Dammi il mio giorno;
ch'io mi cerchi ancora
un volto d'anni sopito
che un cavo d'acque
riporti in trasparenza,
e ch'io pianga amore di me stesso.
Ti cammino sul cuore,
ed è un trovarsi d'astri
in arcipelaghi insonni,
notte, fra terni a me
fossile emerso da uno stanco flutto;
un incurvarsi d'orbite segrete
dove siamo fitti coi macigni e l'erbe.
Salvatore Quasimodo
BUONA GIORNATA
Annamaria