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... Siete, per esempio, distesi sul letto, decisi a prendere sonno nella maniera più sollecita possibile. Il vostro gatto si avvicina facendo ron-ron a gola spiegata, si distende accanto a voi e si mette a succhiare beatamente una piega del vostro pigiama, mentre con le zampine anteriori, dita divaricate e unghie in fuori, vi preme con movimento alterno la spalla. Che cosa sta facendo? Semplice, sta recitando per l'appunto quella commedia di cui sopra: finge, in altre parole, di prendere il latte, in un momento di vertiginosa regressione all'infanzia più remota. ... Questa recita può protrarsi anche per una decina di minuti. Dopo di che, il gatto, che è andato alla ricerca del tempo perduto, sembra svegliarsi dalla sua fantasticheria onirica, vi fissa come stupito, e se ne va. ...
Insomma, il gatto è una versione a quattro zampe di Peter Pan.
(Giorgio Celli - Etologia di un'amicizia)
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De: Ver@ |
Enviado: 24/10/2013 03:26 |
La storia
Per poter trovare i più antichi antenati dei gatti bisogna risalire a 50 milioni di anni fa, ossia all'inizio del terziario. Oggi, il gatto domestico e il gatto selvatico appartengono alla stessa famiglia. I gatti in principio impararono a frequentare le case dell'uomo (6000 anni fa), per cacciare i topi che infestavano i raccolti. I gatti si trovavano maggiormente in zone come Grecia, Egitto e Persia, poi, con gli spostamenti dei mercanti avvennero anche gli spostamenti dei gatti verso l'Europa Occidentale. Per le sue caratteristiche di bellezza divenne presto l'amico di molte famiglie ed oggi, oltre 40 milioni di gatti in Europa confermano le straordinarie caratteristiche di questo felino. Il gatto nell'antico Egitto fu adorato ed onorato. Era considerato un animale sacro ed era persino mummificato e messo sui sarcofagi delle famiglie più facoltose. Nell'undicesimo secolo il topo nero invase l'Europa e quindi il gatto fu ancora più apprezzato. Nel tredicesimo secolo con lo sviluppo della superstizione, il gatto fu associato a riti pagani ed alla stregoneria. La chiesa riuscì persino ad arrivare al punto di impiccare e torturare queste creature, con lo scopo di sconfiggere il maligno che, a parer loro, risiedeva nel gatto eretico. Per questo, senza la presenza del gatto, i topi si propagavano in tutte le città. Finalmente nel diciottesimo secolo si riprese ad ammirare il gatto per la sua bellezza. Molti poeti, scrittori di quel tempo rendevano omaggio al gatto consacrandolo in numerose loro opere.
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