissati per giovedì 30 maggio nel santuario della Madonna del Divino Amore a Roma.
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Little
Tony ( cantante ) Roma
7.6.1998
intervista
di Gianfranco Gramola
L’Elvis Presley italiano
Little
Toni ( all’anagrafe Antonio Ciacci ) è nato a Tivoli il 9 febbraio del 1941 da
genitori entrambi sammarinesi. Da ragazzino faceva l’orefice ( il fratello
Enrico invece l’elettricista ), però ha iniziato giovanissimo ad interessarsi di
musica grazie ad una passione di famiglia che accomunava suo padre, uno zio e i
suoi fratelli, anch'essi musicisti. Ha iniziato a cantare nei ristoranti dei
Castelli Romani a cui seguono i locali da ballo, le balere e teatri
d'avanspettacolo. Nel 1958, durante uno spettacolo allo Smeraldo di Milano,
viene notato da un impresario inglese,
che lo convince a partire con i suoi fratelli per l'Inghilterra, dove
nascono "Little Tony and his brothers". Gli spettacoli hanno tale successo da
indurre Little Tony a rimanere in Inghilterra per diversi anni. è lì che si
innamora del rock’ n’roll, una passione che durerà per tutta la vita. Tra il
1958 e il 1960 incide un notevole numero di dischi singoli come “Lucille” -
“Johnny b.good” - “Shake rattle and
roll”. Alcune sue canzoni vengono scelte come colonne sonore di alcuni film come
“Blue monday” - “Il Gangster cerca
moglie” – “Che tipo rock” e “I Teddy boys della canzone”. Rientrato in Italia,
nel 1961 partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Adriano Celentano. Canta
“24 mila baci” classificandosi al secondo posto. Sempre nel '61 incide
diverse canzoni per i film “5 marines per 100 ragazze” – “Rocco e le sue
sorelle” – “Nerone ‘61” – “La bella americana” e “Pugni pupe e marinai”. Il
primo successo discografico è del 1962: “Il ragazzo col ciuffo” porta
l'artista nei primi posti della classifica. Nel 1962 partecipa al Cantagiro con
il brano “So che mi ami ancora”, che però non riscuote successo; va meglio
l'anno dopo, in cui ottiene il secondo posto con “Se insieme ad un altro ti
vedrò”, scritta da suo fratello Enrico, e incide con successo “T'amo e
t'amerò” già presentata da Peppino Gagliardi. L'anno dopo torna a Sanremo con
“Quando vedrai la mia ragazza” ed ottiene un buon successo estivo con
“Non aspetto nessuno”, portata al Cantagiro, e col retro “La fine di agosto”. Il
vero trionfo arriva nel 1966 quando porta al Cantagiro “Riderà”. La canzone non
vincerà la manifestazione, ma venderà oltre un milione di copie. L'anno dopo un
altro boom: la sanremese “Cuore matto” arriva prima in classifica e rimane tra i
primi posti per 12 settimane consecutive. Nel 1968 partecipa al Festival di
Sanremo con “Un uomo piange solo per amore”. Nell'autunno dello stesso
anno partecipa a Canzpnissima dove lancia “Lacrime” e “La donna di picche”.
L'anno successivo inizia con un altro successo sanremese, “Bada bambina”. Tony
fonda una propria etichetta, la "Little Records", con cui esce “E diceva che
amava me/Nostalgia” e nel 1970 c'è il grande successo a Sanremo con "La spada
nel cuore" conquistando un ottimo 5º posto finale, in coppia con Patty Pravo. Il
momento magico sembra però passato anche se gli anni '60 l’ hanno proiettato
definitivamente nella storia della canzone italiana. Nel 1974 è di nuovo a
Sanremo con “Cavalli bianchi” e nel 1975
incide l'album “Tony canta Elvis”, in cui rende omaggio al suo maestro
interpretandone vari classici. Negli anni successivi parteciperà (sempre con
grande successo) essenzialmente a trasmissioni di revival riproponendo un
personaggio che il pubblico non ha mai smesso di amare. Negli anni ‘80, insieme
a Bobby Solo e Rosanna Fratello, forma il gruppo “I Robot” (dalle loro iniziali)
che riscuote un certo successo, presentandosi anche a Sanremo. Nel 2001 si
esibisce al Concerto di Primavera tenutosi al
Taj Mahal, casinò di Atlantic City, insieme a Mario Merola, Anna Calemme
e Mino Reitano. Nel 2003 partecipa di nuovo al Festival con “Non si cresce mai”
in coppia con l’amico Bobby Solo. Nel 2004 canta insieme a Gabry Ponte il brano “Figli di Pitagora”. Nel
2008 parteciperà di nuovo al Festival di Sanremo col brano “Non finisce qui”.
album:
Rock
parade - I successi di little tony – Riderà - Questo mondo non mi và - Il big
little tony - Special - Little Tony - Little Tony ‘71 - Angelo selvaggio -
Dedicato ai miei fans - Don't you cry for tomorrow - Little Tony - Tony canta
Elvis - The Little Tony story - Tribute to Elvis - Tutti frutti in tutte le
lingue del mondo - Cuore matto - Appuntamento con Tony – Today - I giorni del
rock - Profilo di Tony - The love boat - Ragazza italiana - Aspettami in America
- Gli anni d'oro - Le mie più belle canzoni - Se io fossi nato in Texas - Non si
cresce mai (in coppia con Bobby Solo) - Figli di Pitagora (in coppia con Gabry
Ponte).
breve filmografia:
Rocco
e le sorelle – Pesci d’oro e bikini d’argento – Canzoni a tempo di twist – 5
marines per 100 ragazze – Questo pazzo, pazzo mondo della canzone – Riderà –
Marinai in coperta – Cuore matto – Zum zum zum – Vacanze sulla costa Smeralda –
W le donne – Non ho l’età - ecc…
ha
detto:
-
Parlare di Elvis per me è fondamentale per una semplice ragione: se non ci fosse
stato Elvis, non ci sarebbe mai stato Little
Tony.
