Certe volte scendi dal letto al mattino e pensi:
non ce la posso fare, ma dentro di te ridi
ricordandoti tutte le volte che ti sei sentito così, e
vai in bagno, ti lavi, vedi quella faccia
allo specchio, oddio oddio oddio, ma ti pettini lo stesso,
ti vesti per uscire, dai da mangiare ai gatti, raccogli il
giornale dell'orrore, lo metti sul tavolino del soggiorno, saluti con
un bacio la moglie, e ti trovi a uscire in retromarcia entrando nella
vita stessa,
come milioni di altri scendi nell'arena ancora una volta.
Adesso sei in autostrada e ti fai largo nel traffico,
e vai verso qualcosa e insieme verso il nulla totale mentre premi
il pulsante della radio e trovi Mozart, mica male, e in qualche
modo
riuscirai a superare i giorni vuoti e i giorni pieni e i giorni
noiosi e i giorni detestabili e i giorni straordinari, tutti così
piacevoli
e così deludenti perché
noi siamo tutti così simili e così diversi.
Trovi lo svincolo, attraversi la parte più pericolosa
della città, ti senti per qualche momento al settimo cielo quando
Mozart si fa
strada nel tuo cervello e ti scivola lungo le ossa e
ti esce dalle scarpe.
E' stata una lotta dura che valeva la pena di lottare
mentre tutti insieme continuiamo a guidare
scommettendo su un altro giorno.
Charles Bukowski