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De: rom* (Mensaje original) |
Enviado: 29/09/2013 08:47 |
AD OGNUNO IL SUO AFFANNO
Erminia, una donna benestante di quella città, si recò dal saggio Elia per esporgli il suo problema.
Si trattava di un'artrosi che impediva alla sua mano sinistra una certa mobilità. - Perché proprio a me? Cosa ho fatto per meritarmi questo castigo? Sono davvero sfortunata!- si lamentava.
E per un bel po' stette lì a piangere la sua sfortuna. Poi aggiunse : - Dicono che sei anche un taumaturgo. Puoi fare qualcosa? - Forse...ma devi seguirmi! - le rispose Elia in modo laconico. Il saggio condusse Erminia nell'ospedale della città. Poi entrò in una stanza dove si trovava una donna cieca,
ricoverata per un periodo a causa di una disfunzione epatica. Elia la salutò chiedendole notizie.
La degente esternò la sua soddisfazione per quella improvvisata visita: - Dio ti benedica perché ti sei ricordato di me. Ringrazio sempre il Signore che mi manda tanti amici e non mi lascia mai sola!
Poi Elia si recò in un altro reparto, seguito da Erminia. Entrò in un'altra stanza dove si trovava una donna seduta sulla carrozzella intenta a leggere. Il saggio la salutò ed ella sorridendo esclamò: - Grazie per la visita! Ringrazio sempre il Signore perché posso vedere con questi miei occhi e parlare con gli amici!
Dopo un po' Elia la congedò e si recò al piano di sopra dove si trovava una giovane donna che soffriva di un tumore alle ossa.
Elia la salutò e le mise la mano sulla fronte. La donna lo guardava con riconoscenza, poi gli fece cenno perché intendeva parlargli.
Con voce esile gli disse: - Offro al Signore questa mia sofferenza soprattutto per i miei due figli, affinché la loro vita diventi una lode a Dio.
Dopo un po' il saggio uscì. Erminia lo ringraziò mentre una lacrima solcava il suo volto...
Prima di lamentarti, guardati attorno! |
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De: rom* |
Enviado: 29/09/2013 08:48 |
Vivi pienamente la tua vita ogni singolo giorno.
Fai esperienze, gioisci, sogna! Abbi cura di te e dei tuoi amici.
Divertiti, fai il pazzo, non aver paura di essere considerato strano. Esci, viaggia, impara!
Vai dove desideri e godi ogni singolo istante, ogni singolo passo. Cogli l’opportunità di imparare dai tuoi errori,
non essere così cocciuto da credere che non li farai. Immagina la vita come tu la vuoi
e costruiscila un mattoncino al giorno,
te la meriti! Non cercare di essere sempre perfetto, perchè ti do una buona notizia, nessuno lo è. Sii semplicemente un buon esempio per chi ti sta intorno. Ama le cose che fai e sii felice.
Stephen Littleword
__._,_.___ |
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De: rom* |
Enviado: 29/09/2013 08:48 |
Sii sempre magia per le persone che ti stanno vicino. Perché se vuoi il sorriso, devi essere il sorriso; se vuoi felicità, devi essere tu per primo felicità; Se vuoi amore, devi essere amore. Se sei tristezza, avrai tristezza. Se sei odio, avrai odio. Sii sempre per gli altri ciò che vorresti per te. |
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Ma come facciamo a dire chi soffre di più?
Non c’è una graduatoria del dolore, non c’è una sofferenza più valida delle altre o che meriti più attenzioni di altre.
Il riconoscimento della propria sofferenza è fondamentale per trovare sollievo e iniziare il percorso di guarigione; ascoltarci è un requisito indispensabile per ascoltare gli altri.
Senza una reale aderenza a se stessi è impossibile essere presenti di fronte agli altri.
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De: rom* |
Enviado: 29/09/2013 13:17 |
Caro Piero, sto leggendo un libro che ha scritto il sacerdote che ha seguito Carlo Maria Martini negli ultimi tempi della sua vita e sono entrata in crisi profonda.
Com è possibile soffrire al punto tale come è accaduto a Carlo Maria Martini, uomo, sacerdote, cardinale, studioso della Bibbia come pochi altri, che ho sempre ammirato e amato. Il Signore ha permesso che soffrisse così tanto con la malattia che ha avuto: l'alzheimer.
