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De: ○●MAX●○ (Mensaje original) |
Enviado: 16/07/2013 03:14 |
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Amico Mio, Io Non Sono Ciò Che Sembro
L'apparenza è come un abito che indosso, un abito che protegge me dai tuoi interrogativi e te dalle mie negligenze. Amico mio, l' "io" dimora in me nella casa del silenzio e lì rimarrà per sempre, impercettibile e inavvicinabile. Non voglio che tu creda ciecamente in ciò che dico o faccio, le mie parole e le mie azioni infatti non sono altro che i tuoi pensieri e le tue speranze resi tangibili. Quando tu dici "Il vento spira verso est", io confermo "Sì, spira proprio in quella direzione"; perché non voglio che tu sappia che la mia mente non dimora nel vento ma nel mare. Tu non puoi capire i miei pensieri trasportati dalle onde, né voglio che tu lo faccia. Preferisco navigare da solo. Quando da te è giorno , da me è notte; e pure descrivo il mezzogiorno che danza sulle colline e la furtiva ombra purpurea che attraversa la valle; perché tu non puoi udire il canto della mia oscurità né vedere il battito delle mie ali contro le stelle; del resto, meglio così. Rimarrò solo con la mia notte. Quando tu ascendi al Paradiso, io scendo dall'inferno; e quando, dalla riva opposta del golfo che ci separa, mi chiami: "compagno, amico ", a mia volta ti chiamo "compagno, amico " poiché non voglio che tu veda il mio Inferno. La fiamma ti brucerebbe gli occhi e il fumo ti invaderebbe le narici. E io amo troppo il mio Inferno per fartelo visitare. Resterò all'Inferno da solo. Tu ami la Verità, la Bellezza, la Giustizia e io per amor tuo dico che amare è giusto e decoroso, anche se dentro di me rido del tuo amore. Ma non voglio che tu lo veda. Riderò da solo. Amico mio, tu sei buono, cauto e saggio, certo , sei perfetto. Anch'io, benché sia pazzo, quando parlo con te lo faccio con saggezza e con cautela, mascherando la mia pazzia. Sarò pazzo da solo. Amico o nemico che tu sia, come posso farti capire? Anche se camminiamo insieme, mano nella mano, la mia strada non è la tua.
Kahlil Gibran
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De: Nando1 |
Enviado: 16/07/2013 05:04 |
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Un aspetto dell’essere un alienato sulla terra è l’impossibilità di comunicare. Se un alieno atterrasse oggi sulla terra sarebbe impossibile comunicare con lui perché parlerebbe una lingua differente dalla nostra. Così molte volte chi è disadattato sulla terra non riesce a comunicare con il Mondo.
Il tutto è ancora più frustrante perché la lingua è la stessa, quello che cambia è il punto di vista. Il modo di ragionare del Mondo è diverso dal modo di ragionare del nostro Io interiore. Chi ha un senso dell’Io molto sviluppato si sente davvero come in una immensa bolla di vetro, isolata, in cui vede tante persone vicinissime che parlano, parlano e parlano senza dire nulla. Nella bolla di vetro non senti suoni, solo echi distorti e lontani, e ti senti sordo e impotente perché non riesci ad uscire da questa bolla. Al Mondo probabilmente così appaiono i disadattati come persone chiuse nel proprio universo che si arrampicano su specchi da cui spesso scivolano impotenti. Chi ha un senso dell’Io molto sviluppato spesso si isola, come gli eremiti, si estranea, come i clochard, oppure semplicemente si ammala o avvelena la …e dietro la Poesia propria mente (sempre in conflitto con il cuore) ed allora nascono la depressione o i disturbi alimentari o quant’altro. Ma così non dovrebbe essere, perché il Mondo là fuori in cui vivono quelle persone non è altro che un deserto in cui non può nascere la Vita. FRANCESCO PATERA, IL CUORE IN UN CUORE
BUONA GIORNATA
Annamaria
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Serena giornata!
Daniela
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