E' morto Nelson Mandela. La notizia è stata data al mondo dal presidente sudafricano, Jacob Zuma. "Adesso riposa, adesso è in pace", ha detto Zuma annunciando la scomparsa del leader sudafricano Nobel per la pace. "
Con Nelson Mandela, scompare oggi uno dei più grandi protagonisti del XXI secolo. Nato Rolihlahla Mandela il 18 luglio 1918 a Mvezo, villaggio nella povera regione orientale del Capo, Nelson rimase ben presto orfano di padre, morto di tubercolosi quando lui aveva solo 9 anni. Fu la sua insegnante alle elementari a 'ribattezzarlo' Nelson. Dopo gli studi universitari, segnati tra l'altro dall'espulsione dall'Universita' di Fort Hare per aver partecipato a una protesta studentesca, 'Madiba', come veniva affettuosamente chiamato in onore della sua tribu', lasciò il villaggio d'origine, sotto la minaccia di un matrimonio combinato, e si stabilì nel 1941 a Johannesburg, dove lavorò come funzionario della sicurezza per una miniera. Parallelamente si faceva strada in lui la passione per la politica, che si concretizzò nel 1944 con l'adesione all'African National Congress (Anc). Un impegno crescente che lo portò, poco dopo, a co-fondare la Lega giovanile del partito. Nel frattempo si era sposato con Evelyn Mase dalla quale ebbe quattro figli, due maschi e due femmine, di cui una però morì in tenera età. Diventato avvocato, nel 1952 aprì con il collega Oliver Tambo il primo studio 'nero' di Johannesburg: insieme, i due si impegnarono attivamente contro il regime segregazionista dell'apartheid.
LA MALATTIA - Dopo essere stato ricoverato dall’8 giugno per il ripresentarsi di una infezione polmonare, Mandela era stato per tre mesi in clinica, e a settembre scorso era stato dimesso. Da allora si trovava nella sua casa vicino Johannesburg, dove riceveva cure mediche e assistenza, circondato dai familiari. Al suo ricovero a giugno a Pretoria era la quarta volta che entrava in clinica da dicembre 2012, quando era rimasto in clinica per 18 giorni a causa di una infezione polmonare e per sottoporsi a un’operazione per rimuovere dei calcoli biliari; a inizio marzo fu ricoverato un giorno a Pretoria per controlli medici programmati; poi il 28 marzo fu nuovamente ammesso in ospedale per problemi ai polmoni, e fu dimesso 10 giorni dopo. Mandela soffriva in particolar modo di difficoltà respiratorie perché contrasse la tubercolosi durante la lunga prigionia a Robben Island. Soffriva inoltre di fastidi alla vista, causati dagli anni di lavori forzati in una cava di calcare. Da giugno la presidenza sudafricana descriveva la sua condizione come "critica ma stabile" e solo mercoledì la figlia, Makaziwe, aveva detto che Mandela "non sta bene" ma continua a combattere coraggiosamente "dal suo letto di morte".
OBAMA PIANGE - "Nelson Mandela è vissuto per un ideale e l’ha reso reale. E’ uno dei personaggi più coraggiosi della nostra era. Appartiene al tempo, alla storia. Ha trasformato il Sudafrica e tutti noi". Così il presidente Usa Barack Obama ha ricordato Mandela. "Il suo lavoro - ha aggiunto - ha significato moltissimo. Noi troviamo fonte di esempio e rinnovamento nella riconciliazione e nello spirito di resistenza che ha fatto dell’azione di Mandela una cosa vera".
L’OMAGGIO DAL MONDO - Dal leader cubano Raul Castro (che ha ricordato "il caro compagno") al presidente palestinese Mahmoud Abbas ("Mandela è stato simbolo della liberazione dal colonialismo e dall’occupazione per tutti i popoli che aspirano alla libertà"), da ogni parte del mondo sono piovuti tributi a quella che per decenni è stata una delle figure simbolo delle battaglie terzomondiste, prima di assurgere a punto di riferimento universale per la difesa della libertà. La cancelliera tedesca Angela Merkel gli ha reso omaggio in quanto "nome per sempre associato alla lotta contro l’oppressione del suo popolo", mentre il presidente francese François Hollande lo ha definito un "lottatore instancabile" che "ha fatto la storia, quella del Sud Africa e quella del mondo intero".