Aspetterò che nasca di nuovo il giorno sostando sul ciglio della notte. Mi farò silenzio per non disturbare il sonno dell’ultima stella che ancora dorme nel cielo e ruberò i sogni degli amanti e dei pazzi. Giacerò aggrappata all’ultimo scampolo delle tenebre, chiedendo alla luna di spiegarmi quella sottile follia che pervade il crepuscolo prima del levarsi del sole, quando la luce è ancora prigioniera dell’oscurità ed il giorno non è altro una lacrima sul volto del dubbio. Berrò goccia a goccia la vita dalle mani del tempo e mi farò schiava di una volontà che non mi appartiene, chiedendomi il perché di ogni il mio respiro e di ogni mia emozione. Resterò ferma con il volto rivolto verso il cielo, cercando una ragione dell’infinito di cui sono parte, consapevole che vivrò per sempre nella contumacia di una risposta.
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