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General: ♥ ♥ ♥ STORIA DELLA NATIVITà ♥ ♥ ♥
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: Futuro2012  (Mensaje original) Enviado: 04/01/2014 16:03
 
 
 
 
 
http://i453.photobucket.com/albums/qq257/fuentedevida7_2008/Linias/rbf.gif?t=1224672107


Nelle storie della natività dipinta dai primitivi si può riconoscere il mirabile eterno schema della vita universale quale apparisce all' occhio cristiano . In alto , nel cielo , sopra la capanna , gli angeli annunziatori ; nel mezzo il bambino ; intorno a lui i due sposi , i due animali , i tre pastori e i tre re . Al sommo , cioè , i puri spiriti discesi dal Paradiso; al centro un Dio che s'è fatto uomo , cioè l' imperatore dei puri spiriti ch'è venuto a incarcerarsi nella carne umana ; e presso di lui i fratelli inferiori , gli animali , che furono prima dell' uomo ; e i rappresentanti del genere umano , scelti ai due estremi della città terrestre : i poveri pastori , che sono i monarchi del gregge , e i ricchi monarchi , che sono i pastori dei popoli . 

                    Non abbiamo qui soltanto una bella composizione pittorica e poetica che impenna le fantasie e insoavisce i cuori , ma quasi una rappresentazione del misterioso fiore del mondo , che da le sue radici nello stabbio bovino e la sua immateriale corolla nel firmamento .

                    La scena della natività non è un sacro aneddoto a uso delle pie immaginazioni ma il simbolo vivente dell' eterna alleanza tra il basso e l' alto , tra la terra e il cielo , tra i bruti e l' uomo , tra l' uomo e tutti gli uomini , tra gli uomini e Dio . E' insomma , la rappresentazione corporea e visibile di quella unità ideale e invisibile che deve collegare nei secoli e nell' eternità tutti gli esseri viventi , dall' agnellino pur mò nato al Re del regno dei cieli . Se non si vede e non s' intende questa ecumenica fraternità , significata luminosamente dallo spettacolo del presepio , la festa della nascita redentrice diviene , alla fine , semplice occasione di conviti parentali e gioco di bambini .

                     


Non a caso la leggenda cristiana ha voluto associare alla Natività gli animali più legati all' uomo , l' asino e il bove della stalla , gli agnelli dei pastori . Gli animali , tutti gli animali , furono affidati dal Creatore al primo uomo perché desse a loro un nome e una legge .  La prima investitura di Adamo fu quella di signore del regno animale . Quand' egli fu cacciato dal Paradiso terrestre , in conseguenza del suo peccato , anche le innocenti creature a lui sottomesse furon coinvolte nella condanna . Il Demonio s'èra incarnato in una di esse, nel serpente , ed ebbe termine anche per loro la beata vita della perfezione . Adamo , e con lui tutta l' umana specie , ha dunque un obbligo verso i suoi fratelli subalterni sacrificati . E San Paolo afferma in una delle sue epistole che anche la natura tutta attende dai figli dell' uomo , che son pure figli di Dio , la sua redenzione e geme , aggiunge l' Apostolo , come donna nelle doglie del parto .  

                   L' uomo che non ascolta questo gemito e non sente la sua responsabilità infinita verso tutte le creature viventi non è ancora pienamente cristiano . Egli deve salvare sè stesso perché si avveri anche la salvezza di tutto il creato . E i redenti , cioè i cristiani veri e puri , restituiti alla prima innocenza , hanno dato l' esempio . A tutti è nota la confidente familiarità delle fiere dei deserti e delle selve cogli antichi santi : gli stessi leoni si fecero servi degli anacoreti . E il Cantico delle creature di  San Francesco non fu capriccio di poeta ma bensì riscoperta consapevole della nostra colleganza con tutta la natura , degna di colui che parlava agli uccelli dell' aria e si faceva amico e maestro del lupo .

                   Accanto agli animali ecco manifestarsi la seconda persona della Trinità , Dio stesso in figura umana . L' uomo è collegato , verso il basso , cogli animali , ma è unito , verso l'alto , colla divinità . L' uomo considerato in sè stesso , è nulla , un pò di fango destinato alla morte , ma considerato in rapporto a Dio è l' essere più alto e privilegiato della creazione , l'essere destinato a diventar mediatore tra la materia e lo spirito , tra la natura e il suo fattore , tra il tempo e l' eternità , tra i vermi e gli angeli , tra le creature e il Creatore . 

