GRATA DI PAROLE
Occhio tondo tra le sbarre. Palpebra, sfarfallante animale, voga verso l'alto, fa passare uno sguardo. Iride, natante, opaca e senza sogni: sarà prossimo, il cielo, grigio-cuore. Storta, nel beccuccio di ferro, la scheggia fumigante. Al senso che la luce prende tu indovini l'anima. (Fossi io come te. Tu come me. Non sottostammo forse al medesimo vento? Siamo estranei.) Pavimento. Sopra, l'una accanto all'altra, le due pozzanghere grigio-cuore: due bocconi di silenzio.
PAUL CELAN
Il vostro Max
| | | | |