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Una nuova tragedia nel mare di Lampedusa: il barcone ha preso fuoco. A bordo circa 500 persone. “Il mare è pieno di cadaveri”:
L'Europa deve aiutare l'Italia, altrimenti anche noi affogheremo in un mare di stenti, e di grida inumane di aiuto. L'Europa si deve far carico di queste poveri genti, proprio come noi, che facciamo il possibile per aiutarli. Il nostro è un paese lasciato alla deriva, nell'accoglimento del dolore e della morte.
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De: Nando1 |
Enviado: 04/10/2013 11:54 |
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De: Nando1 |
Enviado: 05/10/2013 11:18 |
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Lampedusa, 3 ottobre 2013 - Una tragedia dell’immigrazione senza precedenti ha sconvolto l’isola di Lampedusa, dove si contano a centinaia, tra morti e dispersi, le vittime di un naufragio probabilmente causato da un incendio innescato a bordo del barcone dagli stessi profughi che cercavano così di farsi avvistare e soccorrere a poche miglia dalla costa dell’Isola dei Conigli. Sono 127 i cadaveri finora recuperati, compresi quelli di una donna incinta e di quattro bambini, ma la triste conta sempre destinata a salire. Diversi, infatti, sono i corpi individuati sotto il relitto.
Circa 150 i superstiti tratti in salvo, ma secondo il loro racconto sull’imbarcazione c’erano almeno 500 persone, tutte provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana, soprattutto Eritrea e Somalia. Oltre 250 profughi, dunque, mancherebbero all’appello. Guardia costiera, carabinieri, Guardia di finanza, ma anche decine di pescatori lampedusani continuano a cercarli in un mare "pieno di cadaveri", come ha detto il sindaco, Giusi Nicolini. Commossa e sconvolta, in lacrime sul molo, Nicolini ha affermato: "E’ un orrore infinito. Ora basta, cosa dobbiamo ancora aspettare dopo questo?". "Il cimitero è stracolmo di vittime - ha detto ancora il primo cittadino -. I corpi andranno nei cimiteri della provincia di Agrigento che si sono offerti"
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Domenica mattina a Lampedusa è arrivata il ministro
all'Integrazione Cecile Kyenge: l'incontro toccante con i 155
sopravvissuti del naufragio più terribile degli ultimi anni nel Canale
di Sicilia, 111 le bare allineate sabato nell'hangar dell'aeroporto
dell'isola. Purtroppo sono destinate a aumentare. Riprese nella
mattinata di domenica le ricerche dei circa 250 dispersi e il mare ha restituito altri 83 corpi, fra cui quelli di almeno 7 donne e un bambino. Sono stati recuperati dai sommozzatori, si trovavano nel relitto del peschereccio affondato. Le vittime accertate sono per ora 194. Sconvolgente la testimonianza di uno dei sub: "Ci sono pile di uomini e donne nella stiva del peschereccio.
Li dobbiamo tirar fuori uno ad uno. Ma tanti altri ce ne sono ancora
attorno alla barca e chissà quanti altri ne troveremo quando
allargheremo il raggio di perlustrazione della zona".
"Spero che questa
strage ci possa far riflettere sulla nostra posizione, sulle nostre
frontiere, il nostro mare e soprattutto chiedere che questo dramma non
deve essere affrontato da soli ma insieme all'Europa", ha detto
il ministro, che vuole cambiare la legge Bossi-Fini. E l'Europa, tanto
evocata in questi giorni, ha deciso almeno di battere un colpo. E' stato
il premier Enrico Letta ad annunciare che mercoledì prossimo il presidente della Commissione europea Barroso sarà a Lampedusa
insieme ad Alfano. Sulle polemiche sulla legge Bossi-Fini il premier ha
promesso che nei prossimi consigli europei l'Italia chiederà che "il
tema nuove norme sia al centro, ci sono da cambiare le norme sul diritto
d'asilo".
Durante l'Angelus domenicale, Papa Francesco ha voluto pregare per le vittime
di Lampedusa: "Vorrei ricordare assieme a voi le persone che hanno
perso la vita giovedì scorso: preghiamo tutti in silenzio per questi
fratelli e sorelle nostri, donne, uomini, bambini. Lasciamo piangere il
nostro cuore, preghiamo in silenzio". Il Papa ha voluto dimostrare la
sua vicinanza ai profughi inviando sull'isola l'elemosiniere pontificio,
monsignor Krajewski. Un ruolo che secondo il volere di Francesco deve
divenire quello di un "braccio" diretto del Pontefice nell'aiuto ai
poveri, ovunque e in qualsiasi momento ciò fosse necessario.
Vanessa Ferrari ha dedicato alle vittime del
naufragio di Lampedusa la medaglia d'argento nel corpo libero,
conquistata ai mondiali di ginnastica artistica in corso ad Anversa.
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