Tutti i suoi organi man mano sono diventati paralizzati compresa la voce che per lui la parola e la Parola erano tutta la sua vita. La sua mente è rimasta lucida quasi fino alla fine e quindi si è reso conto di cosa gli stava succedendo e che la sua vita era alla fine.
Certo come cristiani si è incoraggiati dalla fede che dà un senso alla sofferenza... ma quanto è difficile accettarla!!!! |
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De: rom* |
Enviado: 29/09/2013 13:42 |
errata corrige: la malattia di Carlo Maria Martini era il Parkinson.
Il libro che sto leggendo è di Damiano Modena: Carlo Maria Martini Il silenzio della parola.
Damiano Modena un sacerdote che ha accompagnato Martini nei 4 anni della malattia
.
Don Damiano è stato l' "angelo custode", la sua "voce", l'interprete delle parole che il Cardinale faceva sempre più fatica ad articolare. L'ha accudito come un figlio fa con il proprio padre. E ha appreso da lui, da ogni sua parola e gesto, come un vero "discepolo" fa accanto al maestro.
Il cardinale sarà ricordato come un eminente studioso, un uomo di cultura, uno dei più famosi biblisti al mondo. Ha trascorso tutta la sua vita a studiare testi sacri. Mai però ha trascurato il contatto con le persone, soprattutto i giovani, i più poveri, gli emarginati.
La malattia l'ha privato, in particolare, di due cose che tanto aveva a cuore: Il "dono della parola" e il "sogno", di finire i suoi giorni a Gerusalemme, la "città della speranza", sacra alle tre religioni monoteiste, dove si decide il destino dell'umanità intera.
Ci lascia in eredità il suo immenso amore per la Parola di Dio, la sola cosa che conosceva bene.
Ci ha lasciato, infine, il "sogno" di una Chiesa da "purificare", che voleva più profetica e coraggiosa nell'affrontare le questioni insolute di etica sessuale e sociale: dalla posizione della donna nella società e nella Chiesa, alla piena corresponsabilità dei laici, come aveva indicato il Vaticano II.
Sognava una Chiesa povera che "cerca Gesù" sa "farsi prossimo" a tutti, in ascolto degli uomini, spoglia dei tanti "apparati burocratici, riti e abiti pomposi".
Una Chiesa umile e miserircordiosa, per dare vita alla brace che cova sotto la cenere. Quella che, grazie all'azione dello Spirito, si sta realizzanco on papa Francesco, un gesuita come lui. E che tanto gli sarebbe piaciuta. (don Antonio Sciortino direttore di Famiglia Cristiana) |
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De: Lietta |
Enviado: 29/09/2013 17:10 |
La malattia dell'arcivescovo emerito di Milano durava da molto tempo e le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate.
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De: rom* |
Enviado: 30/09/2013 12:19 |
E ricorda...
E ricorda, se una cosa fa male, vuol dire che qualcosa dentro di te è stato represso. Quindi, invece di evitare il dolore, entraci dentro. Lascia che faccia terribilmente male. Lascia che faccia male completamente, così la ferita è totalmente esposta. Quando è del tutto esposta , la ferita comincia a guarire. Se eviti questi spazi un cui senti dolore, rimarranno dentro di te e ti ci imbatterai di continuo.
Osho |
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De: Marika |
Enviado: 30/09/2013 14:01 |
"Chi sono io per prendermi cura degli altri? Questa affermazione, vi ricordate, chi l'ha fatta per primo? Caino. «Sono forse io colui che deve nutrire suo fratello?» Questa affermazione criminale, questa frase di morte è un peccato che viene dall'infanzia delle persone che crescono in un modo di pensare egoistico inculcato in loro, sono uomini e donne educati in questo modo. Questo uomo anziano, questa donna anziana, sono inutili; scarichiamoli, cerchiamo di mandarli nelle case di cura, come si fa con l'impermeabile d'estate con tre naftaline in tasca, negli ospizi perché pensiamo che ora sono da scartare, perché sono inutili. Questo bambino che è in arrivo è un peso per la famiglia: «Oh no, a cosa serve? Non ho idea. Scartiamolo e rimandiamolo al mittente». Questo è ciò che la cultura della morte ci predica."
Cardinale Jorge Mario Bergoglio, Omelia nella solennità di san Raimondo Nonnato, Buenos Aires, 31 agosto 2005.
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