Questa sera ho letto una poesia che mi ha particolarmente toccato. Voglio condividerla con voi anche se sicuramente l'avrete già letta.
La poetessa Alda Merini come traduce lo strazio di una madre, della Madre di tutte le madri, Maria dinanzi alla morte del Figlio.
Non prendete mio figlio, gente,
non rapitemi il cuore,
non è un bosco
non è un abete
è soltanto una rosa tenera.
Non toccategli il cuore:
io sono la madre
per nove mesi
io l'ho costruito ed amato.
Non straziatemi il grembo.
torrenti di uomini soli,
non fate che il vostro odio
tocchi le sue laudi
così alte.
Domani non portatemi sotto la croce
lasciatemi qui.
In un groviglio di lacrime,
lasciatemi in un deserto (...)
A. Merini, Magnificat in Mistica d'Amore