                   L' uomo fu modellato dalle mani stesse di Dio , a immagine  e somiglianza di Dio , e Dio medesimo , in un solenne momento della storia universale  , è riapparso sulla terra a immagine  e somiglianza dell' uomo. Il quale , dunque , non è già soltanto una macchina perfetta e peritura  , ma un attore principale nel dramma dell' Universo , uno strumento di redenzione per sè e per gli altri , e in un certo senso , il collaboratore del Figlio di Dio . E' materia ma è destinato a diventare spirito puro , è mortale ma destinato alla vita eterna , è debole ma può , colla fede , redimere i più deboli di lui , è peccatore ma degno che il più sublime innocente si sacrifichi sulla croce per lui , è fatto di mota rossa ma chiamato a goder per sempre nella rosa celestiale che vide l' alta fantasia di Dante .

                    Questa altezza di predestinazione dell' uomo , questa dignità naturale e soprannaturale dell' uomo  è significata appunto dal mistero della Natività , da quell' istante unico nel quale Dio si fa uomo perché l' uomo possa ricongiungersi nuovamente a Dio . Ma questa riunione non potrà avvenire se prima non si avveri sulla terra quell' unità degli esseri viventi , e in particolar modo di tutti gli uomini fra loro , qual' è simboleggiata , con poche figure , nell' aggruppamento notturno del Presepio .Il popolo povero è rappresentato da coloro che hanno la guardia degli animali ; i grandi della terra dai Magi, che sono insieme re e sapienti , cioè maestri e duci dei popoli . Animali riconciliati,  pastori di armenti , pastori di nazioni sono riuniti intorno a quella poca paglia dove Cristo giace , per significare l' unità necessaria , la mistica solidarietà di tutte le creature intorno al Creatore . 

                   Se gli uomini non si amano tra loro , se i piccoli non obbediscono , non rispettano , non seguono i forti e i saggi , se i ricchi e i dominanti non servono , non illuminano , non amano , non proteggono i piccoli non vi può essere pace sulla terra , non può esservi pace tra l' Universo e l' Autore dell' Universo . Mandriani e governanti inginocchiati insieme dinanzi al giaciglio di Colui ch'è Pastore degli uomini e Re del mondo, voglion significare l' unità del genere umano in Dio , quell' incredibile patto che viene stabilito tra la grotta di Betlemme e il trono dell' Eterno , quella confederazione terrestre e celeste che ha principio e fine nell' amore , nel triplice amore dell' uomo per l' uomo , dell' uomo per il suo Dio, di Dio per      l' uomo .

                    E dunque non poteva mancare  a questo convegno umano e divino , la presenza degli angeli , il canto e il messaggio delle creature   perfette . Gli angeli rappresentano gli abitatori del paradiso celeste , come gli animali gli antichi abitatori del paradiso terrestre . Gli uni e gli altri apparvero prima dell' uomo ma l' uomo è chiamato , secondo le Scritture , a giudicare gli angeli e  a signoreggiare gli animali . Questi rammentano all' uomo la felicità della patria perduta , gli altri insegnano all' uomo la felicità della patria futura . 

                    La sacra rappresentazione della Natività è così compiuta e interpretata , ogni personaggio è al suo posto , nessuno manca . Tocca a noi , ora , tenerlo dinanzi alla mente , serbarlo nel cuore , e prender parte , dopo diciannove secoli e mezzo , alla dolcissima festa dell' universale unità .


 

http://i453.photobucket.com/albums/qq257/fuentedevida7_2008/Linias/rbf.gif?t=1224672107

 
 
 
déco .... diamant
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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: Marika Enviado: 04/01/2014 19:33

Tra le braccia del Bambino Gesù

23/12/2012 Il sacerdote-poeta vicentino Giovanni Costantini ha composto una suggestiva poesia sulla Natività.



"Natività", uno dei corali miniati del Duomo di Siena.
"Natività", uno dei corali miniati del Duomo di Siena.

Puntuale come l'amore di Dio che manda suo Figlio sulla terra per mettersi al fianco dell'uomo e salvarlo, anche quest'anno è arrivata in redazione a Famiglia Cristiana la poesia con cui don Giovanni Costantini esprime il suo augurio di Buon Natale. Sacerdote vicentino, 72 anni, don Giovanni Costantini è anche un grande poeta, uno di quelli che, se il tempo sarà galantuomo, verrà un giorno finalmente riconosciuto anche per il suo valore letterario.