- Ai tempi d’oro ricevevo circa 200
lettere al giorno, soprattutto di donne. Rispondevo a tutte. Un giorno mio padre
mi disse:” Tony, i francobolli costano”.
- Mia
moglie, che adesso non c’è più, mi voleva lasciare perché non stavo un momento a
casa fra Sanremo, Cantagiro, Venezia e il cinema. Dal ’66 al ’70 ho fatto 15
film.
curiosità
-
Ha una figlia, Cristiana, nata dalle nozze con
Giuliana Brugnoli, ex hostess Alitalia ( morta nel ’93 di tumore ).
- Il
23 aprile del 2006 viene colpito da un infarto (superato brillantemente),
durante un concerto tenutosi al "Contessa Banquet Hall" di Ottawa e organizzato
per la comunità italo-canadese.
- Nel
luglio 2007 ha ricevuto l’attestato ufficiale di cittadinanza onoraria della
città di Tivoli.
-
è stato scelto da SMRTV per presiedere la
giuria che ha nominato il rappresentante del Titano all'Eurofestival
-
Nel prato, all’ingresso della sua villa,
troneggia una statua del suo idolo Elvis
Presley.
intervista
E’
nella sua villa sull’Appia Antica. Ha degli ospiti in casa, però trova dieci
minuti per rispondere alle mie domande.
Sei
romano de Roma, vero?
No, io
sono nato a Tivoli, ci tengo a dirlo, e sono abitante della Repubblica di San
Marino però vivo da sempre a Roma, città che amo moltissimo.
Come ricordi la Roma della tua infanzia?
Molto
diversa da quella di oggi. Nella Roma della mia infanzia giravano dieci
macchine, otto motorini e dieci biciclette, me la ricordo così.
Cosa provi per Roma?
Provo
un grande amore, un grande affetto, perché sono sempre vissuto qui, e anche se
ho girato dieci volte il mondo per cantare, quando torno a Roma sono sempre
felice perché la sento come la mia città.
A
quali luoghi romani ti senti legato?
Il
quartiere romano dove ho vissuto fino a 20 anni, cioé il quartiere San Giovanni,
e la zona dove vivo da 30 anni che è l’Appia Antica, zona stupenda, devo
dire.
Com’è il tuo rapporto con Roma?
Buono,
molto buono, amo sempre tantissimo questa città, anche se il traffico la
penalizza molto, perché nei posti splendidi di Roma è sempre affogata da queste
macchine, da questi parcheggi, da queste cose assurde. Secondo me dovrebbero
fare in tantissimi posti delle zone verdi, zone senza macchine, chiuse al
traffico proprio, non solo al centro, piazza di Spagna, piazza del Popolo,
ecc... io allargherei sto divieto in tante altre parti, ecco.
Il
tuo rapporto con la cucina romana?
Io
adoro tutto quello che è “pesce” invece la cucina romana è tutto a base di
pasta, di carne, però è buona e mi piace
abbastanza.
Come giudichi i romani?
Sono
un po’ sbruffoni, però simpatici e pieni di vitalità ed energia.
Qual è il fascino di Roma?
Il
fascino di Roma sono i suoi 2000 anni di storia, l’arte che c’è in questa città,
non per questo “Caput Mundi” è la città più visitata e ammirata del
mondo.
Roma, è veramente così invivibile come dicono?
No,
invivibile no, perché chi ha girato il mondo come me, sa benissimo che Città del
Messico e New York stessa, come tante altre grandi città, stanno molto ma molto
peggio di Roma.
Cosa vuol dire per te essere romano?
Questa
è una domanda dove mi fermo perché io, come dicevo prima, sono nato a Tivoli, e
ci tengo molto a dirlo, non solo perché Tivoli è molto più antica di Roma, ma
perché sono nato a Tivoli e i miei antenati erano tutti della Repubblica di San
Marino, però questa città mi ha ospitato da 50 anni e io ne sono felice, anche
se non sono un romano di sette generazioni, però sono felice di abitare qui a
Roma.
Roma è o era la città più bella del mondo?
Roma
era ed è la più bella, perché c’è San Pietro, c’è il Capo del Cristianesimo, il
Colosseo, la fontana di Trevi, il Pantheon. Insomma c’è tutta una storia che il
mondo ci invidia.
Come è avvenuto il tuo accostamento alla canzone?
Da
parte di mio padre. Mio padre musicista, i miei zii musicisti, i miei cugini
musicisti, sono cresciuto fra le note. Poi ho mio fratello Enrico che è un
grande chitarrista e che mi segue sempre nei miei concerti e nelle mie
serate.
Un
sogno nel cassetto.
Un
sogno nel cassetto, dato che parliamo di Roma, è di poter continuare a vivere
serenamente e bene di salute in questa città
stupenda. |
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De: Nando1 |
Enviado: 29/05/2013 05:22 |
Cordoglio
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