La storia della rosa si perde nella notte dei tempi: diversi reperti fossili sono stati ritrovati in America, Giappone e Francia. La coltivazione inizia probabilmente circa 5 mila anni fa, in Persia, da dove poi le rose sono arrivate a Babilonia, diventando simbolo della città.
Alcune ghirlande di rose sono state ritrovate nelle tombe egizie nel IV sec. a.C., mentre gli antichi Romani battezzarono la rosa gallica “rosa santa” o “sacra”. Davano alle rose il primato sugli altri fiori, e ne importavano dall’Egitto grandi quantità.
I Cinesi erano molto legati alle rose e già ai tempi di Confucio erano menzionate in centinaia di testi, dove si parlava dei procedimenti estrattivi dell’essenza. Dalla Cina provengono accurate selezioni, risultate molto importanti per l’evoluzione della rosa.
Con l’avvento del Cristianesimo la rosa ebbe un periodo buio, fino al 1000 d.C., quando Papa Urbino ne fece il simbolo della benedizione.
La massima diffusione delle rose in Europa si ebbe nel XIII secolo, quando si diffuse l’uso delle ghirlande, tanto richieste da far nascere il mestiere di fiorista.
Nei secoli successivi ricomparvero molte specie botaniche, tra cui la favolosa rosa di Damasco.
Nel 1455 in Inghilterra scoppiò la guerra delle “due rose”, una contesa per conquistare il trono tra i signori di York e i signori di Lancaster. I primi avevano come stemma una rosa bianca (probabilmente “Alba incarnata”) e i secondi una rosa rossa (Rosa gallica).
Dal XVI secolo i roseti divennero di moda, e furono i collezionisti a contribuire alla produzione di nuove specie interessanti. In quel periodo venne introdotta la rosa moschata proveniente dall’Himalaya. Tra il XVI e il XVII secolo, l’Olanda fu un grande centro di coltivazione delle rose; lì venne creata per mutazione la rosa centifolia muscosa.
Nel 1800 i giardinieri Dupont e Hardy, sotto la corte di Napoleone, crearono un grande giardino in onore della moglie dell’imperatore con circa 200 specie. Da questa collezione sono iniziate ricerche e studi sulle rose che hanno portato alla creazione delle oltre 100.000 specie ora esistenti.
La prima distinzione tra rose antiche e moderne risale al 1700, periodo in cui nacquero i primi ibridi di rosa tea, che segnano l’inizio del procedimento di ibridazione, quindi la nascita di tutte le specie create successivamente. è infatti la presenza della rosa tea che dà alle rose la loro forma caratteristica, distinguendole dai fiori. Le rose che risalgono a prima della tea sono infatti molto simili ai fiori: si va dai 4 ai cento petali.
Le varietà antiche hanno mantenuto i colori pastello e i profumi intensi, oltre, naturalmente agli effetti ornamentali anche dopo la fioritura. A queste particolari caratteristiche si aggiungono poi le capacità di adattamento a terreni e condizioni poco favorevoli.