La sua poesia è innervata dalla fede in Dio e, al tempo stesso, assume toni delicati e profondamente umani
. Dio e uomo si incontrano in una poetica alleanza nei suoi versi: «Nel mezzo della notte / di questa terra / dal Cielo avvengo. / E Illumino universo / e Penetrante senso / di ciascun essere». Il componimento che ci ha inviato quest'anno lo vogliamo condividere con i nostri lettori, come un dono troppo bello per tenerlo solo per noi.

Vi lasciamo dunque alla lettura, non senza avervi informato che abbiamo scelto di accompagnare questi versi con alcune immagini dei corali miniati del Duomo di Siena, che raccontano l'infanzia di Gesù, in mostra con il titolo Puer natus fino al 27 febbraio nella Cripta sotto il Duomo (www.civita.it).

Buona lettura dei versi di don Giovanni, buona visione di queste sontuose pergamene miniate tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo e Buon Natale a tutti voi.


"Presentazione al tempio", un altro dei corali in mostra fino a fine febbraio nella Cripta del Duomo di Siena.
"Presentazione al tempio", un altro dei corali in mostra fino a fine febbraio nella Cripta del Duomo di Siena.

TI SON NATO PERCHÉ...

Trinitario: mi streccio,
Unico Dio, bambino semplicissimo,

per scriminarti, adagio,
da tutte quante le tue complicatezze,
mio fanciullo arruffato

Di dita larghe,
la Madre a pettinarmi,
che Debole non pianga.

In tanto,
nenia e già io dormo fondo, perché tu
di me paura non abbia più.

Per te qui giaccio,
in una cuna dato
tutto d’amore,

se tu non voglia ancora dubitare,
ma confidare
perdutamente in Me.

Nel mezzo della notte
di questa terra
dal Cielo avvengo.

E Illumino universo
e Penetrante senso
di ciascun essere.

E m’individuo
in unica Persona: Gesù di Nazareth.

Così ti accetti:
intero nei tuoi limiti,
Irripetibile.

Ti nasco in uomo
e come nudo
di mia Divinità.



"La Natività" di Girolamo da Cremona, conservata nella Libreria Piccolomini del Duomo di Siena.
"La Natività" di Girolamo da Cremona, conservata nella Libreria Piccolomini del Duomo di Siena.

Ti offro così
la Grazia di spogliarti
degli egoismi tuoi.

Perseguitato fin dal principio
e di continuo
sino alla fine.

Te Beato, se vuoi
con me, compagno
sotto la stessa Croce.

Immensamente
mi spazio in una stalla
d’umiliazione.

Per ciò qualunque posto
tu puoi santificare,
se Cristiano lo abiti.

Perché io vengo
in figlio d’uomo
e passo povero,

mi trovi e mi rintracci,
nell’andar quotidiano,
Unica tua Ricchezza.

Tuo Dio, mi sono fatto
Secondo Adamo
ad Immagine Tua,

per farti mio Fratello,
a Somiglianza Mia
Figlio Del Padre, Divinamente.

Dio fatto Uomo mostra la Vita Nuova a chi Lo Crede.
Uniti in Lui che Nasce


d. Giovanni Costantini  2012


Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: Piero889 Enviado: 04/01/2014 20:00
E' Natale,  
 di Vincenzo Riccio 

E' Natale
 chissà che bei regali cadranno giù dal cielo,
 cento duecento almeno!
 E allora che aspettiamo? tiriamo su la mano.
 Pronti? afferriamo quel che scende giù.
 Ecco il primo, è tutto colorato!
“è un grande panettone di nero cioccolato.
 Uhm che buono che sarà!
 Questo è il regalo per il mio papà.”
Guardate, cos’è che scende traballante?
 una farfalla, un aquilone, un elefante!
 Ma no, è una semplice vestaglia ricamata.
“Evviva! questo è il regalo per la mia mamma amata.”
Scende un ultimo dono: “Questo allora è per me!”
Ma… è una culla vuota, con la sola paglia,
 e che regalo è!
 Un bigliettino? 
Dice…  “arriverò la notte di Natale dopo le 23.
 Aspettami, ti porterò la pace, così tanta,
 che la potrai donare a chi sarà con te.”



 
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